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Sprechi alimentari: le conseguenze del cambiamento climatico e le soluzioni per combatterli

Sprechi alimentari: le conseguenze del cambiamento climatico e le soluzioni per combatterli - Bagolinoweb.it

Il tema dello spreco alimentare è sempre più attuale, soprattutto in un contesto globale segnato dal cambiamento climatico. Secondo il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente , le temperature in aumento e il verificarsi di eventi climatici estremi influiscono negativamente sulla capacità di conservazione e distribuzione degli alimenti, causando una significativa perdita di prodotti essenziali e contribuendo all’innalzamento delle emissioni di gas serra. In occasione della Giornata internazionale contro lo spreco alimentare, celebrata il 29 settembre, emergono dati allarmanti e consigli pratici per affrontare il problema.

L’impatto negativo del cambiamento climatico sugli sprechi alimentari

Il cambiamento climatico ha un’influenza diretta sulla sicurezza alimentare globale, complicando le operazioni di conservazione, lavorazione, trasporto e vendita degli alimenti. Diverse ricerche condotte da Unep suggeriscono che le temperature stagionali più elevate, unite a fenomeni di caldo estremo e siccità, hanno reso difficile mantenere i livelli di produzione e distribuzione necessari per soddisfare la crescente domanda alimentare. Di conseguenza, ogni anno si verifica una perdita notevole di cibo, che non solo si traduce in un costo economico, ma ha anche pesanti ripercussioni ambientali.

Le stime indicano che le emissioni dei gas serra legate allo spreco alimentare rappresentano tra l’8% e il 10% delle emissioni totali a livello globale. Coldiretti, l’associazione nazionale italiana di categoria, sottolinea l’insostenibilità di questo fenomeno, che colpisce non solo i sistemi economici, ma anche gli aspetti etici, considerando che il cibo sprecato potrebbe sostentare le 735 milioni di persone nel mondo che soffrono di fame. Questa situazione evidenzia non solo la necessità di intervenire per ridurre gli sprechi, ma anche di affrontare le sfide imposte dai cambiamenti climatici che colpiscono l’agricoltura.

Le proposte di Coldiretti per ridurre gli sprechi

In risposta a questa crisi alimentare e ambientale, Coldiretti ha elaborato una serie di suggerimenti pratici per i consumatori, con l’obiettivo di promuovere abitudini di acquisto e di consumo più consapevoli. Uno dei primi passi suggeriti è quello di prestare attenzione alle scadenze indicate sulle etichette degli alimenti. Controllare regolarmente il proprio frigorifero è fondamentale per organizzare al meglio i prodotti e garantire la loro conservazione ottimale.

Un altro consiglio importante riguarda la modalità di acquisto: si raccomanda di effettuare spese più piccole e frequenti, evitando di caricare il carrello con prodotti che potrebbero non essere consumati. È altresì consigliato di preferire confezioni adeguate e di selezionare frutta e verdura nel giusto stadio di maturazione, per garantire una maggiore freschezza. Un’altra opzione è quella di privilegiare la spesa a chilometri zero, che supporta l’economia locale e assicura una maggiore durata dei prodotti.

Non meno rilevante è la riscoperta delle ricette per riutilizzare gli avanzi e l’uso della doggy bag nei ristoranti, che permette ai consumatori di portare a casa ciò che non riescono a consumare. Queste semplici azioni costituiscono un passo significativo verso la riduzione degli sprechi alimentari e rappresentano un’importante opportunità per coniugare sostenibilità e responsabilità.

La costruzione di filiere alimentari sostenibili

La lotta allo spreco alimentare, tuttavia, non può ridursi solo ai comportamenti individuali. È essenziale investire nella creazione di filiere alimentari più eque ed efficienti. Durante il recente G7, le principali organizzazioni agricole mondiali, con Coldiretti al timone, hanno presentato un documento ai vari governi, sollecitando un maggiore investimento nello sviluppo di sistemi alimentari locali.

L’obiettivo è quello di costruire sistemi resilienti e competitivi, capaci di valorizzare il lavoro degli agricoltori e generare valore per tutti i componenti della filiera, dai produttori ai consumatori. Si tratta di un approccio necessario per garantire non solo una produzione sufficiente, ma anche una distribuzione equa degli alimenti. Investire in pratiche agricole sostenibili e promuovere la cooperazione tra i diversi attori del settore alimentare è cruciale per garantire un futuro migliore e più sicuro per le generazioni a venire.

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