Vini Corvo, una delle etichette più celebri della tradizione vitivinicola siciliana, celebra il proprio bicentenario, un evento significativo che segna una nuova era per l’azienda. Fondata nel 1824 dal principe Giuseppe Alliata di Villafranca, Vini Corvo ha legato indissolubilmente la sua storia a quella della Sicilia, ottenendo nel tempo un’identità riconoscibile e un forte posizionamento nel mercato globale. Con la recente acquisizione da parte di Illva di Saronno nel 2001, la storica cantina ha avviato un processo di rinnovamento, mantenendo viva la tradizione e allo stesso tempo rivitalizzando il proprio marchio in un contesto contemporaneo.
Una celebrazione che guarda al futuro
La celebrazione dei 200 anni di Vini Corvo si svolgerà il 28 settembre nella suggestiva piazza di Casteldaccia, ai piedi dell’antico Castello Corvo Duca di Salaparuta. Questo evento non rappresenta solo un momento di ricordo ma funge da trampolino di lancio per un nuovo percorso di crescita, all’insegna della valorizzazione della cultura vinicola siciliana. Roberto Magnisi, direttore delle Cantine Corvo, sottolinea l’importanza di questa occasione, affermando che «dire Corvo è dire Sicilia». Questo approccio mette in evidenza come la tradizione e l’innovazione possano coesistere, creando vini che siano ambasciatori di una cultura ricca e variegata. I vini Corvo, dal Corvo Bianco al Corvo Rosso, continuano a rappresentare la convivialità tipica delle tavole italiane.
Il legame con il territorio
Un elemento fondamentale nella produzione dei vini Corvo è il forte legame con il territorio siciliano. Con una rete di circa quaranta conferitori distribuiti nelle diverse zone dell’isola, l’azienda riesce a valorizzare le peculiarità di ogni area vitivinicola. Magnisi evidenzia come la Sicilia occidentale continui a eccellere nella produzione di vini bianchi, mentre l’agrigentino si concentra su vitigni internazionali come lo Chardonnay e il Cabernet Sauvignon. La Sicilia centrale, d’altra parte, è nota per le varietà autoctone quali il Nero d’Avola e il Frappato. Con una produzione annuale di circa sette milioni di bottiglie, Vini Corvo non si limita al mercato italiano, ma esporta i suoi vini in diversi paesi, tra cui Stati Uniti, Giappone e Germania, dimostrando così l’apprezzamento globale per la qualità delle sue etichette.
Un vino come ambasciatore della tradizione
Il bicentenario di Vini Corvo segna anche l’inizio di una nuova narrazione della Sicilianità, come dimostra il video realizzato dalla casa di produzione Just Maria Films, diretto da Carlo Loforti. In questo progetto si evidenzia come la tradizione possa essere reinterpretata e valorizzata in chiave moderna. Loforti afferma che il brand Corvo, con la sua ricca storia, è perfettamente posizionato per guidare un “controesodo”, un fenomeno che vede giovani tornare alle proprie radici per riscoprire un nuovo stile di vita. Questo trend offre opportunità di riflessione sulla cultura locale, rappresentando una visione rinnovata di appartenenza che integra il passato con le aspirazioni future. Vini Corvo si propone dunque come ambasciatore di questa nuova generazione, mantenendo vive le tradizioni senza rinunciare all’innovazione.
Il bicentenario di Vini Corvo non è solo una celebrazione del passato, ma un’opportunità per guardare con ottimismo al futuro, segnando l’inizio di un nuovo capitolo per il vino simbolo della Sicilia.