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Tensione crescente tra Pd e M5s: il futuro del campo largo in discussione

Tensione crescente tra Pd e M5s: il futuro del campo largo in discussione - Bagolinoweb.it

La politica italiana vive una fase di forte incertezza e conflitto, in particolare tra il Partito Democratico e il Movimento Cinque Stelle . Recenti eventi hanno evidenziato la fragilità delle alleanze che dovrebbero sostenere un’opposizione coesa contro le forze di governo. Una fotografia scattata di fronte alla Cassazione, dove i due partiti avrebbero dovuto apparire uniti, ha invece messo a nudo le distanze e le tensioni che caratterizzano questo delicato rapporto.

La fotografia simbolo della discordia

L’immagine che ha attirato l’attenzione degli osservatori politici è quella che ritrae i leader del centrosinistra, tra cui Elly Schlein e Giuseppe Conte, che mantengono una distanza palpabile durante un evento significativo: il deposito di oltre un milione di firme contro l’autonomia differenziata. Questo scatto, più di mille parole, rappresenta la crisi di relazioni che attanaglia il campo largo. L’assenza di cordialità, evidenziata dalla mancanza di saluti e strette di mano, è emblematico di una tensione che sembra crescere di ora in ora.

A pochi passi, in un contesto che avrebbe dovuto favorire la cooperazione, i leader hanno evitato qualsiasi contatto, riproponendo un’istantanea ben diversa da quella che sarebbe stata auspicabile per una coalizione politica. Mentre il Pd e il M5s tentano di orchestrare una strategia comune, la realtà parla di piani che si sfaldano e di attriti che diventano sempre più evidenti. Quella fotografia, quindi, funge da cartina di tornasole per un periodo di antagonismo crescente, sottolineando come le non-dichiarazioni tra i due partiti stiano minando la costruzione di un fronte unitario.

Divisioni nei voti: tensioni in aula

Le frizioni non si esauriscono a un semplice scambio di sguardi. Alla Camera dei Deputati, le divergenze sono emerse in modo chiaro sul voto per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione della Rai. Qui il M5s si è trovato al centro di una spaccatura rispetto al Pd, alimentando nuove crisi interne al campo largo. Proprio mentre il Pd sembrava lavorare a un’alleanza strategica con diverse liste civiche, la presenza di candidati riconducibili a Italia Viva stava generando preoccupazione tra i pentastellati, i quali hanno chiaramente ribadito: “Mai con Iv”. Il Movimento manifesta un’intransigenza che lascia presagire una netta volontà di non allinearsi a posizioni che possano ricondurre a Renzi.

In questo clima di discordia, cresce l’ansia nel M5s, preoccupato da quella che vedono come una sintonia pericolosa tra Pd e Italia Viva. Negli ultimi giorni, il sostegno condiviso su questioni come la Rai e la cittadinanza ha convinto i rappresentanti a compattarsi, ma il malcontento è palpabile, con avvisaglie di un’esplosione di contrasti in tempi brevissimi.

La conflittualità all’interno del campo largo

Nello scenario complesso delle alleanze politiche, si manifesta ora un’inarrestabile conflittualità. Le divisioni tra Pd e M5s sono emerse in modo plateale sia nell’aula parlamentare che nei corridoi di Palazzo Chigi. L’episodio della mancata partecipazione di entrambi al voto sulla Rai è stata solo la punta dell’iceberg. Le dichiarazioni velenose tra i membri di Italia Viva e i rappresentanti del Pd, con critiche sul comportamento del M5s, hanno evidenziato l’impossibilità di mantenere viva una collaborazione proficua e produttiva.

Le tensioni hanno preso una piega più critica quando il M5s ha abbandonato l’Aula, dopo che 53 emendamenti delle opposizioni sono stati dichiarati inammissibili. Questo gesto ha scatenato commenti provocatori da parte di alcuni esponenti del Pd e di Italia Viva, accusando il M5s di opportunismo. L’epilogo di questa situazione si accompagna a ricadute potenzialmente devastanti sulle future alleanze elettorali, con la possibilità che il sogno di un campo largo e unito si allontani sempre più.

A fronte di questa conflittualità, nonostante le evidenti polemiche e il malcontento generale, le voci interne al Pd si mostrano cautamente ottimiste per la definizione delle liste in Liguria, canale attraverso il quale molti credono si possa ancora ricostruire un’alleanza solida e duratura.

La sfida delle prossime elezioni locali

Con le regionali in Liguria all’orizzonte, il clima tra Pd e M5s si fa ancora più infuocato. L’alleanza, che sembrava scontata, è stata minata dalla manovra di inserire membri di Italia Viva nelle liste civiche a sostegno della candidatura di Andrea Orlando. Per il M5s, questa rappresenta una linea rossa, mentre i dem tentano di adattarsi a una situazione divenuta rapidamente complessa.

Le prossime settimane si preannunciano cruciali, con il deposito delle liste in prossimità del voto che potrebbe essere il banco di prova per la tenuta dell’alleanza. Le schermaglie politiche e il gioco di alleanze potrebbero comporre un quadro in continua evoluzione, dove l’arte di mediazione assumerà un ruolo determinante.

La tensione continua a crescere, e le alleanze potrebbero definirsi secondo regole del tutto nuove, con il rischio che quello che oggi viene definito campo largo possa rappresentare un campo di battaglia. Per il momento, le forze in campo sembrano non volere fare passi indietro, alimentando le fibrillazioni politiche che caratterizzano il panorama italiano. La situazione si fa sempre più critica e potrebbe violare anche le storiche collaborazioni, complicando ulteriormente il già difficile compito di costruire un’alternativa di governo credibile.