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Tentato avvelenamento di lupi: due allevatori denunciati in alta Val Seriana

Tentato avvelenamento di lupi: due allevatori denunciati in alta Val Seriana - Bagolinoweb.it

Un recente caso di tentato avvelenamento di lupi ha sollevato preoccupazioni in alta Val Seriana. Due agricoltori sono stati denunciati dalle autorità per aver cercato di utilizzare esche avvelenate per eliminare i predatori, rivelando una problematica più ampia riguardante la convivenza tra attività zootecniche e fauna selvatica. L’operazione condotta dalla Polizia Provinciale di Bergamo segna un’importante iniziativa per proteggere la biodiversità e perseguire azioni illegali che minacciano gli ecosistemi locali.

La scoperta della carcassa avvelenata

Nel corso della primavera, gli agenti del nucleo ittico-venatorio della Polizia provinciale hanno fatto una scoperta inquietante nelle frazioni di Gromo S.Marino e Ronchello: una carcassa di cervo in avanzato stato di decomposizione, da cui fuoriusciva un liquido bluastro. La presenza di una fototrappola nelle vicinanze ha insospettito gli agenti, suggerendo che non si trattasse di un evento casuale ma piuttosto di un tentativo deliberato di avvelenamento mirato a uccidere gli animali selvatici, in particolare i lupi locali.

L’analisi del liquido rinvenuto ha confermato che si trattava di glicole etilenico, una sostanza comunemente utilizzata nei liquidi antigelo, facilmente reperibile. La triste realtà è che questo composto viene talvolta impiegato illegalmente per la preparazione di esche avvelenate destinate a carnivori selvatici. Sebbene l’uso di tali sostanze sia severamente vietato, la ricerca delle motivazioni dietro il gesto degli agricoltori rivela le tensioni esistenti tra il settore zootecnico e la crescente popolazione di lupi in Val Seriana.

Le indagini e le conseguenze legali

Le indagini svolte dalla Polizia Provinciale, coordinate dalla Procura della Repubblica, hanno gettato luce sui responsabili dietro questo atto di bracconaggio. I fotogrammi recuperati dalla fototrappola hanno immortalato due uomini, noti alle autorità, che apparivano intenti a iniettare il veleno nella carcassa di cervo. Questo rilevamento ha permesso di identificare i due allevatori, uno dei quali è un imprenditore zootecnico, mentre l’altro è un allevatore amatoriale di ovini e caprini.

Entrambi sono stati convocati presso il comando di via Tasso e denunciati alla Procura della Repubblica di Bergamo. Le accuse nei loro confronti comprendono il tentato avvelenamento di animali e l’uso di esche avvelenate. Le conseguenze legali per tali reati possono risultare severe, riflettendo la crescente zero tolleranza per atti illegali che danneggiano la fauna selvatica e il fragile equilibrio degli ecosistemi.

La presenza dei lupi in alta Val Seriana

La questione della popolazione di lupi in alta Val Seriana non è nuova e risale a diversi anni fa. Sono noti i branchi di lupi che hanno stabilito il loro territorio nell’area, in particolare quello che risiede nella zona di Gandellino. Questo branco è parte integrante della fauna selvatica del territorio della provincia di Bergamo e ha attirato l’attenzione non solo degli ambientalisti, ma anche degli agricoltori locali, preoccupati per la sicurezza dei loro animali da allevamento.

La Polizia provinciale sottolinea che, sebbene vi sia una presenza stabile di lupi, la capacità dell’ecosistema di sostenere un numero elevato di esemplari è limitata. Ogni branco, composto in genere da cinque a sei lupi, occupa un territorio esteso e non permette l’ingresso di altri esemplari. Questa dinamica implica che non ci sarà un aumento incontrollato della popolazione di lupi, ma una naturale regolazione dovuta alle risorse disponibili nel territorio.

La convivenza tra allevatori e fauna selvatica rimane una questione complessa, anticipando futuri dibattiti sulla gestione della fauna in Val Seriana. È fondamentale che agricoltori e cittadini siano informati e consapevoli delle normative che tutelano la fauna selvatica, contribuendo a preservare gli equilibri ecologici della zona.

Prevenire la violazione delle normative

La Polizia Provinciale di Bergamo si impegna attivamente per la tutela della fauna selvatica e per la prevenzione di atti illegali come il bracconaggio. Gli agricoltori e i cittadini sono invitati a segnalare qualsiasi attività sospetta attraverso il numero verde 800350035. Questa è un’opportunità per contribuire attivamente alla salvaguardia della biodiversità e per garantire che comportamenti dannosi come quello degli allevatori denunciati non si ripetano.

Affrontare la questione del rapporto tra allevamento e predatori come i lupi richiede una collaborazione costante tra enti locali, agricoltori e conservazionisti. Solo creando un dialogo aperto e costruttivo sarà possibile sviluppare strategie che rispettino le esigenze di tutti gli attori coinvolti, preservando al contempo l’importante patrimonio naturale della provincia di Bergamo.