L’emergenza nella provincia di Crotone non si limita solamente all’epidemia di Lingua blu, ma si estende anche al settore apistico, una componente vitale dell’economia agricola locale. La minaccia è rappresentata dal coleottero degli alveari, scientificamente noto come Aethina tumida, un parassita che può avere effetti devastanti sulla produzione di miele e sull’intero ecosistema degli apiari. L’allerta è stata lanciata dal presidente dell’Associazione apicoltori produttori calabresi, Luigi Albo, il quale mette in evidenza le difficoltà burocratiche che ingessano questo importante settore, piuttosto che problemi sanitari diretti legati al parassita stesso.
Le problematiche burocratiche nel controllo degli apiari
Il presidente Albo evidenzia come le sfide burocratiche stiano ostacolando le operazioni necessarie per prevenire la diffusione del coleottero Aethina tumida. Le normative regionali, come la delibera di giunta regionale numero 102 del 29 giugno 2021, stabiliscono che ogni spostamento delle arnie deve essere preceduto da un controllo veterinario. Tuttavia, in Calabria, e specificamente nell’Asp di Crotone, tali tempistiche non vengono rispettate. Nonostante vi sia l’obbligo di effettuare i controlli entro tre giorni dalla richiesta degli apicoltori, i ritardi sono sistematici.
“La nostra attività dipende fortemente da tempistiche precise, e questi ritardi mettono in crisi il settore,” ha sottolineato Albo. I veterinari, già sovraccarichi di lavoro a causa delle emergenze legate agli animali di grossa taglia, spesso non riescono a garantire i controlli necessari nei tempi stabiliti. Albo esprime solidarietà nei confronti dei colleghi allevatori che si trovano ad affrontare queste difficoltà, ma insiste sull’urgenza di rivedere le priorità del servizio veterinario.
L’impatto dei ritardi sulla produzione apistica
La produzione apistica è estremamente sensibile ai cicli naturali e qualsiasi ritardo nei controlli può avere conseguenze disastrose. La fioritura degli alberi di arancio, ad esempio, è un periodo cruciale che dura solo quindici giorni. Se i controlli sanitari delle arnie vengono posticipati, si rischia di compromettere l’intera produzione di miele per la stagione. Secondo Albo, “ogni giorno di attesa può rendere impossibile la raccolta del miele e compromettere la sopravvivenza delle colonie.”
I tecnici specializzati richiedono da dieci a venti minuti per effettuare un’ispezione completa di un’arnia, e anche se alcune aziende non sono direttamente a rischio di infestazione, la prudenza richiede comunque che i controlli vengano effettuati. Inoltre, le condizioni climatiche avverse, come le giornate particolarmente fredde, possono ulteriormente aggravare la situazione, rendendo le api inattive e limitando la loro capacità di produrre miele.
A ciò si aggiungono le richieste degli agricoltori, che talvolta necessitano di liberare i campi per altre attività, un’operazione che impone ulteriori controlli e, inevitabilmente, ulteriori rinvii. “Queste situazioni non solo minacciano la produttività agricola, ma possono anche mettere a rischio l’incolumità delle persone,” ha concluso Albo, rimarcando l’importanza di un intervento pronto ed efficace da parte delle autorità competenti.
Prospettive future per il settore apistico calabrese
La situazione attuale pone una serie di interrogativi sul futuro del settore apistico in Calabria, in particolare nella provincia di Crotone, dove le criticità burocratiche si sommano alle emergenze sanitarie che il settore sta già affrontando. Luoghi di incontro tra le varie parti coinvolte saranno determinanti per elaborare strategie efficaci che possano garantire un miglior coordinamento tra i veterinari e gli apicoltori.
Il settore apistico è non solo essenziale per l’economia locale, ma gioca un ruolo cruciale anche nella biodiversità e nella pollinizzazione. La prevenzione e la gestione delle emergenze legate all’Aethina tumida devono diventare una priorità per la Regione Calabria, affinché si possano mettere in atto misure di sostegno adeguate per gli apicoltori. Collaborazione e comunicazione sono fondamentali per garantire che la produzione di miele possa continuare a prosperare malgrado le sfide attuali.