La situazione della giustizia in Italia continua a destare preoccupazione, con il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Giuseppe Santalucia, che esprime il suo disappunto riguardo alla mancanza di attenzione del Ministero della Giustizia verso le risorse necessarie per il funzionamento degli uffici giudiziari. Durante un incontro a Reggio Calabria, organizzato dalla Fp-Cgil sul tema “Giustizia precaria. Quale futuro per l’Ufficio del processo“, Santalucia ha delineato un quadro preoccupante della situazione attuale, sottolineando l’importanza di un intervento tempestivo.
Il piano nazionale di ripresa e resilienza: aspettative deluse
Giuseppe Santalucia ha evidenziato che siamo attualmente in fase di implementazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza , un programma ambizioso volto a ridurre il carico di lavoro e migliorare i tempi di risposta della giustizia. Tuttavia, ha espresso preoccupazione per l’insufficienza delle risorse umane e tecnologiche messe a disposizione. “Stiamo lavorando duramente per raggiungere obiettivi significativi, ma le risorse promesse sono lontane da quel che ci aspettavamo“, ha dichiarato.
Santalucia ha infatti sottolineato l’importanza della telematizzazione dei processi, in quanto rappresenta un elemento chiave per la modernizzazione dell’intero sistema giuridico. Attualmente, il Paese si trova in una fase di precarietà e instabilità, e un ritardo significativo è stato registrato nella digitalizzazione dei procedimenti, ostacolando così la funzionalità dell’Ufficio del processo. La struttura, che era già operativa prima dell’attivazione del Pnrr, ha visto un incremento della sua funzionalità grazie all’introduzione di nuove figure professionali, ma ciò non è sufficiente senza un piano strategico a lungo termine.
L’importanza dell’Ufficio del processo
L’Ufficio del processo è stato descritto da Santalucia come una soluzione organizzativa fondamentale per il sistema giuridico italiano. La sua creazione ha avuto un impatto positivo nella gestione dei carichi di lavoro, ma la sua efficacia dipende sostanzialmente dal supporto continuo di personale adeguatamente formato. “Se non vengono garantite risorse umane, questa struttura rischia di subire un declino simile a quello che abbiamo visto in passato“, ha avvertito Santalucia.
Secondo Santalucia, è essenziale non solo garantire la stabilizzazione delle figure già presenti, ma anche implementare nuove assunzioni per garantire una crescita sostenibile del servizio giuridico. “Nel 2026, quando i fondi europei non saranno più disponibili, è cruciale trovare soluzioni per continuare a sostenere l’Ufficio del processo“, ha detto il presidente. A suo avviso, le prestazioni attuali della giustizia, che mostrano un miglioramento significativo, sono il frutto diretto di queste nuove figure professionali, rendendo chiara l’urgenza di un intervento legislativo a favore della giustizia.
L’appello per un sostegno concreto nel bilancio
Santalucia ha lanciato un forte appello affinché, con la prossima legge di bilancio, vengano trovate le risorse economiche necessarie per garantire un futuro all’Ufficio del processo, attualmente in uno stato di precarietà. “La buona notizia è che i dati mostrano una riduzione significativa del carico e dei tempi dei processi“, ha osservato, evidenziando il risultato ottenuto grazie alla collaborazione tra le istituzioni e i magistrati.
In questo contesto, il presidente dell’ANM ha esortato a non abbassare la guardia. “È fondamentale mantenere l’impegno verso l’implementazione di risorse adeguate, affinché la giustizia italiana possa continuare a sostenere performance di successo“, ha detto Santalucia, lasciando intendere che il futuro dell’intera giustizia dipende ora da azioni decisive e tempestive. La speranza è che il governo e le autorità competenti rispondano a queste esigenze per garantire un sistema giudiziario più efficiente e accessibile a tutti i cittadini.