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Sulmona: proteste e diffide per il servizio di refezione scolastica in ritardo

Sulmona: proteste e diffide per il servizio di refezione scolastica in ritardo - Bagolinoweb.it

Il servizio di refezione scolastica a Sulmona ha suscitato un forte malcontento tra le famiglie. L’avvio del servizio, previsto per il 2 ottobre, non si è concretizzato come annunciato, costringendo gli studenti delle scuole primarie e secondarie a portare i pasti da casa. Questa situazione sta generando tensioni e proteste, con il Comune che ha già diffidato la ditta incaricata a trovare una rapida soluzione. Se entro l’11 ottobre non verrà individuato un centro cottura idoneo, il servizio sarà trasferito a un’altra impresa.

Ritardi e problematiche del servizio di refezione

L’attesa per il via libera al servizio di refezione scolastica inizia a trasformarsi in un vero e proprio problema per le famiglie di Sulmona. La ditta che si è aggiudicata l’appalto per la nutrizione di circa novecento alunni ha incontrato difficoltà nel rispettare il calendario stabilito. La mancata attivazione della mensa ha avuto un evidente impatto, costringendo i bambini a portare da casa il proprio pasto. Le nuove regole consentono infatti l’introduzione di cibo da casa, a condizione che siano seguite precise prescrizioni per evitare problemi di contaminazione alimentare. Le famiglie si trovano quindi a fronteggiare una situazione inattesa che aggrava ulteriormente le loro giornate.

Sotto pressione, il Comune di Sulmona ha deciso di intervenire, emettendo una diffida alla ditta responsabile della refezione. Il sindaco Gianfranco Di Piero ha chiarito che si tratta di una comunicazione necessaria per evitare ulteriori ritardi e mettere fine a questa emergenza. La scadenza fissata dell’11 ottobre rappresenta un ultimatum per la ditta: in caso di inadempienza, il Comune sarà costretto a cercare un’alternativa, aprendo così a un nuovo capitolo riguardo alla gestione del servizio di refezione nelle scuole.

Le reazioni delle famiglie e della comunità scolastica

Le famiglie di Sulmona non si sono fatte attendere e hanno sollevato proteste contro la situazione attuale, comunicando pubblicamente il proprio malcontento. Alessandro Ciuffini, presidente del consiglio d’Istituto, ha sottolineato la complessità della situazione, evidenziando come le istituzioni stiano cercando di adattarsi alle esigenze delle famiglie, che sono comprensibilmente frustrate. Ciuffini ha ribadito l’importanza di risolvere la questione nel più breve tempo possibile, auspicando che il dialogo tra le famiglie e il Comune possa portare a una rapida soluzione.

Un ulteriore segnale di malcontento è rappresentato dalle famiglie che hanno già deciso di trasferire i propri figli in scuole private, abbandonando il sistema pubblico in segno di protesta. La determinazione di alcuni genitori è tale che sono già stati presi in considerazione passi legali, con richieste di azioni anche presso la Procura, se la situazione non dovesse risolversi nei tempi stabiliti. Questo clima di incertezza amplifica le preoccupazioni legate alla gestione della mensa scolastica e alla qualità del servizio, creando un panorama di tensioni all’interno della comunità.

L’impatto sui bambini e la salute scolastica

La questione della refezione scolastica ha ricadute non solo sul piano organizzativo, ma anche sulla salute e sul benessere dei bambini. Quando il servizio è assente, le famiglie si trovano a dover cercare soluzioni alternative per garantire un’alimentazione adeguata ai propri figli. La possibilità di portare il pasto da casa introduce una serie di preoccupazioni legate alla nutrizione e alla qualità del cibo consumato quotidianamente a scuola.

Le scuole, peraltro, devono affrontare anche la responsabilità di garantire che il cibo portato dai bambini rispetti determinati standard, un compito che potrebbe rivelarsi complicato in assenza di linee guida chiare. L’auspicata riattivazione del servizio di mensa non è dunque solo una questione logistica, ma tocca aspetti cruciali riguardanti la salute e lo sviluppo dei più giovani. Mentre la comunità attende risposte e sviluppi, la speranza è che si raggiunga rapidamente una soluzione che consenta a tutti i bambini di godere di pasti equilibrati e nutrizionali in un ambiente scolastico sereno e organizzato.

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