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Scavi archeologici a Torre Galli: ricercatori riportano alla luce misteri dall’età del ferro

Scavi archeologici a Torre Galli: ricercatori riportano alla luce misteri dall'età del ferro - Bagolinoweb.it

A Monte Poro, località nel territorio di Caria, frazione di Drapia, riprendono gli scavi archeologici a Torre Galli, cent’anni dopo gli importanti ritrovamenti effettuati dal celebre archeologo Paolo Orsi. L’attuale campagna di scavi, avviata dall’Università Federico II di Napoli, mira a scoprire nuove informazioni sulle pratiche di sepoltura e sul modo di vivere delle persone che abitavano la zona migliaia di anni fa. Oltre trecento sepolture risalenti all’Età del Ferro erano già state identificate tra il 1922 e il 1923, ma le nuove tecnologie promettono di svelare aspetti finora inaccessibili.

La necropoli di Torre Galli e i tesori del passato

La necropoli di Torre Galli è un sito di grande importanza archeologica, situato nel cuore della Calabria. Fondata tra il IX e il VI secolo a.C., questa necropoli ha rivelato numerose sepolture nel corso degli anni, testimoniando usi funerari e culture locali. La missione di Paolo Orsi, svolta negli anni Venti, è stata pionieristica; lo studioso scoprì oltre trecento tombe, offrendo uno stralcio significativo della vita quotidiana di quel tempo. Durante i successivi scavi, condotti dalla Soprintendenza negli anni Settanta, vennero effettuate ulteriori ricerche, ma molti aspetti rimasero poco chiari.

Con l’avvio dei nuovi scavi sotto la direzione del prof. Marco Pacciarelli, gli archeologi si propongono di esaminare più a fondo questo patrimonio storico. L’analisi dei materiali rinvenuti e l’uso di moderne tecnologie di scavo permetteranno di trarre conclusioni più dettagliate sulle usanze funerarie e sulla vita sociale dell’epoca. Il sito di Torre Galli non è solo una testimonianza del passato, ma un’opportunità per comprendere i cambiamenti culturali che hanno plasmato la regione nel corso dei secoli.

Le nuove scoperte: un viaggio nel tempo tramite i resti archeologici

Finora, la squadra di ricercatori ha identificato oltre 30 nuove sepolture che arricchiscono il panorama archeologico di Torre Galli. Grazie all’uso di tecnologie avanzate, gli archeologi riescono a identificare elementi che erano impossibili da notare durante le campagne scavatrici precedenti. Tra i ritrovamenti più interessanti ci sono tracce di legno, suggerendo che i corpi venissero collocati in casse, anziché semplicemente adagiati nella terra.

Il prof. Pacciarelli sottolinea che la ricerca attuale si riallaccia a quella storica di Orsi, cercando di scoprire informazioni che un secolo fa non erano accessibili. Le tecnologie moderne giovano alla comprensione delle pratiche funerarie, aprendo nuovi orizzonti per la ricerca archeologica. Questi scavi non si limitano a una mera catalogazione di reperti; rappresentano un tentativo di rivelare la vita delle comunità passate, dalle loro ingegnose tecniche di sepoltura fino alle relazioni sociali tra le persone.

L’importanza della ricerca archeologica per la cultura locale

La campagna di scavi a Torre Galli non ha solo un valore accademico, ma possiede anche una rilevanza culturale significativa per la comunità locale e l’intera Calabria. La riscoperta di un patrimonio culturale così ricco e variegato può contribuire a una maggiore valorizzazione della storia e tradizioni locali. L’interesse dimostrato da parte di ricercatori, storici e appassionati è un segnale del crescente riconoscimento dell’importanza del nostro passato nel presente.

L’Università Federico II di Napoli, attraverso i suoi programmi di ricerca, intende raschiare ai fondali della storia e rendere accessibili scoperte che potrebbero altrimenti restare dimenticate. La collaborazione con le autorità locali e la Soprintendenza archeologica è essenziale per preservare questo patrimonio e per promuovere attività culturali che possano educare e coinvolgere il pubblico. Attraverso la ricerca archeologica, si avanza non solo nella comprensione del passato, ma si getta anche un ponte verso il futuro, valorizzando la cultura e l’identità del territorio.