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Sulmona: condanna a 14 anni per un uomo accusato di abusi su due nipoti minorenni

Sulmona: condanna a 14 anni per un uomo accusato di abusi su due nipoti minorenni - Bagolinoweb.it

Un caso tragico e scioccante ha scosso la comunità di Sulmona, dove un uomo di 41 anni è stato condannato a 14 anni di reclusione per aver commesso abusi sessuali sulle sue nipoti di cinque e 14 anni. Questa terribile vicenda, che ha coinvolto le famiglie delle vittime, evidenzia la necessità di proteggere i minori da atti di violenza e abuso.

La condanna e le misure accessorie

Il Tribunale di Sulmona, presieduto dalla giudice Marta Sarnelli, ha emesso una sentenza severa nei confronti dell’imputato, condannandolo non solo a una lunga pena detentiva, ma anche all’interdizione perpetua da qualsiasi pubblico ufficio. Questa misura, di grande rilevanza nel contesto legale italiano, significa che l’uomo non potrà ricoprire ruoli pubblici, riconoscendo la gravità delle accuse mosse contro di lui.

Oltre alla pena detentiva, il giudice ha disposto un maxi risarcimento da liquidarsi in sede civile alle famiglie delle vittime, con una provvisionale immediatamente esecutiva di 25 mila euro per ciascuno dei genitori delle ragazze. Questa decisione, sebbene non possa mai riparare completamente il danno subito dalle vittime, cerca di fornire un supporto finanziario alle famiglie per affrontare le conseguenze emotive e psicologiche di questi orribili eventi.

La denuncia e l’indagine

La denuncia è avvenuta nell’autunno del 2022, quando i genitori delle due ragazze hanno deciso di informare le autorità dei presunti abusi subiti. I Carabinieri della compagnia di Sulmona hanno subito avviato un’inchiesta, rivelando dettagli inquietanti e raccogliendo prove fondamentali per sostenere le accuse. Secondo quanto emerso, l’uomo avrebbe abusato delle nipoti all’interno di un’abitazione della Vallata Peligna, agendo in diverse circostanze.

Le indagini hanno portato al sequestro di video che documentavano gli abusi, trovati sul cellulare dell’imputato. Questi materiali inquietanti sono stati analizzati dagli investigatori, sottolineando ulteriormente la gravità delle accuse mosse. L’impatto di questo caso sulla comunità di Sulmona è stato profondo, generando indignazione e preoccupazione per la sicurezza dei minori.

La testimonianza delle vittime

L’incidente probatorio si è tenuto il 12 ottobre del 2022 in un’aula di tribunale blindata, in un contesto appositamente predisposto per tutelare le giovani testimoni. Entrambe le minori, assistite da una psicologa, hanno raccontato le terribili esperienze vissute, con le finestre dell’edificio oscurate e uno schermo che le ha protette dalla visione diretta del pubblico presente. Queste misure sono state adottate per garantire la massima sicurezza e il supporto emotivo alle giovani, che hanno trovato il coraggio di parlare di abusi così indicibili.

Il processo ha seguito il rito abbreviato, una procedura legale che consente di accelerare i tempi di giudizio, ma ha comunque messo in luce l’evidente sofferenza delle vittime. Si stima che episodi di violenza sessuale come questo possano avere un impatto duraturo sulle vite delle ragazze coinvolte.

La posizione legale e le aggravanti

L’imputato, difeso dall’avvocato Alessandra Faiella, ha affrontato la giustizia con il supporto di una difesa legale, ma le implicazioni del caso sono state aggravate dalla gravità delle accuse. La pubblica accusa, rappresentata dal sostituto procuratore Stefano Iafolla, ha sottolineato le aggravanti della continuazione e della minore età, elementi che hanno contribuito a rendere la condanna più severa.

Inoltre, nel fascicolo della procura è emerso un altro episodio di violenza sessuale nei confronti di una minore non identificata, rendendo la situazione ancora più inquietante. Questo aspetto ha sollevato interrogativi sulla portata delle azioni dell’imputato e sottolinea la necessità di vigilanza e protezione nei confronti dei minori in situazioni vulnerabili.

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