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Sequestro di droga e cellulari nel carcere di Paola: un colpo della polizia penitenziaria

Sequestro di droga e cellulari nel carcere di Paola: un colpo della polizia penitenziaria - Bagolinoweb.it

Un episodio rilevante ha scosso la Casa circondariale di Paola, dove gli agenti di polizia penitenziaria hanno effettuato un sequestro di sostanze stupefacenti e dispositivi elettronici. La denuncia, emersa tramite il sindacato Sappe, evidenzia come, nonostante le carenze di personale e risorse, le forze dell’ordine siano riuscite a impedire il traffico illecito all’interno della struttura. Questo evento sottolinea l’impegno nella lotta contro la criminalità all’interno del sistema penitenziario, un tema cruciale per garantire l’ordine e la sicurezza.

Il sequestro di hashish e cellulari

Nella giornata di ieri, durante un’operazione mirata, il personale del Reparto di Paola ha fatto un importante ritrovamento: un pacchetto contenente hashish e tre cellulari. Gli agenti, coordinati da ispettori e sovrintendenti della Polizia penitenziaria, hanno intercettato il pacchetto lanciato dall’esterno, probabilmente da qualcuno intenzionato a rifornire i detenuti di sostanze e strumenti di comunicazione. Il sequestro rappresenta un significativo intervento per mantenere la sicurezza nel penitenziario, dove, nonostante la carenza di risorse, il personale è riuscito a contrastare efficacemente le attività illecite.

I segretari del Sappe, Salvatore Panaro e Gerardo Coscarella, hanno applaudito l’operato dei colleghi, ma hanno anche sollecitato misure punitive per i detenuti coinvolti, qualora venissero individuati. Secondo il sindacato, i detentori di telefoni cellulari all’interno delle carceri non solo violano la legge, ma mettono anche a rischio la disciplina dell’istituto. L’introduzione di telefoni cellulari in carcere è punita con pena che va da uno a quattro anni. È evidente che la questione della sicurezza continua a essere al centro delle preoccupazioni di chi opera nel sistema carcerario.

Le condizioni del carcere di Paola

Attualmente, il carcere di Paola accoglie un numero di detenuti notevolmente superiore alla sua capacità. Stando ai dati forniti, il 31 agosto scorso erano presenti 194 detenuti a fronte di una capienza di circa 180 posti. Di questi, 41 erano imputati e 153 condannati, con una significativa percentuale di stranieri, pari al 28% della popolazione detenuta. La sovraconcessione della struttura crea non solo problematiche operative ma anche tensioni all’interno dell’istituto, come dimostrano i recenti eventi critici.

Secondo le statistiche, tra maggio e agosto 2024 si sono verificati 32 episodi di resistenza e ingiurie da parte dei detenuti, tre proteste collettive e diversi fatti che hanno portato a ferimenti tra il personale di polizia penitenziaria. Donato Capece, segretario generale del Sappe, ha espresso preoccupazione per questi dati e ha richiesto interventi urgenti da parte delle istituzioni per migliorare la situazione attuale. La necessità di aumentare le risorse e la formazione del personale è diventata sempre più pressante.

La lotta contro il traffico di droga

Uno degli aspetti più inquietanti della cronaca carceraria riguarda l’introduzione di sostanze stupefacenti all’interno degli istituti. Il Sappe ha ribadito che dal 2015 denuncia costantemente questo fenomeno, evidenziando l’uso crescente di droni per il traffico di droga e di articoli illeciti nel sistema penitenziario. I dati indicano che circa il 30% dei detenuti, sia italiani che stranieri, ha problemi di tossicodipendenza, un fattore che complica ulteriormente la gestione della situazione.

Le problematiche legate alla tossicodipendenza dei detenuti pongono interrogativi su come migliorare il sistema penitenziario. Capece ha sottolineato l’importanza di affrontare questo aspetto con misure che portino alla cura dei tossicodipendenti al di fuori del carcere, in quanto la semplice detenzione non risolve i problemi legati alla tossicodipendenza. È fondamentale trovare soluzioni efficaci e durature per garantire la sicurezza, migliorando al contempo le condizioni di vita all’interno delle carceri italiane.

Il tema della sicurezza è cruciale; pertanto, è necessario potenziare i controlli e le risorse dedicate alla polizia penitenziaria. Azioni mirate, come l’uso di unità cinofile specializzate, possono rivelarsi decisive nel contrastare il traffico di stupefacenti e garantire un ambiente più sicuro per tutti.