L’inchiesta sul mondo delle curve ultrà milanesi ha recentemente rivelato dettagli significativi riguardo ai legami tra personaggi noti, tra cui il rapper Fedez, e i gruppi di tifosi. Nonostante Fedez non risulti indagato, le intercettazioni telefoniche svelano una serie di scambi con Luca Lucci, un noto capo ultrà del Milan sotto indagine. Al centro di questi sviluppi ci sono alcune richieste riguardanti la fornitura di bevande sponsorizzate all’interno dello stadio San Siro.
Le intercettazioni di Fedez e Lucci
Le recenti intercettazioni telefoniche, diffuse in parte dall’ordinanza del gip Domenico Santoro, pongono in evidenza un colloquio tra Fedez e Lucci avvenuto il 26 ottobre 2023. Durante questa telefonata, Fedez esprimeva l’intenzione di voler somministrare una bevanda sponsorizzata all’interno dello stadio Meazza, proponendo a Lucci la possibilità di affidargli la distribuzione del prodotto. “Se voi avete una società di consulenza con la quale possiamo lavorare…vi appalto la distribuzione della bevanda all’interno dello stadio…”, affermava Fedez, suggerendo la prospettiva di una profittevole collaborazione. Lucci non si tirava indietro e rispondeva che avrebbe potuto muoversi anche con il gruppo dell’Inter, proponendo di allestire il servizio durante entrambe le partite.
Questo scambio non è isolato; nel mese di dicembre dello stesso anno, Fedez continuava a discutere con Lucci di un “fidato” collaboratore da coinvolgere per garantire la propria sicurezza e quella della sua famiglia, segno che i rapporti tra i due si estendevano oltre l’ambito della semplice collaborazione commerciale.
Aggressione a Cristiano Iovino e altre contestazioni
L’inchiesta getta luce su più di un episodio controverso legato agli ultrà milanisti. Uno dei fatti più gravi menzionati riguarda l’aggressione subita da Cristiano Iovino, un personal trainer, avvenuta ad aprile dello scorso anno. Questo episodio è al centro delle accuse mosse a otto membri della curva milanista, tra cui Luca Lucci e Christian Rosiello, bodyguard di Fedez. Il pestaggio di Iovino si inserisce in una cornice di accuse di associazione per delinquere, evidenziando come una frangia degli ultras si sia evoluta in un gruppo violento, dedito a spedizioni punitive su richiesta.
Il gip Santoro ha sottolineato come le intercettazioni e le dinamiche di interazione tra Fedez e Lucci rappresentino un indizio importante per le indagini, non tanto per la presenza di Fedez, quanto per dimostrare il modo in cui un segmento della tifoseria milanista si sia organizzato in modo illecito, trasformandosi in un’organizzazione ben più pericolosa.
Collaborazioni imprenditoriali e rapporti con il mondo delle discoteche
Oltre alle questioni legate alla sicurezza e alla distribuzione commerciale di prodotti all’interno dello stadio, emerge anche un progetto di collaborazione imprenditoriale tra Fedez e Lucci. Si parla, infatti, di incontri finalizzati a creare sinergie per l’acquisizione del noto locale milanese ‘Old Fashion‘, situazione che accorpa ulteriormente il rapper all’ambiente degli ultras.
Il gip ha esaminato la questione, sottolineando che non si tratta di un semplice scambio lavorativo, ma di un contesto più intricato che mette in luce le modalità di accesso di Fedez a un mondo spesso associato a violenza e illegalità. Le informazioni raccolte attraverso le intercettazioni non solo riaffermano il ruolo delle curve nel panorama calcistico italiano, ma evidenziano anche come figure pubbliche possano involontariamente incidere sulla perpetuazione di determinati comportamenti deviantivi all’interno di questo ambiente.
Nell’attesa che proseguano le indagini e che venga fatta chiarezza sui ruoli dei vari soggetti coinvolti, è chiaro che il mondo del tifo milanista è sotto la lente d’ingrandimento, con implicazioni che potrebbero avere ripercussioni a lungo termine sul calcio italiano e sulla società in generale.