Pagine Libere, la rivista bimestrale promossa dall’UGL, compie un anno dall’avvio delle sue pubblicazioni. In questo periodo, è emersa come un importante punto di riferimento per il dibattito sulla dignità del lavoro, la giustizia sociale e la tutela dei diritti dei lavoratori. L’evento di celebrazione, svoltosi a Roma, ha evidenziato il valore di questa iniziativa editoriale nel contesto sociale e culturale attuale, coinvolgendo rappresentanti delle istituzioni e del mondo accademico.
L’importanza del dibattito sul lavoro
Il Segretario Generale dell’UGL, Paolo Capone, ha descritto Pagine Libere come uno spazio di confronto indispensabile per affrontare tematiche legate al mondo del lavoro e per riaffermare la centralità della dignità lavorativa. La rivista è stata concepita per promuovere una riflessione critica sull’importanza del lavoro nella vita di ogni individuo e nella società. Capone ha sottolineato che questo progetto si basa sulla convinzione che “il lavoro debba essere riconosciuto in tutte le sue forme”, inclusa la formazione continua, fondamentale per preparare i lavoratori alle sfide del futuro, come l’automazione e la globalizzazione.
L’evento ha dunque avuto il ruolo di aggregare i professionisti della cultura e del sindacato, per tracciare un bilancio dei risultati ottenuti finora. Con sette numeri già pubblicati, accompagnati da due edizioni speciali, la rivista ha raccolto contributi di prestigio, coinvolgendo otto ministri e oltre novanta collaboratori provenienti da vari ambiti, come quello istituzionale e accademico. Il tema della formazione è emerso come un elemento cruciale, evidenziato anche nella special edition presentata durante l’evento.
Un anno di risultati ed esperienze
In un anno Pagine Libere ha rappresentato un’avventura editoriale significativa per il sindacato e per il dibattito pubblico. L’obiettivo principale è stato quello di fornire un’informazione che dia risalto all’importanza della cultura nel contesto lavorativo. Ogni articolo di apertura è stato redatto da un ministro, come segno di collaborazione e unione tra mondi diversi, al fine di affrontare le problematiche lavorative da molteplici angolazioni.
“Alla base di questa iniziativa editoriale”, ha affermato Capone, “vi è la ferma convinzione che un cambiamento culturale sia necessario per elevare il valore del lavoro e delle competenze.” Così, Pagine Libere si è proposta non solo come un periodico di informazione, ma anche come un ponte tra sindacati, istituzioni e imprese, cercando di superare la tradizionale opposizione tra capitale e lavoro.
Inoltre, la rivista si sta rivelando un’importante piattaforma per la promozione delle competenze e della formazione continua. Questo è particolarmente rilevante in un’epoca di rapidi cambiamenti nel mercato del lavoro, dove le necessità dei lavoratori sono in continua evoluzione e la preparazione è fondamentale.
Un messaggio di speranza e opportunità
Galeazzo Bignami, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha espresso un messaggio di entusiasmo per il futuro della rivista. “Pagine Libere è una voce che mancava da troppo tempo,” ha dichiarato, augurando una lunga vita alla pubblicazione, sempre innovativa e fedele ai principi di libertà e giustizia sociale.
Anche Federico Mollicone, Presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, ha notato come, grazie all’impegno dell’UGL e della direzione di Ada Fichera, la rivista abbia già dimostrato risultati notevoli in questo primo anno. La storicità del marchio si sposa con le sfide contemporanee, come la transizione digitale, che richiede una riflessione partecipativa sul futuro del settore lavorativo.
Infine, Maurizio Gasparri, Capogruppo al Senato di Forza Italia, ha messo in evidenza la tradizione sindacale dell’UGL, che è sempre stata legata all’impegno culturale. La rivista rappresenta un chiaro esempio di come l’azione sindacale possa dispiegarsi in un contesto più ampio, sostenendo la crescita della cultura e del pensiero critico.
Pagine Libere, in questo modo, non solo celebra un anno di attività, ma si propone come una risorsa vitale per il futuro dei lavoratori e per una società più equa.