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Verifiche sui conti del consorzio di bonifica: ordinanza del Tar Abruzzo annuncia accertamenti fondamentali

Verifiche sui conti del consorzio di bonifica: ordinanza del Tar Abruzzo annuncia accertamenti fondamentali - Bagolinoweb.it

Le recenti determinazioni del Tar Abruzzo pongono sotto esame il consorzio di bonifica, oggetto di un ricorso che ha sollevato questioni sull’aumento del tributo consortile per gli anni 2021 e 2022. L’ordinanza, firmata il 25 settembre 2025, chiede un approfondimento dell’operato del consorzio, specie riguardo all’adeguatezza dei suoi conti e alla legittimità delle sue pratiche in relazione ai contributi agricoli ed extra agricoli. Questo evento segna una tappa cruciale nella battaglia che alcuni consorziati conducono contro la gestione del consorzio stesso.

L’ordinanza del Tar Abruzzo: contesto e obiettivi

Il provvedimento del Tar Abruzzo ha istituito un processo di verifica finalizzato a chiarire diverse problematiche relative alla contabilità del consorzio di bonifica. L’ordinanza ha ordinato a un verificatore di esaminare vari aspetti critici, in particolare per stabilire se la contabilità del consorzio sia conforme ai principi normativi applicabili e se la ripartizione dei costi tra i centri di spesa rispetti le indicazioni contenute nella sentenza 139 del 2023 del tribunale.

Uno degli obiettivi principali è quello di valutare se gli aumenti tariffari previsti siano giustificati rispetto all’incremento dei costi, come ad esempio quelli legati alle materie prime e all’energia. È essenziale stabilire se tali aumenti siano realmente proporzionali ai benefici che i consorziati ricevono dai servizi erogati, o se si tratti piuttosto di una strategia per coprire passività legate ad altre attività del consorzio.

Analisi della contabilità: punto di vista dei ricorrenti

Nell’ordinanza si evidenzia anche l’importanza di distinguere tra utenze agricole e non agricole, dettagliando come tale omessa separazione possa influenzare l’equità nella ripartizione dei costi. Inoltre, viene richiesta una chiara ed immediata comprensione delle tabelle contabili, affinché possano essere analizzati i risultati di esercizio in modo da verificare se ci sia stata effettivamente una commistione tra i vari centri di costo o ricavo.

La preoccupazione del comitato promosso dai consorziati, che da tempo critica la gestione del consorzio, cresce poiché il procedimento potrebbe rivelare irregolarità significative. In particolare, è da chiarire se alcuni ricorrenti possano trarre vantaggio da una gestione contabile non chiara, mentre altri risultino danneggiati, a testimonianza della necessità di trasparenza e giustizia economica nel trattamento dei consorziati.

Reazioni e implicazioni per i consorziati

Il comitato bonifica sostenibile ha accolto con favore la decisione del Tar, considerandola un passo importante verso una maggiore accountability del consorzio. I rappresentanti del comitato hanno sottolineato che la chiamata all’ordine di un ente esterno rappresenta una opportunità per far luce su questioni finora poco chiare, sperando che l’attuazione delle verifiche possa portare a correttivi significativi.

Tuttavia, sono emerse anche preoccupazioni per i consorziati, che dovranno continuare a sostenere pagamenti considerati illegittimi per ulteriori otto mesi. I membri del comitato stanno già mobilitando le loro risorse e il sostegno delle comunità locali per proseguire la loro battaglia, convinti che la resilienza e la determinazione possano cambiare il corso attuale delle cose.

Con l’ordinanza che richiede una revisione analitica senza precedenti, i prossimi mesi saranno determinanti per il futuro del consorzio e per la gestione delle risorse idriche nella regione, portando con sé la necessità di rivedere non solo pratiche e procedure, ma anche il rapporto di fiducia tra i consorziati e l’ente consortile.

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