L’orrenda notizia dell’incidente mortale che ha colpito Andrea Feltre, un ragazzo di 15 anni di Vago di Lavagno, ha scosso l’intera comunità e l’Istituto Copernico Pasoli. L’evento, avvenuto per mano della madre Alessandra Spiazzi, ha generato un clima di incredulità e dolore tra i suoi compagni. Questo articolo esplorerà la reazione della comunità scolastica e il ricordo di un ragazzo descritto come gentile e solare.
Un momento di silenzio per ricordare Andrea
Il 24 settembre, oltre 1500 studenti della scuola si sono riuniti per commemorare Andrea con un toccante minuto di silenzio. Questo gesto, carico di emozioni, ha unito la scuola in un momento di riflessione e lutto collettivo. La mancanza di sorrisi e la presenza di occhi lucidi tra gli studenti rendevano l’atmosfera palpabilmente pesante. La scomparsa di Andrea ha colpito duramente, creando un misto di rabbia e tristezza tra i suoi amici, che non riescono a comprendere la portata dell’accaduto.
Alessandro, un compagno di scuola, ha raccontato dell’ultimo incontro con Andrea, sottolineando come fosse un ragazzo sempre pieno di vita e con progetti per il futuro. Dopo averlo lasciato al cancello della scuola, ha provato a contattarlo diverse volte senza ricevere risposta, scoprendo poi tragicamente la realtà di quanto era accaduto. Questa chiamata senza risposta è diventata simbolo di un’ironia tragica: la vita di Andrea si è spezzata senza che nessuno se ne rendesse conto.
Ricordi di un ragazzo sereno e amichevole
La vita di Andrea viene descritta dai compagni come quella di un giovane sereno e sempre disponibile. Edward, un amico stretto, ricorda con affetto i momenti trascorsi insieme, dalle gite sul Lago di Garda e Lago Maggiore alle uscite per una pizza. Questi ricordi, che oggi appaiono laceranti, evidenziano il forte legame di amicizia e spensieratezza che caratterizzava la vita di Andrea. Kevin, un altro compagno di classe, rivive le avventure condivise, accentuando come Andrea fosse sempre al centro di quei momenti di gioia.
Nonostante il clima di serenità, non era chiaro se Andrea affrontasse tensioni o preoccupazioni in famiglia. La descrizione della madre, attiva in iniziative locali, è quella di una persona che pareva curare bene il proprio figlio. Compagni come Tommaso affermano che Andrea fosse un gigante buono, un giovane sempre sorridente e disponibile, privo di segni di malessere. Emanuele ricorda la sua costante eccellenza scolastica, segno di un ragazzo che sembrava gestire bene i suoi impegni.
Elaborazione del lutto e supporto psicologico
La tragedia ha innescato una serie di reazioni tra i ragazzi, con il primo impulso di rabbia che ha catturato l’attenzione dei docenti. Questo sentimento è emerso in seguito alla confusione generata dalle prime notizie, che avevano insinuato l’idea che Andrea potesse essere responsabile del colpo di pistola. La vicaria della dirigente scolastica, Elena Tobaldini, ha riferito di come i ragazzi si siano subito opposti a questa narrazione, conoscendo bene il loro compagno.
Per affrontare questa situazione, la scuola ha attivato un supporto psicologico tempestivo, pronto ad affrontare le necessità emotive degli studenti. La dirigente, Sara Agostini, ha voluto garantire un ambiente di sostegno dove ciascun ragazzo potesse esprimere le proprie emozioni. Gli incontri con gli specialisti mirano a fornire gli strumenti necessari per affrontare il lutto e iniziare un processo di guarigione collettiva, cercando di rispondere alle esigenze di un’intera generazione scossa dalla perdita di un compagno di classe.
L’eco di questa tragedia rimarrà impressa nella memoria dei compagni di Andrea, segnando non solo la fine di una giovane vita, ma anche la necessità di affrontare tematiche delicate legate al benessere mentale e alle relazioni in famiglia.