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Sparatoria in discoteca a Molfetta: ferito nipote di un capoclan, la vittima aveva 19 anni

Sparatoria in discoteca a Molfetta: ferito nipote di un capoclan, la vittima aveva 19 anni - Bagolinoweb.it

Un episodio di violenza ha sconvolto la città di Bari e i suoi dintorni, con una sparatoria che ha portato al ferimento di un ventenne e alla morte di una giovane donna. Eugenio Palermiti, nipote del noto capoclan del quartiere Japigia, è stato operato all’omero e verrà dimesso tra due giorni dal reparto di Ortopedia del Policlinico di Bari. La brutalità dell’incidente ha acceso i riflettori sull’escalation di violenza che caratterizza il contesto urbano, destando preoccupazione tra la popolazione e le autorità locali.

I dettagli dell’incidente avvenuto nella discoteca Bahia

La sparatoria si è verificata sabato notte all’interno della discoteca Bahia di Molfetta. Secondo le prime ricostruzioni, un alterco tra i presenti ha rapidamente degenerato in uno scontro armato, culminando tragicamente con la morte di Antonia Lopez, una ragazza di appena 19 anni. Eugenio Palermiti è stato colpito e, per fortuna, è riuscito a sopravvivere, mentre altre quattro persone sono rimaste ferite. Oltre a Palermiti, uno dei feriti è stato dimesso dal reparto di Chirurgia plastica mentre un altro verrà dimesso oggi dal reparto di Ortopedia.

Le autorità stanno ora raccogliendo ulteriori elementi per capire le dinamiche di quanto accaduto. L’uso di armi da fuoco in un contesto ludico come quello di una discoteca pone interrogativi sulla sicurezza pubblica e sull’emergenza giovanile che sta vivendo Bari.

L’arresto di Michele Lavopa e la pistola ritrovata

La polizia ha rapidamente identificato Michele Lavopa, un ventunenne che ha confessato di essere l’autore dei colpi di arma da fuoco durante la sparatoria. Durante le indagini, Lavopa ha dichiarato di aver mirato a Palermiti, e non alla vittima, ma le sue affermazioni sono ancora al vaglio degli inquirenti. Il giovane è stato arrestato con l’accusa di omicidio e tentato omicidio.

In un ulteriore sviluppo delle indagini, gli agenti hanno recuperato la pistola calibro 7,65 utilizzata da Lavopa per sparare. La scoperta è avvenuta in un locale di Bitonto, dove l’arma era stata nascosta dopo che il giovane aveva inizialmente affermato di averla gettata in mare. Inoltre, tre amici di Lavopa, che hanno partecipato al tentativo di occultamento della pistola, sono stati indagati per favoreggiamento. Uno di loro è minorenne, il che complica ulteriormente la situazione.

L’autopsia di Antonia Lopez e le ripercussioni sociali

Domani, la dottoressa Sara Sablone dell’istituto di Medicina legale del Policlinico di Bari eseguirà l’autopsia sul corpo di Antonia Lopez. Questa procedura è fondamentale per chiarire ulteriori dettagli sulle circostanze del decesso e per integrare le informazioni già raccolte dalla polizia.

La morte della giovane ha suscitato un’ondata di emozioni e reazioni tra familiari e amici, oltre a sollevare interrogativi sul tema della sicurezza nei luoghi di aggregazione giovanile. Gli eventi della notte scorsa non sono solamente una questione di cronaca; riflettono un problema più ampio che riguarda la violenza giovanile e l’uso delle armi, ponendo un duro interrogativo su come affrontare simili situazioni in futuro.

La comunità è in attesa di risposte chiare e di un’azione risolutiva da parte delle autorità locali, con l’auspicio che simili episodi non accadano più e che una maggiore attenzione venga data alla sicurezza dei luoghi di svago per i giovani. La città di Bari, come molte altre in Italia, si trova ora a fare i conti con la realtà inquietante della violenza giovanile e della criminalità organizzata.

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