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Sequestro di beni per i fratelli Fontana: le rivelazioni di un consulente tecnico

Sequestro di beni per i fratelli Fontana: le rivelazioni di un consulente tecnico - Bagolinoweb.it

La Sezione Misure di Prevenzione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha recentemente esaminato il caso di Giovanni e Michele Fontana, coinvolti in un maxi sequestro da oltre 50 milioni di euro. L’udienza ha visto la testimonianza di un consulente tecnico che ha sostenuto la legittimità delle risorse del gruppo Fontana, cercando di chiarire la situazione patrimoniale degli imprenditori liternesi, al centro di un’inchiesta legata a traffico di sostanze stupefacenti.

La cornice giudiziaria del sequestro

Nel febbraio 2023, la Guardia di Finanza di Caserta e Napoli ha eseguito un sequestro significativo che ha colpito il patrimonio dei fratelli Fontana. Il provvedimento ha interessato non solo quote e compendi aziendali di otto società, ma anche 120 immobili, sei veicoli e il blocco dei rapporti bancari e finanziari del valore complessivo di oltre 50 milioni di euro. Il sequestro è stato attuato in seguito alla revoca del controllo giudiziario di una delle aziende a loro intestate, il che ha riscontrato diversi elementi di pericolosità sociale.

La questione centrale in questo contesto è rappresentata dalla presunta provenienza illecita del patrimonio accumulato da Giovanni e Michele Fontana. Questi, infatti, sono accusati di aver incrementato la loro ricchezza nel corso degli anni attraverso attività criminose, un’accusa che si è ulteriormente intensificata a seguito dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti di Giovanni Fontana per traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Quest’ultima ha fatto emergere collegamenti con l’organizzazione del narcotrafficante Raffaele Imperiale, noto nella cronaca nera italiana per la sua pericolosità.

L’analisi delle operazioni di sequestro

Durante l’udienza, il commercialista Giovanni Marotta ha presentato un’analisi dettagliata dei flussi finanziari, smentendo le accuse di illiceità riguardanti le risorse del gruppo Fontana. Secondo Marotta, tutte le operazioni finanziarie effettuate sono pienamente tracciabili, confermando la legittimità del patrimonio sottoposto a sequestro. Questa ricostruzione è stata fondamentale per chiarire eventuali equivoci circa la provenienza dei beni, e ha cercato di dimostrare che i fondi utilizzati nei vari investimenti dell’azienda erano legittimi.

Il sequestro è stato una misura preventiva per garantire la possibilità di recuperare il valore di beni eventualmente derivanti da attività illecite, ma la difesa dei fratelli Fontana continua a sostenere l’assoluta regolarità delle loro operazioni. Un aspetto cruciale da considerare è l’evoluzione dei processi giuridici e l’effetto domino che una decisione della corte potrebbe avere sul futuro imprenditoriale del gruppo.

Le implicazioni del coinvolgimento di Raffaele Imperiale

Il punto focale dell’inchiesta è il presunto coinvolgimento di Giovanni Fontana in traffici illeciti con Raffaele Imperiale, il noto narcotrafficante ritenuto responsabile di stringenti operazioni di movimentazione internazionale di droga. I diversi interventi delle fiamme gialle hanno riportato alla luce dettagli inquietanti, con accuse che coinvolgono Fontana in operazioni di occultamento di cocaina. Nel 2021, Fontana avrebbe collaborato al nascondimento di 600 kg di cocaina destinati all’Australia.

Le dichiarazioni di Imperiale, collaboratore di giustizia, hanno ulteriormente incrinato la posizione dei Fontana, che avrebbero mediato trasporti significativi di stupefacenti, tra cui 6.000 kg di cocaina tra Brasile e Italia. Non solo, ma il narcotrafficante ha evidenziato come Fontana fosse la persona di riferimento per l’organizzazione nei trasporti dall’Olanda, in un’operazione che durava dal 2017 al 2021. Secondo quanto emerso dalle indagini, Fontana avrebbe ricevuto oltre 7 milioni di euro per la sua collaborazione con il cartello.

Prossimi sviluppi e il futuro dei fratelli Fontana

La prossima udienza è fissata per dicembre, quando si procederà con la ricognizione di atti e documenti. Questo incontro si presenta come un momento cruciale per il prosieguo del processo, in cui i giudici delibereranno sull’eventualità di una perizia patrimoniale. Allo stesso tempo, il collegio difensivo, composto da specialisti del settore legale, sta preparando la propria strategia di difesa. Gli avvocati Giovanni Cantelli, Mario Griffo, Giuseppe Stellato, Michele Di Fraia e Giuseppe Scala sono a lavoro per chiarire la posizione dei Fontana e per riportare nel dibattito la legittimità delle loro attività imprenditoriali.

L’evoluzione della questione patrimoniale dei Fontana e il contesto giudiziario in cui si trovano coinvolti continueranno a suscitare un notevole interesse mediatico e giuridico, considerando le fonti di finanziamento e gli incroci con operazioni illegali che hanno caratterizzato la loro vita imprenditoriale. La comunità locale e non solo attende con attenzione gli sviluppi, consapevole che le conseguenze di questa vicenda potrebbero avere un impatto ben oltre la sfera personale dei diretti interessati.

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