Si è svolta ieri presso la Casa della Memoria e della Storia a Roma la presentazione del libro ‘Dall’esilio in Sardegna alle istituzioni del regno. Materiali per una biografia di Gaspare Finali‘, curato da Walter Falgio e Daniele Sanna. L’evento ha visto la partecipazione di storici e accademici illustri, come Valerio Strinati, segretario generale dell’Aici , la letterata Alice Cencetti, docente all’Università di Firenze, e il giurista Francesco Pepe, docente di Diritto tributario all’Università di Sassari. Marco Noccioli, dirigente dell’Anpi Roma, ha coordinato l’incontro. Il volume, pubblicato da FrancoAngeli nel 2023, rappresenta il quarto della collana scientifica dell’Issasco, intitolata Sardegna Contemporanea, e si concentra sull’importante figura di Gaspare Finali, un patriota e politico romagnolo che ha lasciato un segno significativo nel contesto storico italiano.
La figura di Gaspare Finali: un patriota in esilio
Gaspare Finali, nato nel 1829 e scomparso nel 1914, è stato un esule-lavoratore nella Sardegna tra il 1856 e il 1858. Durante questo periodo, Finali ha ricoperto il ruolo di capo contabile della Società Industriale Agricola a Macomer, un incarico che ha rappresentato un’importante opportunità di crescita sia culturale che umana. La sua esperienza in Sardegna non è da considerarsi un semplice interludio della sua vita, ma piuttosto un capitolo fondamentale che influenzerà il suo successivo impegno politico.
La Sardegna, in quel drammatico periodo pre-unitario, stava vivendo significativi cambiamenti sociali ed economici. L’interazione di Finali con l’isola gli ha permesso di osservare da vicino queste trasformazioni. I curatori del libro, Falgio e Sanna, hanno voluto mettere in evidenza come l’esperienza sarda di Finali fosse rappresentativa di un territorio in evoluzione, dove non solo il paesaggio fisico, ma anche le strutture economiche e culturali stavano cambiando in maniera sostanziale. La pubblicazione di questo volume si inserisce dunque nel tentativo di riportare alla luce una figura storica che ha contribuito attivamente al processo di unificazione italiana e che ha avuto un ruolo di rilievo nella costruzione delle istituzioni del nuovo Stato.
Il percorso politico di Gaspare Finali
Dopo il suo soggiorno in Sardegna, Gaspare Finali è tornato a Roma, dove ha iniziato una carriera politica che lo ha visto coinvolto in vari aspetti dell’amministrazione pubblica. Ha partecipato ai governi provvisori e successivamente alla Camera dei Deputati, occupando ruoli cruciali come quello al Ministero dell’Interno e delle Finanze. La sua crescente carriera politica lo ha portato a ricoprire posizioni importanti, incluso il ruolo di presidente della Corte dei conti.
La biografia di Finali delinea un percorso intricato e affascinante che si snoda attraverso le pieghe della storia italiana dell’Ottocento, in un periodo di profonda trasformazione e fermento culturale. Questo politico romagnolo non si è limitato a ricoprire cariche pubbliche, ma ha anche coltivato il suo interesse per la storia e la letteratura, contribuendo con le sue memorie e scritti alla comprensione di un’epoca. Le sue esperienze e il suo impegno hanno reso Finali non solo una figura politica, ma un testimone attento delle dinamiche sociali e culturali che caratterizzavano l’Italia del suo tempo.
La Sardegna di Gaspare Finali: un laboratorio di cambiamento
Walter Falgio, uno dei curatori del volume, ha commentato l’importanza di riscoprire la dimensione sarda di Gaspare Finali, specificando come questa rappresenti un’epoca di mutamento non solo geografico ma anche economico e sociale. La Sardegna di metà Ottocento era un territorio in piena evoluzione, un laboratorio anticipatore dello Stato nazionale, dove i conflitti e le aspirazioni di ripresa si intrecciavano con la realtà quotidiana degli abitanti.
Falgio ha spiegato che l’analisi del testo di Finali permette di cogliere dimensioni complesse riguardo al cambiamento in atto, con una Sardegna che si stava trasformando, influenzata dalle pressioni politiche e sociali dell’epoca. Le osservazioni di Finali non solo documentano questa fase di cambiamento, ma offrono anche una chiave di lettura per comprendere come le esperienze individuali possano riflettere più ampie trasformazioni storiche. Di questo libro, che è dedicato allo storico Simone Sechi, si avverte l’aspirazione di riunire passato e presente, mantenendo viva la memoria di una figura imprescindibile per il riconoscimento delle istituzioni italiane.
L’evento di ieri ha così rappresentato un’opportunità sia per rievocare la figura di Finali che per sottolineare l’importanza della sua eredità nella storia della Sardegna e dell’unità d’Italia. Il libro è stato realizzato in collaborazione con Issasco, l’Istituto sardo per la storia dell’antifascismo e della società contemporanea, Casa della Memoria e della Storia, Aici e Edizioni FrancoAngeli, evidenziando l’importanza di costituire reti culturali che possano rendere accessibili e visibili storie cruciali per la nostra memoria collettiva.