L’amministrazione Biden sta intensificando le sue azioni contro le aziende dominanti nel settore finanziario. Recentemente, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha presentato una causa contro Visa, accusata di aver istituito un monopolio illegale nel mercato delle carte di debito. Questa denuncia, depositata presso un tribunale di New York, segna una tappa significativa nella lotta contro le pratiche commerciali sleali e le commissioni elevate, un tema caldo nel dibattito politico attuale.
Le accuse di monopolio e le commissioni elevate
Il procuratore generale, Merrick Garland, ha dichiarato che Visa ha abusato della sua posizione dominante nel mercato, imponendo termini svantaggiosi sia a banche che a commercianti. Secondo Garland, la società ha ottenuto il potere di addebitare commissioni superiori a quelle che sarebbero praticate in un contesto di competizione sana. Queste commissioni, comunemente denominate “commissioni di swipe” o commissioni di interscambio, sono fondamentali per il funzionamento delle transazioni finanziarie e hanno un impatto diretto sui prezzi al consumo.
La posizione di Visa è particolarmente forte, con oltre il 60% delle transazioni di debito negli Stati Uniti elaborate dalla sua rete, generando annualmente circa 7 miliardi di dollari in commissioni. Questa situazione non solo pregiudica i commercianti e le banche, ma si riflette anche sull’economia più in generale, poiché tali costi vengono spesso trasferiti ai consumatori. L’amministrazione Biden sta cercando di affrontare queste problematiche in un contesto di crescente inflazione e in preparazione per le prossime elezioni presidenziali.
Indagini e contenziosi in corso
Il Dipartimento di Giustizia ha avviato un’indagine sulle pratiche di Visa nei primi mesi del 2021, coincidentemente con il blocco dell’acquisizione di Plaid, una società fintech. Non solo Visa, ma anche Mastercard è stata messa sotto la lente d’ingrandimento: entrambi i giganti dei pagamenti sono coinvolti in contenziosi che durano da molti anni. Perfino nel 2019, Visa e Mastercard erano costrette a raggiungere un accordo da 5,6 miliardi di dollari per risolvere le controversie legate a pratiche anticoncorrenziali.
Le attuali indagini pongono interrogativi significativi riguardo alla sostenibilità delle operazioni di Visa e Mastercard nel lungo termine e alla loro capacità di mantenere il controllo su un mercato che sta diventando sempre più competitivo, complice l’entrata di nuove tecnologie e player nel settore dei pagamenti digitali.
La posizione di Visa in Europa e in Italia
In Europa, Visa non si limita a operare autonomamente, ma collabora strategicamente con Nexi, un attore importante nel campo dei pagamenti digitali, per garantire che i pagamenti effettuati con le sue carte siano accettati su scala globale. Questa partnership permette a Visa di ampliare la propria rete commerciale e di rafforzare la sua presenza nel mercato europeo, dove la concorrenza sta aumentando.
Il ruolo di Visa in Italia è evidente attraverso questa alleanza, che mira a potenziare i pagamenti digitali nel paese, puntando a generare ulteriori ricavi e opportunità di crescita per le piccole e medie imprese. La visione di Visa, come spiegato dai suoi dirigenti, è che i pagamenti digitali possano rappresentare un importante volano di sviluppo economico, offrendo ricavi aggiuntivi stimati fino a 200 miliardi di euro per le PMI.
La questione della concorrenza nel settore dei pagamenti rimane cruciale, e la risposta del governo americano a tali pratiche potrebbe avere ripercussioni su scala globale, influenzando anche le dinamiche del mercato europeo e, in particolare, italiano.