UniCredit ha intrapreso una significativa strategia di internalizzazione per il suo business di bancassicurazione vita in Italia, ponendo fine agli accordi esistenti con Cnp Assurances e Allianz. Questa mossa consentirà alla banca di assumere il pieno controllo delle sue joint venture, Cnp UniCredit Vita e UniCredit Allianz Vita, aumentando così la propria presenza nel settore assicurativo. Il piano di internalizzazione si inserisce nel contesto di crescita delle polizze vita, un segmento dal buon potenziale profittevole, nel quale UniCredit già gioca un ruolo da protagonista.
Dettagli dell’operazione
Nel comunicato ufficiale, UniCredit ha dichiarato che eserciterà il diritto di acquisto delle quote in essere nelle joint venture con Cnp e Allianz, rispettivamente il 51% e il 50% delle partecipazioni. Con il successo di questa operazione, la banca deterrà il 100% di entrambe le entità, marcando un cambio strategico significativo nella propria operatività nel settore assicurativo. L’internalizzazione delle polizze vita non solo permetterà a UniCredit di consolidare la propria posizione di mercato, ma offrirà anche l’opportunità di realizzare sinergie operative e migliorare il servizio ai clienti.
L’approccio di UniCredit nella gestione delle polizze vita mira a facilitare la crescita in un settore che si basa principalmente su commissioni, puntando a sfruttare al meglio la propria infrastruttura esistente e i rapporti con i clienti. Il business della bancassicurazione danni, tuttavia, non subirà modifiche e continuerà a essere gestito attraverso le joint venture con Allianz, mantenendo un ecosistema equilibrato di collaborazione e indipendenza.
Impatto sul bilancio di UniCredit
Il costo per l’acquisto delle quote nelle joint ventures sarà stabilito seguendo precise metodologie concordate, come previsto dai patti parasociali attualmente in vigore. Questo investimento sarà effettuato interamente in contante, il che solleva interrogativi riguardo l’impatto sull’equilibrio di bilancio di UniCredit. Recenti stime indicano che tale operazione potrebbe comportare un aumento di circa 20 punti base del CET1 per la banca.
L’impatto sul capitale riflette il riconoscimento da parte della Banca Centrale Europea del status di conglomerato finanziario di UniCredit, sottoponendola a vigilanza supplementare in materia di requisiti patrimoniali. Inoltre, l’applicazione del ‘Danish Compromise‘ avrà conseguenze significative sulla gestione del capitale, necessitando un’attenta pianificazione finanziaria da parte del management di UniCredit.
Le operazioni delle società coinvolte proseguiranno nel breve termine sotto l’attuale assetto, mantenendo i servizi forniti dai partner assicurativi fino a quando gli accordi parasociali rimarranno in vigore. L’attuazione finale delle transazioni è prevista entro il 2025, dando tempo sufficiente per le autorità competenti di fornire le necessarie approvazioni. Dopo il perfezionamento dell’operazione, le joint venture integrate saranno collegate direttamente alla divisione di bancassicurazione di UniCredit, coordinata da Alessandro Santoliquido, al fine di rafforzare ulteriormente la strategia di business del gruppo.