La manifestazione del Pride Vesuvio 2024 si è svolta a Torre del Greco, un evento di grande rilevanza per la comunità LGBT+ locale che ha visto un’affluenza significativa, alimentata dalla colonna sonora diffusa da un camion. Quest’anno, il corteo ha assunto un particolare significato a seguito di una recente tragedia che ha colpito una scuola della città. Il sit-in, promosso da Arcigay e Tocca a noi, è stato anche un atto di protesta contro la recente approvazione di una risoluzione da parte di un deputato leghista, Rossano Sasso, che mina l’introduzione dell’educazione sessuale e affettiva nelle scuole, evocando falsi miti sulla “propaganda gender”.
Il tema del Pride e il ricordo della tragedia
Il Pride Vesuvio 2024 ha esordito con un forte messaggio sociale, lanciato dal portavoce Antonello Sannino, che ha sottolineato l’importanza dell’istruzione e dell’inclusione. La manifestazione ha preso spunto dalla morte di un diciassettenne avvenuta in un tragico incidente all’interno della sua scuola, evento che ha scosso profondamente la comunità locale. Questo lutto ha reso il tema della sicurezza e dell’educazione nelle scuole ancora più prevalente, con un focus sull’importanza di educare i giovani rispetto ai temi della diversità e dell’inclusione, elementi fondamentali per una società più giusta.
Sannino ha dichiarato che il tema dell’educazione era già stato scelto prima della tragedia e che ora assume un peso ancor più significativo. “La scuola deve essere un luogo sicuro e inclusivo, dove tutti gli studenti possano sentirsi accettati e valorizzati”, ha affermato. Questo messaggio ha risuonato tra i partecipanti e ha aggiunto una dimensione di urgenza all’evento, richiamando l’attenzione non solo sulla celebrazione, ma anche sulle sfide quotidiane che le persone LGBT+ devono affrontare.
Una partecipazione speciale e istituzionale
Durante il corteo, numerose figure pubbliche hanno partecipato, conferendo visibilità e sostegno alla manifestazione. Nel gruppo presenti volti noti come Francesca Pascale, l’ex parlamentare Monica Cirinnà e il giornalista Alessandro Cecchi Paone, a dimostrazione di un ampio fronte di solidarietà per la causa. Oltre all’entusiasmo dei partecipanti, diverse autorità locali hanno preso parte al Pride, tra cui il vicesindaco di Torre del Greco, Michele Polese, e la vicepresidente del consiglio regionale, Loredana Raia.
Polese ha sottolineato che la città si conferma un modello di inclusività, descrivendo Torre del Greco come una “città arcobaleno”. Il supporto istituzionale è fondamentale per la riuscita di simili eventi, in quanto lo rappresenta come un atto di impegno da parte delle istituzioni nella lotta contro le discriminazioni. Loredana Raia ha messo in luce i progressi fatti in Campania a favore dei diritti LGBT+, sottolineando l’importanza del ruolo delle associazioni locali nel promuovere la cultura dell’inclusione.
Un messaggio di unità e resistenza
Danilo Di Leo, presidente dell’associazione Pride Vesuvio, ha ripetutamente enfatizzato l’importanza della marcia come simbolo di unità contro ogni forma di bullismo, razzismo e omofobia. Le sue parole hanno rispecchiato il sentimento condiviso da molti presenti, desiderosi di affermare il loro diritto all’esistenza e al rispetto. La manifestazione è stata un grido di protesta, ma anche un momento di gioia e celebrazione per la comunità LGBT+ e alleati, che si sono uniti per affermare i propri diritti.
L’evento non ha solo evidenziato le difficoltà e le ingiustizie, ma ha anche rappresentato un’opportunità per costruire un futuro migliore, in cui la diversità non solo è accettata, ma celebrata. La manifestazione di Torre del Greco ha dimostrato che l’impegno per i diritti civili è vivo e ardente, e che molti sono pronti a marciare insieme per un mondo più giusto e inclusivo.