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Un viaggio nella coralità nuorese: il docufilm ‘Nuoro, la città che in-canta’ celebra sette decenni di storia

Un viaggio nella coralità nuorese: il docufilm 'Nuoro, la città che in-canta' celebra sette decenni di storia - Bagolinoweb.it

Un nuovo docufilm dedicato alla storica tradizione corale di Nuoro sta per essere presentato. ‘Nuoro, la città che in-canta’, realizzato dalla regista Valeria Polimene, si propone di essere un’importante testimonianza della cultura musicale della Sardegna. Questa opera non solo riflette l’essenza di una comunità, ma celebra anche l’identità e il potere unificante dei cori, che da settant’anni rappresentano uno strumento di socialità e arte. Con il patrocinio dell’ISRE e del Comune di Nuoro, e finanziato dalla Fondazione di Sardegna, il docufilm cerca di ispirare e connettere le generazioni passate e presenti.

La storia di dieci cori emblematici

Il docufilm ‘Nuoro, la città che in-canta’ si snoda attraverso le vicende di dieci cori cultuali: Nùoro, Barbagia, Amici del Folklore, Ortobene, Grazia Deledda, Su Nugoresu, Nugoro Amada, Canarjos, Bendas e Su Redentore. Ognuno di questi cori ha la propria storia unica, che si intreccia con quella della città di Nuoro e della sua evoluzione nel corso dei decenni. Gli artisti mettono a nudo le loro esperienze, condividendo non solo il lungo percorso di crescita dei propri gruppi, ma anche il significato profondo della musica corale nella loro vita quotidiana.

Questa iniziativa è il risultato di un impegno costante nel mantenere vive le tradizioni musicali sarde, creando una vera e propria narrazione della comunità. Non si tratta solo di esibizioni, ma di una testimonianza del legame profondo tra i residenti e le proprie radici culturali. La coralità a Nuoro è da sempre un mezzo per celebrare la lingua, la storia e le tradizioni isolane, promuovendo nel contempo un senso di appartenenza e unione.

La potenza aggregante della coralità

Uno degli aspetti più affascinanti del docufilm è la capacità dei cori di fungere da veri e propri ponti tra culture diverse. Le partecipazioni ai concorsi e ad eventi culturali rivelano la missione dei cori di portare l’arte canora sarda oltre i confini dell’isola, avvicinando così le diverse etnie e creando spazi di incontro tra cittadini e emigrati sardi sparsi nel mondo. Questo processo non è solo un modo di farsi conoscere, ma anche un’opportunità di scambio culturale che arricchisce ogni partecipante.

Il docufilm documenta queste interazioni e celebra l’impatto positivo della musica nella società. Gli eventi e i festival diventano palcoscenici di incontri, di condivisione e di celebrazioni che superano le barriere linguistiche e culturali, rendendo la coralità un’arte collettiva e inclusiva. Il potere della musica di unire persone di origini diverse si riflette nel linguaggio universale delle canzoni che attraversano il tempo e lo spazio.

Anteprima e presentazione dell’opera

La presentazione del docufilm avverrà in esclusiva con un’anteprima organizzata dall’Associazione Culturale Turulia60, che si terrà il 27 settembre alle 20 presso l’auditorium del Museo del Costume di Nuoro. L’evento è aperto al pubblico e rappresenta un’opportunità imperdibile per gli amanti della musica e della cultura sarda di immergersi in un racconto che affonda le radici nel profondo della comunità nuorese.

Il lancio ufficiale del docufilm è previsto per il 12 ottobre, sempre nella stessa location e orario. Questo lavoro rappresenta una significativa vetrina per i cori di Nuoro, che si uniscono in un abbraccio di tradizione, linguaggio e storia. La regista Polimene ha scelto di coinvolgere esclusivamente comparse e maestranze locali, aumentando così la risonanza e l’autenticità del progetto. La sua ambizione è quella di far conoscere questa opera anche in contesti professionali, come i concorsi per documentari del Mediterraneo, oltre a portarla nelle case dei sardi e nei circoli all’estero.

Un’importante ricerca della cultura nuorese

Il presidente dell’IRSE, Stefano Lavra, ha sottolineato l’importanza del lavoro di ricerca effettuato per realizzare questo docufilm, definendo l’opera come una combinazione di studio e documentazione sulla singolarità della coralità nuorese. Lo stesso Lavra ha affermato che l’opera porta alla luce non solo la storia ma anche la vitalità delle associazioni corali di Nuoro, che si sono affermate come espressione autentica della coralità popolare.

Questo film diventa quindi un tributo all’eredità musicale della città e alla sua capacità di interagire con l’ambiente circostante, creando un dialogo profondo con le altre comunità sarde e, a livello globale, contribuendo a diffondere la cultura della Sardegna nel mondo. Il risultato è una celebrazione vibrante e colorata della coralità, che continuerà a incantare le generazioni future.

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