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Workshop di fotografia a Scanno: esplorazione del concetto di margine nella narrazione visiva

Workshop di fotografia a Scanno: esplorazione del concetto di margine nella narrazione visiva - Bagolinoweb.it

Nel suggestivo paesaggio montano di Scanno, in provincia de L’Aquila, si svolgerà un workshop di fotografia che si propone di indagare il significato di margine attraverso l’obiettivo di diversi fotografi. Intitolato “Sguardi dal margine. Dalla ricerca alla visione”, l’evento organizzato dal Maxxi L’Aquila si terrà dal 11 al 13 ottobre e sarà curato da Claudia Pajewski, artista con provenienze radicate nella storia e cultura locale.

Un progetto che mette in discussione il concetto di margine

Il workshop si basa sul concetto di margine, ispirato dalla scrittrice statunitense Bell Hooks. Pajewski spiega che inizialmente questa idea era associata alle aree interne e al senso di isolamento che si percepisce nelle fotografie di Scanno del ventesimo secolo. Tuttavia, visitando il luogo, il concetto di centro e margine viene messo in discussione. “Quando si è a Scanno si capisce che, vista da L’Aquila, la località è un’area marginale, mentre Frattura, una frazione, potrebbe essere considerata la vera periferia”, ha affermato Pajewski. Questo cambio di prospettiva invita i partecipanti a riflettere su come si definiscono i concetti di centro e margine e su come queste definizioni possano variare a seconda del contesto.

La Valle del Sagittario, in cui si trova Scanno, non è solo un territorio dalle bellezze naturali, ma custodisce anche una ricca storia e tradizioni. Pajewski intende esplorare queste narrazioni meno convenzionali, cercando di raccontare storie che sfuggono ai racconti visivi tradizionali. L’obiettivo non è riprodurre le solite immagini da cartolina, ma piuttosto proporre uno sguardo diverso che includa aspetti più nascosti e marginali del territorio, contribuendo a una rappresentazione completa e più autentica della realtà locale.

Un approccio personale alla fotografia

Claudia Pajewski, originaria de L’Aquila, porta con sé non solo un bagaglio culturale significativo ma anche una lunga esperienza nel campo della fotografia. Cresciuta in un contesto influenzato dal nonno polacco, che arrivò in Italia per lottare contro il nazi-fascismo, Pajewski ha iniziato la sua carriera fotografica all’età di 15 anni. A 19 anni ha intrapreso studi con la fotografa teramana Sebastiana Papa, avviando una carriera che l’ha portata a lavorare con importanti riviste, tra cui pubblicazioni musicali del gruppo Espresso.

La sua opera comprende diversi generi, con uno spiccato interesse per il fotogiornalismo e il ritratto. Nel 2016 ha presentato un libro fotografico sui lavoratori migranti coinvolti nella ricostruzione dell’Aquila, un progetto che riflette il suo desiderio di raccontare storie significative e spesso dimenticate. Pajewski afferma che “venire a Scanno è una grande sfida”. Questa località è stata il soggetto di opere di molti dei più grandi fotografi del Novecento; la sua sfida consiste nell’offrire qualcosa di nuovo e differente rispetto a ciò che è stato presentato in passato.

L’importanza della narrazione locale

Una parte fondamentale del workshop consiste nel promuovere una riflessione che vada oltre il punto di vista turistico. Per Pajewski, “mi interessa che emergano considerazioni genuine sul valore di questo paese per i suoi abitanti, piuttosto che su ciò che può offrire ai visitatori”. La sua intenzione è di evidenziare dimensioni della vita quotidiana a Scanno che normalmente non ricevono attenzione nei racconti più ampi, invitando i partecipanti al workshop a riflettere su come la fotografia possa essere un mezzo per esplorare e documentare queste esperienze.

Il workshop “Sguardi dal margine” non è solo un’esperienza formativa per i fotografi, ma rappresenta anche un’opportunità per rivedere e reinterpretare l’immagine di un luogo storicamente ricco e culturalmente profondo. Con l’intento di portare luce su narrazioni trascurate, Pajewski e i partecipanti avvieranno un dialogo visivo che potrà contribuire a portare nuova vita e significato alla tradizione fotografica di Scanno.

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