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Studio internazionale rivela come il reddito e l’istruzione influenzino la salute infantile nelle città europee

Studio internazionale rivela come il reddito e l'istruzione influenzino la salute infantile nelle città europee - Bagolinoweb.it

Numerosi studi dimostrano l’impatto significativo che le condizioni socioeconomiche possono avere sull’infanzia e, di conseguenza, sulla salute nel corso della vita. Recentemente, un’indagine internazionale ha messo in evidenza come i bambini provenienti da contesti socioeconomici svantaggiati presentino stili di vita meno salutari, il che prelude a potenziali problematiche di salute futura. In questo studio, la città di Torino è tra le undici metropoli europee coinvolte in una ricerca che ha esaminato oltre 60mila bambini, con l’obiettivo di evidenziare la relazione tra stato socioeconomico e salute nei primissimi anni di vita.

Il contesto dello studio internazionale

L’indagine è stata realizzata nell’ambito dei progetti internazionali denominati Athlete e LifeCycle, ai quali l’Italia ha partecipato attraverso il progetto Ninfea. Quest’ultimo è stato coordinato dall’Unità di Epidemiologia dei Tumori della Città della Salute di Torino e dall’Università di Torino. La ricerca ha coinvolto città eterogenee come Oslo, Copenaghen, Bristol, Bradford, Rotterdam, Nancy, Poitiers, Gipuzkoa, Sabadell e Valencia, esaminando un campione diversificato dal punto di vista geografico, culturale e demografico. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Social Science & Medicine, sottolineando l’importanza di una collaborazione interistituzionale per affrontare problematiche legate alla salute infantile.

L’importanza dell’esposoma nella prima infanzia

L’analisi si è focalizzata sull’esposoma, ovvero l’insieme delle esposizioni ambientali a cui un individuo è soggetto nel corso della vita. Questo concetto include non solo fattori esterni come sostanze chimiche e inquinanti atmosferici, ma anche influenze interne come il metabolismo e i diversi microrganismi che colonizzano il corpo. Secondo Costanza Pizzi, prima autrice dello studio, l’obiettivo principale era capire come la posizione socioeconomica alla nascita impatti sui comportamenti di vita e sull’ambiente urbano per i bambini in età prescolare.

Per questo studio, sono stati considerati soprattutto l’indicatore del reddito famigliare e il livello di istruzione materna, sottolineando che la prima infanzia è un periodo cruciale in cui le disuguaglianze di accesso a risorse esterne possono modellare le future traiettorie di salute dei bambini. La ricerca ha evidenziato come i bambini provenienti da contesti socioeconomici più bassi tendano a ricevere meno allattamento al seno e a consumare minor quantità di cibi salutari come pesce, frutta e verdura.

Disuguaglianze nei comportamenti di vita infantili

Ulteriori risultati della ricerca hanno messo in evidenza comportamenti di vita malsani tra i bambini con bassi livelli socioeconomici. Questi giovani tendono a passare più tempo davanti alla televisione, a essere più esposti al fumo passivo e a consumare cibi meno salutari, come latticini, patate e bibite zuccherate. La presenza di animali domestici, che in alcune situazioni potrebbe favorire lo sviluppo emotivo e relazionale, è stata contrapposta dall’evidente esposizione a fattori di rischio per la salute. Queste incongruenze dimostrano una notevole fragilità nelle scelte alimentari e negli stili di vita.

Le implicazioni di tali scoperte potrebbero incidere sulle decisioni politiche e sulla pianificazione urbana. È cruciale che i pianificatori locali e i decisori politici considerino questi fattori per implementare iniziative volte a migliorare le condizioni di vita dei bambini e delle famiglie in situazioni di svantaggio socioeconomico. In questo contesto, una maggiore sensibilizzazione rispetto all’importanza di un’alimentazione sana, alla riduzione dell’esposizione al fumo e alla promozione di stili di vita attivi diventa essenziale per affrontare le disuguaglianze in salute.