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Vertice sul fondo agricolo dell’Unione Europea a Pollutri: un evento storico per la provincia di Chieti

Immagine generata da intelligenza artificiale

Oggi, 4 dicembre, il paesaggio agricolo della provincia di Chieti ha fatto da cornice a un evento significativo per il settore: il Comitato di Sorveglianza del Fondo Europeo per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale . Questo incontro ha avuto luogo presso la Riserva Naturale Regionale Bosco di Don Venanzio, e rappresenta un’importante occasione di discussione e pianificazione per il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2022 e il Complemento per lo Sviluppo Rurale 2023-2027. L’evento è stato caratterizzato dalla presenza di esperti e rappresentanti istituzionali che hanno analizzato le prospettive future dell’agricoltura in Abruzzo, sottolineando l’importanza del legame tra agricoltura, ambiente e biodiversità.

L’importanza del comitato di sorveglianza

Il Comitato di Sorveglianza del FEASR si riunisce periodicamente per monitorare lo stato di attuazione delle programmazioni legate all’agricoltura europea. Oggi, sotto la direzione del vicepresidente della Giunta Regionale con delega all’Agricoltura, Emanuele Imprudente, e della direttrice del Dipartimento Agricoltura della Regione Abruzzo, Elena Sico, i membri hanno avuto l’opportunità di discutere i risultati raggiunti e le strategie future per sostenere il settore agricolo.

Imprudente ha evidenziato l’importanza di portare questi importanti eventi al di fuori delle sedi istituzionali, scegliendo un contesto emblematico come il Bosco di Don Venanzio, simbolo di un’agricoltura sostenibile e rispettosa dell’ambiente. Tale scelta comunica la missione di promuovere un “Abruzzo sostenibile”, in linea con gli obiettivi dell’Unione Europea in materia di agricoltura e gestione ambientale. Questa riunione, quindi, non è solo una mera formalità burocratica, ma un’occasione per ricomporre le sinergie tra le istituzioni e gli agricoltori, unendo le competenze per affrontare insieme le sfide future.

I punti salienti dell’incontro

Durante l’assemblea, sono intervenuti anche diversi relatori di rilievo, tra cui la responsabile PSR Abruzzo presso la DG Agri della Commissione Europea, Elvira Grassi, e rappresentanti del Ministero dell’Agricoltura, della Direzione Generale per l’Agricoltura e l’Alimentazione e dell’AGEA . La partecipazione di attori così vari è stata fondamentale per garantire una visione complessiva e inclusiva delle politiche agricole.

Oltre ai lavori di analisi e programmazione, la riunione ha messo in evidenza i progressi compiuti nei programmi precedenti. È emerso un clima di ottimismo riguardo alla chiusura della programmazione attuale, grazie anche a un percorso di valorizzazione e semplificazione dei bandi volti a favorire i giovani agricoltori e promuovere la sostenibilità. La strategia delineata per il futuro si basa quindi su un approccio integrato e innovativo, volto a garantire non solo la competitività del settore, ma anche la preservazione del patrimonio ambientale.

Il futuro dell’agricoltura abruzzese

Con lo sguardo fisso al 2023-2027, le prospettive future per l’agricoltura in Abruzzo appaiono piene di potenziale. L’impegno politico per semplificare le procedure burocratiche e rendere i bandi più accessibili è una priorità. Inoltre, la formazione di giovani agricoltori è un tema centrale, con iniziative che mirano a coinvolgere generazioni nuove, incoraggiandoli a intraprendere percorsi imprenditoriali sostenibili.

I rappresentanti presenti hanno confermato l’importanza di cooperare attivamente con le organizzazioni professionali agricole e i vari attori del settore per sviluppare una strategia condivisa e coerente. La volontà di adottare strumenti finanziari innovativi e di partecipare a iniziative di comunicazione, come “Open Farms” e “Rural Ciak”, sono elementi chiave per informare e coinvolgere il pubblico nella politica agricola comune.

L’appuntamento di oggi a Pollutri non segna solo un incontro ma rappresenta un passo significativo verso un futuro florido per l’agricoltura abruzzese, dimostrando come le politiche agricole europee possano sostenere un settore vitale per la nostra economia e la nostra identità culturale.