La sicurezza del traforo del Gran Sasso, cruciale per il traffico tra la costa adriatica e quella tirrenica, torna al centro del dibattito regionale in Abruzzo. Il consigliere del Partito Democratico, Sandro Mariani, ha richiesto una convocazione d’urgenza della Commissione Ambiente, Territorio e Infrastrutture per affrontare i lavori di messa in sicurezza previsti per ottobre, che preannunciano disagi significativi alla circolazione. Il tema è diventato imperativo non solo per la sicurezza ma anche per le conseguenze che questi lavori potrebbero avere sulle vite quotidiane dei pendolari e sulle attività produttive locali.
Il ruolo del consigliere Sandro Mariani
Sandro Mariani, oltre a essere consigliere regionale, è presidente della Commissione di Vigilanza. La sua posizione istituzionale gli consente di intervenire sollecitamente sulle questioni che riguardano la sicurezza dei cittadini e la viabilità della regione. Nella lettera inviata a Emiliano Di Matteo, presidente della Commissione Ambiente, Mariani ha espresso preoccupazione per l’impatto che i lavori di messa in sicurezza del traforo potrebbero avere sul traffico. Questi lavori, che dovrebbero durare circa 45 giorni, potrebbero segnare solo l’inizio di interventi ben più estesi, con ripercussioni potenzialmente catastrofiche per la provincia di Teramo.
Mariani ha richiesto anche l’audizione di Pierluigi Caputi, commissario straordinario per la sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso, e di Costantino Ivoi, amministratore delegato di Strada dei Parchi S.p.A. Queste audizioni rappresentano una chiave per ottenere chiarimenti sull’entità e sulla gestione di questa operazione fondamentale per la salvaguardia dell’acquifero dell’area. La sua iniziativa mira a garantire trasparenza e correttezza nell’iter dei lavori che, se gestiti in modo non ottimale, potrebbero aggravare i disagi per gli automobilisti e i pendolari.
L’impatto dei lavori sul traffico e sull’economia locale
I lavori di messa in sicurezza del traforo del Gran Sasso si stanno delineando come un tema di grande rilevanza per la mobilità e l’economia della provincia di Teramo. Questa arteria stradale è, infatti, un nodo cruciale nel collegamento tra due versanti dell’Italia, e la sua chiusura o restrizione al traffico potrebbe portare a lunghi tempi di attesa, aggravando la situazione per gli automobilisti e per le imprese locali. Mariani ha messo in evidenza come le lunghe attese ai caselli e i percorsi alternativi possano isolare la provincia, creando un effetto domino sulle attività produttive e sui pendolari che si muovono quotidianamente per raggiungere i luoghi di lavoro.
È essenziale ricordare che ogni giorno, migliaia di lavoratori utilizzano queste strade per raggiungere le loro destinazioni. L’allungamento dei tempi di percorrenza potrebbe tradursi in perdite economiche significative per le aziende, oltre a compromettere la qualità della vita dei cittadini. Mariani ha espresso la necessità di avere informazioni dettagliate sui tempi e sulle modalità di svolgimento dei lavori, considerato il messaggio poco chiaro che attualmente circola tra i cittadini, spesso alimentato da indiscrezioni e informazioni incomplete fornite dalla stampa.
Richiesta di chiarezza e trasparenza
Sottolineando l’importanza della trasparenza, Mariani ha chiesto un incontro urgente per ottenere maggiori dettagli sull’iter dei lavori e sulla gestione della viabilità. La richiesta si è fatta ancor più impellente considerando che le modalità di chiusura del traforo erano state delineate durante una riunione del Comitato Operativo per la Viabilità presso la Prefettura di Teramo. A tal proposito, la mancanza di una comunicazione chiara e organizzata ha esacerbato le preoccupazioni della comunità locale.
L’opinione pubblica, così come gli imprenditori e i pendolari, desiderano ricevere appuntamenti definitivi su quando e come questi lavori verranno eseguiti. È fondamentale, dunque, che le autorità competenti offrano aggiornamenti regolari durante l’intero processo di messa in sicurezza, per garantire che il traffico venga gestito in modo da minimizzare i disagi per gli utenti. Le parole di Mariani non potevano essere più chiare: la sicurezza deve andare di pari passo con il buon senso nella gestione della viabilità, affinché non si creino situazioni di crisi.
La questione del traforo del Gran Sasso continua a destare attenzione, e gli sviluppi futuri potranno fornire indicazioni su come verranno affrontati problemi di sicurezza e viabilità in una delle aree più strategiche dell’Abruzzo.