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Scontro tra sindaci e Regione Calabria: il futuro della continuità assistenziale a rischio

Scontro tra sindaci e Regione Calabria: il futuro della continuità assistenziale a rischio - Bagolinoweb.it

I recenti sviluppi nella gestione dell’assistenza sanitaria in Calabria stanno sollevando un acceso dibattito tra i sindaci della provincia di Catanzaro e la struttura commissariale regionale. Un gruppo di trentuno primi cittadini si è unito per richiedere un incontro urgente volto a discutere il futuro delle postazioni di continuità assistenziale, fortemente minacciate da un accordo che prevede stringenti tagli. La situazione è critica e i comuni delle aree interne si trovano in una posizione vulnerabile, senza servizi essenziali a supportarli.

La posizione dei sindaci: uniti contro i tagli

I sindaci di Catanzaro, uniti dalla preoccupazione per la salute dei loro cittadini, stanno cercando di mediare con il dipartimento Salute e Welfare della Regione. L’accordo già firmato prevede la drastica riduzione delle postazioni di guardia medica, un provvedimento che, se attuato, potrebbe portare alla chiusura di circa trenta dei 57 punti attualmente attivi nella provincia. I sindaci insistono sull’importanza di mantenere tali servizi, ritenuti fondamentali per la sicurezza e il benessere delle comunità locali.

L’amministrazione regionale aveva già affrontato simili contestazioni in passato, quando il TAR aveva accolto le istanze dei comuni contro una precedente riorganizzazione territoriale. Da quell’esperienza, i sindaci hanno compreso che l’unità e la determinazione sono essenziali per affrontare l’attuale crisi. Durante la recente riunione presso il Palazzo di Vetro, i sindaci hanno ribadito l’urgenza di non farsi mettere da parte nei processi decisionali che influiscono direttamente sulla qualità dei servizi destinati ai cittadini.

Criticità per i comuni delle aree interne

Le difficoltà che i comuni delle aree interne della provincia di Catanzaro stanno affrontando sono molteplici. Oltre alla previsione di chiusura delle guardie mediche, i sindaci evidenziano l’assenza di strutture fondamentali come uffici postali e scuole. Questa mancanza di servizi di base porta a una marginalizzazione sempre maggiore di queste comunità, le quali, già vulnerabili, vedono minacciata la loro stessa esistenza.

I sindaci lamentano un colpevole disinteresse da parte delle autorità regionali nei confronti delle problematiche locali. La mancanza di ascolto nelle decisioni che riguardano la riorganizzazione dei servizi sanitari provoca un senso di abbandono da parte delle istituzioni. Gli amministratori locali, richiamando l’attenzione su queste criticità, affermano che il loro ruolo non è quello di semplici esecutori, ma di attori fondamentali nel dialogo con la Regione.

Chiamata all’azione: la richiesta di un incontro

Il sindaco di Soveria Simeri, Amedeo Mormile, ha chiarito l’importanza di far sentire la voce dei sindaci. Ha affermato che non si possono ignorare le conseguenze delle riorganizzazioni e delle razionalizzazioni dei servizi pubblici, le quali, seppur motivate da criteri di economicità, risultano devastanti per le comunità già penalizzate. Mormile ha sottolineato che la sanità e l’istruzione sono settori cruciali, su cui non è possibile scherzare o operare con superficialità.

In modo simile, il sindaco di Cicala, Alessandro Falvo, ha espresso la determinazione di non tollerare la chiusura di ulteriori strutture. La sua proposta include l’apertura di nuove guardie mediche negli община vulnerabili. Falvo ha evidenziato come la strategia della Regione debba tener conto del reale impatto sui territori, poiché le scelte politiche devono rispondere a esigenze concrete e non solo a logiche burocratiche.

La posizione unita dei sindaci sta contribuendo a far crescere l’attenzione sui temi dell’assistenza sanitaria in Calabria, evidenziando l’urgenza di un approccio più inclusivo e sensibile alle realtà locali. La speranza è di raggiungere un accordo che garantisca la protezione dei servizi essenziali, fondamentali per la sopravvivenza delle comunità della provincia di Catanzaro.

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