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Studio rivela quasi 200 sostanze cancerogene nei materiali a contatto con gli alimenti

Studio rivela quasi 200 sostanze cancerogene nei materiali a contatto con gli alimenti - Bagolinoweb.it

Recenti ricerche condotte dal Food Packaging Forum hanno messo in luce un dato allarmante: nei materiali a contatto con gli alimenti si possono trovare quasi 200 sostanze potenzialmente cancerogene per il seno. Gli imballaggi in plastica, carta e cartone agiscono come veicoli di una vasta esposizione a composti nocivi, nonostante l’esistenza di normative che dovrebbero proteggerci. Questa scoperta, pubblicata nella rivista ‘Frontiers in Toxicology‘, solleva interrogativi sulla loro efficacia e richiama l’attenzione sulla necessità di misure preventive più incisive.

Sostanze chimiche nei materiali a contatto con gli alimenti

Nel loro studio, gli esperti del Fpf hanno evidenziato un tema cruciale: la legislazione sui materiali a contatto con gli alimenti è stata istituita in molti paesi proprio per tutelare i consumatori dai rischi legati all’esposizione a sostanze chimiche pericolose. Queste normative dovrebbero, in teoria, limitare la presenza di composti cancerogeni genotossici nelle confezioni alimentari. Tuttavia, i risultati ottenuti dai ricercatori sollevano preoccupazioni. Analizzando i materiali Fcm disponibili sul mercato negli ultimi anni, compresi quelli provenienti da aree con regolamentazioni severe come l’Unione Europea e gli Stati Uniti, hanno trovato 189 sostanze a rischio cancro al seno, di cui 143 rinvenute nella plastica e 89 nella carta e cartone.

Utilizzando un elenco di potenziali cancerogeni per il seno sviluppato dagli scienziati del Silent Spring Institute, l’analisi ha messo in evidenza una discrepanza tra le normative esistenti e la realtà del mercato. Limitando l’analisi agli studi recenti riguardanti la migrazione chimica in situazioni reali, i ricercatori hanno identificato 76 composti sospetti provenienti da Fcm a livello globale, di cui il 80% erano di origine plastico. Questa scoperta indica un’esposizione continua e diffusa a sostanze potenzialmente pericolose, sollevando interrogativi sulla protezione dei consumatori.

La chiamata all’azione per migliorare le normative

Jane Muncke, Managing Director del Food Packaging Forum e coautrice dello studio, ha sottolineato l’importanza dei risultati ottenuti. La ricerca evidenzia una grande opportunità di prevenzione dell’esposizione umana a sostanze chimiche nocive che causano cancro al seno. Secondo Muncke, “il potenziale per prevenire il cancro attraverso la riduzione di queste sostanze chimiche nel nostro quotidiano è stato finora poco esplorato e merita una maggiore attenzione.” Questo studio rappresenta un passo significativo verso la comprensione dei rischi associati agli Fcm e delle misure necessarie per affrontarli.

Un altro punto cruciale evidenziato dai ricercatori è il ruolo fondamentale del database FccMigEx, utilizzato per identificare e catalogare le sostanze chimiche presenti nei materiali a contatto con gli alimenti. Questa risorsa offre una raccolta completa di informazioni derivanti da migliaia di studi scientifici e rappresenta uno strumento fondamentale per monitorare e valutare i potenziali rischi derivanti da queste sostanze. Il database facilita l’analisi delle normative esistenti e mette in evidenza le lacune che necessitano di intervento.

Implicazioni per la salute pubblica e futuro della regolamentazione

La scoperta di questi composti chimici nei materiali a contatto con gli alimenti solleva importanti interrogativi sulla salute pubblica. Gli autori dello studio avvertono che l’“esposizione cronica della popolazione a sospetti cancerogeni provenienti dagli Fcm è una realtà che non può essere ignorata.” I risultati pongono l’accento sulla necessità di un aggiornamento delle normative attuali per affrontare in modo più efficace i rischi per la salute associati a queste sostanze.

Esiste, dunque, un urgente bisogno di rafforzare i controlli e migliorare le leggi sia a livello nazionale che internazionale. È essenziale garantire che i materiali a contatto con gli alimenti non solo siano conformi agli standard di sicurezza attuali, ma che questi standard siano in costante evoluzione per affrontare le nuove scoperte scientifiche. Solo attraverso un impegno collettivo e consapevole si potrà realmente tutelare la salute dei consumatori e ridurre il rischio di esposizione a sostanze chimiche potenzialmente pericolose nella vita di tutti i giorni.

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