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Scontro tra minorenne e polizia a Montà: denuncia di lesioni e richiesta di archiviazione

Scontro tra minorenne e polizia a Montà: denuncia di lesioni e richiesta di archiviazione - Bagolinoweb.it

Un episodio di presunta violenza da parte delle forze dell’ordine è al centro di un’indagine in corso a Montà, piccolo comune in provincia di Padova. Un diciassettenne ha denunciato quattro agenti della Polizia di Stato per lesioni e falso ideologico dopo un controllo avvenuto nel dicembre 2022, in cui non è stata trovata alcuna sostanza stupefacente. Per contro, gli agenti hanno sporto denuncia per resistenza a pubblico ufficiale. L’andamento della vicenda legale si complica ulteriormente con la richiesta di archiviazione da parte della Procura.

Le accuse tra minorenne e agenti

La notte tra il 16 e il 17 dicembre 2022 è stata testimone di un acceso confronto tra un minorenne e tre agenti della Polizia di Stato, impegnati in un’operazione di controllo. Il giovane ha dichiarato di essere stato aggredito dai poliziotti che, secondo la sua versione, gli avrebbero inferto colpi violenti. A sostegno della sua denuncia, il minorenne ha presentato evidenze presso la Procura, puntando il dito contro i quattro agenti per lesioni e falso ideologico. Il legale del ragazzo, l’avvocata Cristina Bissacco, ha invocato un’azione legale, affermando che ci sarebbero sufficienti prove a favore della causa.

Dall’altra parte, i poliziotti respingono le accuse, sostenendo che il minorenne avrebbe tentato di scappare e che per questo hanno dovuto procedere al suo fermo. Riconducendo alla loro versione, un grosso scontro sembra imminente, con la Procura che ha già avanzato una richiesta di archiviazione per le denunce a carico degli agenti, sottolineando che, secondo la legge Cartabia, il rinvio a processo richiede una ragionevole previsione di condanna.

Il caso del medico e delle lesioni

Nella stessa circostanza, il minorenne ha anche denunciato un medico per falso ideologico. Secondo quanto sostenuto, quest’ultimo avrebbe attestato una frattura allo scafoide di uno degli agenti coinvolti, affermando che tale lesione si fosse verificata durante il controllo. Il giovane ed il suo legale insistono sul fatto che non vi sia stata alcuna ferita. Intanto, il destino di altri due poliziotti inizialmente coinvolti nella vicenda è stato chiarito: sono stati definitivamente scagionati e la loro posizione è stata archiviata in quanto estranei all’intervento sul minorenne.

Dettagli dell’intervento della polizia

L’episodio è scaturito dopo che il ragazzo, dopo aver partecipato a una festa di compleanno, si stava dirigendo verso casa. Durante il tragitto, è stato osservato da agenti in borghese, i quali hanno sospettato che stesse effettuando uno scambio di sostanze stupefacenti. La situazione è degenerata quando, salutando un amico con un gesto di saluto, i poliziotti hanno interpretato il movimento come un presunto scambio di droga.

Nonostante l’assenza di elementi tangibili che confermassero il possesso di sostanze illecite, i poliziotti hanno seguito il minorenne. In un primo momento, due agenti hanno fermato l’amico senza esito, mentre altri due hanno bloccato il minorenne all’interno dell’auto di un amico. Qui, secondo i rapporti, la situazione è diventata tesa.

Le versioni contrapposte

Nella narrazione degli eventi, emergono due versioni opposte. Da un lato, il giovane sostiene che gli agenti non si siano qualificati e, sorpreso dall’intervento, abbia reagito pensando a una rapina. Ha manifestato il desiderio di scappare, mentre gli agenti affermano di aver esibito identificativi ufficiali durante il controllo. Tuttavia, nonostante tutto, la perquisizione non ha prodotto alcuna prova di possesso di stupefacenti.

Le divergenze tra le versioni sono state messe in evidenza anche dalla necessità di direzioni opposte nella procedura legale. Mentre la Procura richiede l’archiviazione per gli agenti, la posizione del minorenne resta complessa. È infatti monitorato da un fascicolo aperto presso il Tribunale per i Minorenni.

Nuovi sviluppi e la questione della droga

Cinque mesi dopo l’accaduto, il 16 maggio 2023, l’adolescente è stato coinvolto in un’operazione da parte dei carabinieri, che ha portato al rinvenimento di una piccola quantità di hashish nella sua abitazione. Questo fatto ha complicato ulteriormente la situazione, poiché ha sollevato interrogativi sul comportamento del giovane rispetto all’uso di sostanze illegali. A seguito della perquisizione, è stato anche sequestrato il suo cellulare, i cui contenuti hanno confermato un utilizzo abituale di droga leggera.

Il caso di Montà non solo rappresenta un importante frangente legale per il minorenne e per i poliziotti coinvolti, ma solleva interrogativi generali riguardo al rapporto tra la gioventù e le forze dell’ordine, un tema di crescente rilevanza nella società contemporanea. Il percorso legale è solo all’inizio e verosimilmente riserverà ulteriori sorprese, rimanendo sotto l’occhio degli organi di stampa e del pubblico.

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