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Sulmona: la battaglia contro il cantiere della Snam e il potenziale sequestro del progetto

Sulmona: la battaglia contro il cantiere della Snam e il potenziale sequestro del progetto - Bagolinoweb.it

A Sulmona, si sta intensificando la lotta contro la realizzazione della centrale di spinta a Casa Pente e il metanodotto da parte di Snam. Il comitato cittadino, rappresentato da Mario Pizzola, ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica, sollecitando l’adozione di tutti i provvedimenti previsti dalla legge, tra cui la possibilità di sequestro del cantiere. Le preoccupazioni sollevate dalla comunità locale riguardano non solo l’impatto ambientale e socio-economico del progetto, ma anche la legalità delle operazioni in corso.

Situazione attuale del cantiere e impatti sulla viabilità

Il cantiere situato lungo la via Vecchia per Cansano ha portato a una chiusura della strada, rendendo impossibile sia il passaggio veicolare che pedonale. Questo blocco è stato causato da scavi necessari per il collegamento della condotta dell’acqua potabile dal dismesso caseificio Reginella D’Abruzzo fino all’area di Casa Pente, dove si trova il cantiere per la costruzione della centrale della Snam. Risulta preoccupante per la popolazione locale che la chiusura stradale, protrattasi per diversi giorni, stia ostacolando gli spostamenti quotidiani.

Gli ambientalisti segnalano che le opere in corso potrebbero non rispettare le normative ambientali e urbanistiche. La realizzazione del metanodotto e della centrale di spinta ha suscitato polemiche riguardanti l’integrità del territorio, che già risente di problemi legati alla gestione delle risorse idriche e alla protezione dell’ambiente. Inoltre, il progetto solleva interrogativi sulla sicurezza della comunità e sulle possibili conseguenze a lungo termine.

Richiesta di accertamenti da parte della Procura

Mario Pizzola ha formalmente esortato la Procura della Repubblica a verificare la legalità delle operazioni attualmente in corso. La preoccupazione dei cittadini si concentra sulla possibilità che gli scavi, così come l’apertura del cantiere, possano essere stati realizzati senza il rispetto delle dovute autorizzazioni. L’esposto presentato evidenzia l’importanza di accertare che tutte le procedure burocratiche siano state seguite e che il cantiere operi nel pieno rispetto delle leggi vigenti.

Il comitato invita le autorità competenti a monitorare attentamente la situazione e, qualora fossero riscontrate delle irregolarità, a intervenire per fermare le attività. Queste richieste mirano a prevenire qualsiasi illegalità futura e a garantire che la comunità di Sulmona non debba subire danni collaterali derivanti da un progetto contestato e potenzialmente dannoso. Il forte impegno sia da parte dei comitati sia dei cittadini locali evidenzia la determinazione a difendere il proprio territorio.

Eventuali conseguenze e il futuro del progetto

Con il protrarsi della chiusura stradale e la crescita delle preoccupazioni per l’impatto ambientale, il futuro del progetto Snam nella zona di Casa Pente rimane incerto. La possibilità di un sequestro del cantiere in seguito alle indagini richieste alla Procura rappresenta uno sviluppo significativo e potrebbe avere ripercussioni sull’operato dell’azienda.

Il contesto attuale invita a una riflessione sulla necessità di un equilibrio tra sviluppo infrastrutturale e tutela dell’ambiente. La sensibilità della popolazione nei confronti di questioni ambientali è cresciuta negli ultimi anni, costringendo le istituzioni a rispondere in modo adeguato alle preoccupazioni dei cittadini. Il cammino da percorrere sarà lungo e complesso, ma il coinvolgimento attivo della comunità di Sulmona potrebbe rivelarsi fondamentale nel definire il futuro delle opere progettate dalla Snam e garantire una gestione sostenibile delle risorse naturali della zona.

La realtà dei fatti mostra come la lotta per la giustizia ambientale stia catalizzando energie e risorse nell’ambito di una comunità che è ben decisa a far valere i propri diritti, in un contesto che richiede attenzione e rispetto per il patrimonio naturale e sociale locale.

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