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Un cortometraggio per rinascere: “Luce tra i frammenti” racconta la lotta contro i tumori ematologici

Un cortometraggio per rinascere: "Luce tra i frammenti" racconta la lotta contro i tumori ematologici - Bagolinoweb.it

Il cortometraggio “Luce tra i frammenti”, realizzato dagli studenti del Triennio in Cinema e Animazione di NABA e promosso da Gilead Sciences, rappresenta un significativo passo verso la sensibilizzazione sulle malattie ematologiche. Con il patrocinio di AIL – Associazione Italiana contro le Leucemie, Linfomi e Mieloma e Lampada di Aladino Ets, il film affronta con empatia e realtà il percorso della malattia e la speranza che si accende grazie alle terapie innovative come il Car-T. Il lavoro è stato presentato di recente a Milano, diventando un simbolo della resilienza e della necessità di accrescere la consapevolezza riguardo a queste patologie.

Un viaggio nel dolore e nella speranza: il percorso di Mira

Protagonista del cortometraggio è Mira, una maestra vetraia che, insieme alla figlia Marta, si trova ad affrontare l’incubo della diagnosi di un tumore del sangue. La storia di Mira rappresenta un “patient journey” profondo e toccante, mostrato passo dopo passo, dall’accettazione della malattia alla costruzione di un futuro possibile. Ogni fase del percorso è caratterizzata da sentimenti di paura, incertezze e interrogativi sul domani, mentre la vita quotidiana viene stravolta.

Il racconto mette in evidenza le difficoltà che i pazienti e le loro famiglie si trovano a fronteggiare, e come queste esperienze possano risultare schiaccianti. I momenti di fragilità sono resi tangibili attraverso la narrazione cinematografica, che utilizza il vetro come simbolo della vulnerabilità. Il cortometraggio esprime che la diagnosi agisce come un colpo che frantuma non solo la salute del paziente, ma anche le sue speranze e sogni di vita.

Tuttavia, è proprio in questo contesto buio che emerge la luce: la terapia innovativa Car-T offre nuove possibilità di guarigione, rappresentando un fondamentale spartiacque per i pazienti che, fino a poco tempo fa, si trovavano privi di opzioni terapeutiche efficaci.

L’importanza delle terapie innovative: Car-T e nuova speranza

Le terapie Car-T sono al centro del messaggio di “Luce tra i frammenti”. Stefania Bramanti, Capo Sezione Terapia Cellulare dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas, sottolinea come queste nuove tecnologie abbiano trasformato radicalmente l’approccio alla cura dei tumori ematologici. Prima di questa innovazione, molti pazienti si trovavano a combattere una battaglia apparentemente senza speranza. Oggi, invece, grazie al progresso della ricerca, è possibile parlare di guarigione e opportunità di vita.

Il cortometraggio, quindi, non è solo un racconto della malattia, ma un inno alla ricerca e alla rilevanza delle terapie cellulari. La sensibilizzazione sull’argomento è fondamentale e opere come questa servono a porre l’accento sull’importanza di investire nel progresso scientifico. I successi cui stiamo assistendo nel campo della medicina rappresentano infatti un faro di speranza non solo per i malati, ma anche per le loro famiglie e per tutti coloro che sono coinvolti nella cura delle malattie.

Il messaggio del cortometraggio: dare voce ai pazienti

“Luce tra i frammenti” si impegna a dare voce alle storie di pazienti affetti da tumori ematologici, offrendo una rappresentazione autentica delle loro esperienze. Le immagini parlano di fragilità, ma al contempo di resilienza; il vetro, che si rompe e si ricompone, è una potente metafora per descrivere il percorso di cura. Questo approccio narrativo è essenziale in un contesto in cui la stigmatizzazione delle malattie spesso oscura la loro realtà e le informazioni vitali riguardanti la possibilità di cura.

Con il supporto delle associazioni e delle istituzioni, il cortometraggio mira a diffondere speranza e fiducia tra i pazienti e le loro famiglie. La luce, simbolicamente rappresentata dalla ricerca e dall’innovazione terapeutica, diventa un elemento centrale nel viaggio di ogni malato. L’arte cinematografica si erge così a strumento educativo e di sensibilizzazione, mirando a cambiare la narrativa intorno ai tumori del sangue e promuovendo una cultura di consapevolezza.

Questa opera toccante si inserisce in un contesto più ampio e complesso di lotta contro le malattie ematologiche e rappresenta un segnale forte che indica come, anche nei momenti più bui, ci sia sempre una possibilità di rinascita e speranza.

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