Il rapporto annuale di Legambiente, intitolato “Ecosistema scuola“, ha rivelato un quadro preoccupante riguardante l’edilizia scolastica in Italia, evidenziando che solo una parte minima degli edifici scolastici è conforme ai moderni criteri di bioedilizia. Presentato a Napoli, il report raccoglie dati da 7.024 istituzioni educative e svela la necessità urgente di interventi infrastrutturali in un settore cruciale per il futuro del Paese.
La situazione attuale delle scuole italiane
L’indagine ha analizzato il stato delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, frequentate da oltre 1,3 milioni di studenti. Dei risultati emersi, solo 58 scuole di primo grado sono state costruite secondo i criteri della bioedilizia, di cui solamente 41 rappresentano nuovi edifici realizzati negli ultimi cinque anni. Questo dato solleva interrogativi sull’adeguatezza delle infrastrutture scolastiche per affrontare le sfide educative moderne. È importante notare che molte delle scuole italiane sono state costruite prima dell’introduzione delle normative antisismiche, mettendo a rischio la sicurezza degli studenti in aree con rischio sismico, che rappresentano circa un terzo del totale.
Dalla raccolta di dati risulta che le amministrazioni comunali hanno dichiarato che una scuola su tre necessita di interventi di manutenzione urgenti, cifra che sale a una su due nel Sud e nelle Isole. Questa situazione pone l’attenzione su una crisi infrastrutturale che non può più essere ignorata, richiedendo una strategia coordinata per il recupero e il riallineamento delle strutture scolastiche agli standard odierni.
La questione dell’agibilità e della sicurezza
Un altro elemento chiave emerso dal report riguarda la presenza del certificato di agibilità nelle scuole. Mediamente, solo una scuola su due è dotata di tale certificato, con differenze marcate tra Nord e Sud d’Italia. Nel Settentrione, infatti, la percentuale raggiunge il 68,8%, mentre nel Meridione si attesta al 22,6%. Questo squilibrio solleva interrogativi sulle politiche di sicurezza e sulla gestione degli edifici scolastici.
In aggiunta, le modalità di accesso per studenti con disabilità sono altrettanto preoccupanti: sebbene la media nazionale indichi un 80,2% di edifici scolastici dotati di misure per l’abbattimento delle barriere architettoniche, nelle Isole la situazione peggiora di 20 punti percentuali. In questo contesto, è fondamentale garantire non solo l’adeguatezza strutturale, ma anche l’inclusività dell’offerta educativa.
Interventi di riqualificazione e certificazioni energetiche
Un aspetto rilevante emerso dall’indagine è l’applicazione di misure di efficienza energetica negli edifici scolastici. Sebbene l’82,1% delle amministrazioni comunali abbia dichiarato di aver realizzato interventi legati all’efficientamento energetico negli ultimi cinque anni, solo il 16,2% delle scuole ha realmente beneficiato di queste misure. Le azioni di riqualificazione complessiva sono state limitate, con solo il 16,3% degli edifici che ha visto un miglioramento significativo. Gran parte delle iniziative si è concentrata su interventi meno strutturali, come l’installazione di doppi vetri e serramenti, piuttosto che sull’effettiva adeguatezza energetica.
Un dato preoccupante è che solo il 30% delle scuole ha ottenuto una certificazione energetica. Tra queste, il 34,8% è classificato nella classe G, la peggiore, mentre solo una ristretta percentuale del 6,7% si colloca nella classe A, quella con le migliori prestazioni energetiche. Queste informazioni suggeriscono una scarsa attenzione verso l’efficienza energetica, nonostante la crescente consapevolezza riguardo alla sostenibilità ambientale.
Il report di Legambiente, quindi, non solo mette in luce le carenze strutturali delle scuole italiane, ma evidenzia anche un’urgenza di riforma e investimento per garantire un futuro migliore alle nuove generazioni.