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Riforma del bilancio regionale: nuove sfide per la Pedemontana e aumento dell’Irap

Riforma del bilancio regionale: nuove sfide per la Pedemontana e aumento dell'Irap - Bagolinoweb.it

I recenti sviluppi economici e finanziari in Veneto stanno alimentando il dibattito attorno al bilancio di previsione per il periodo 2025-2027, che si preannuncia tra i più complessi degli ultimi anni. La presentazione dell’assessore al bilancio, Francesco Calzavara, ha messo in luce le difficoltà legate ai costi extra per la superstrada Pedemontana Veneta e le nuove misure di indebitamento, con un incremento notevole dei mutui e l’insidiosa questione dell’aumento dell’IRAP. Questi fattori sollevano interrogativi sulla sostenibilità delle finanze pubbliche regionali.

Costi della Pedemontana e prospettive di incasso

La gestione della Pedemontana Veneta sta rivelando un quadro complesso in termini finanziari. Per il 2024, le proiezioni indicano incassi netti da pedaggio pari a 154 milioni di euro, contro un canone di disponibilità di 173 milioni da corrispondere alla Sis, l’ente gestore. Già da queste previsioni emerge un deficit: la Regione dovrà integrare 19 milioni per evitare buchi nei conti. Un ulteriore fattore di complicazione si è manifestato con il fatto che la Pedemontana ha iniziato a operare completamente solo dalla fine di maggio, con un’incidenza diretta sugli incassi, attesi ora a 131 milioni per la fine dell’anno, portando a un gap di 23 milioni.

Le previsioni per il 2025 non sembrano molto più rosee, con stime che parlano di incassi netti di 144 milioni e un canone in aumento a 186 milioni. La Regione si troverà quindi costretta a immettere nel sistema regionale ulteriori 42 milioni per far fronte a queste spese. Un miglioramento è previsto nel 2026, con una previsione d’incasso di 157 milioni e un contributo regionale ridotto a 37 milioni, e proiezioni di crescita sostanziale per il 2027, anno in cui i pedaggi potrebbero arrivare a 170 milioni. È importante notare che tutti questi numeri escludono l’impatto dell’IVA, un aspetto cruciale per la Regione, poiché diventa una semplice partita di giro, con un valore complessivo stimato di 137,5 milioni di euro.

Strategie di indebitamento e nuovi mutui

In un contesto di tali sfide finanziarie, la Regione si prepara a un significativo aumento dell’indebitamento, con un aumento previsto dei mutui da 40 milioni all’anno a una somma complessiva di 170 milioni in due anni. Di questi, 120 milioni sono destinati al 2025 e 50 milioni per il 2026. Con 23 milioni già destinati a colmare il deficit della Pedemontana, la Regione resta con un margine di 32 milioni, il quale sarà utilizzato per attivare nuovi mutui. Questi finanziamenti serviranno a sostenere una serie di interventi infrastrutturali, tra cui il potenziamento della Strada 308 e progetti ambientali per un totale di quasi 30 milioni, oltre al velodromo di Spresiano e al miglioramento degli impianti sportivi.

Il contesto finanziario di queste scelte è caratterizzato dalla mancanza di aggiustamenti fiscali alternativi, come l’addizionale IRPEF, che ha condotto la Regione a fare affidamento sull’IRAP come strumento per mantenere in equilibrio il bilancio. Questa decisione ha portato a un aumento dell’IRAP, stimato da alcuni analisti in circa 55 milioni di euro annui, una misura che ha sollevato controverse reazioni politiche, in particolare da parte dell’opposizione, che vede nella manovra un sintomo di una gestione insufficiente delle risorse.

Critiche e reazioni politiche alla riforma

L’approvazione del bilancio consolidato 2023 e le misure adottate per affrontare le sfide economiche attuali hanno suscitato forti critiche, in particolare dal gruppo del Partito Democratico, rappresentato dalla capogruppo Vanessa Camani. La legislatrice ha descritto quella attuale come una “manovra carente di risorse e idee” e avverte che le decisioni prese ora potrebbero rivelarsi avvelenate per chi assumerà il nuovo governo regionale in futuro. Camani ha messo in evidenza il rischio di aggravare i debiti per interventi che storicamente venivano finanziati con risorse interne al bilancio, e accusa la maggioranza di limitarsi a confermare stanziamenti già insufficienti nel campo dell’istruzione e della sanità.

La posizione del Partito Democratico sottolinea una crescente preoccupazione riguardo alla sostenibilità a lungo termine delle finanze regionali. In questo clima di incertezze, gli addetti ai lavori continueranno a monitorare gli sviluppi della Pedemontana e le scelte della Regione per il prossimo bilancio, in attesa di segnali chiari sulla direzione futura della gestione finanziaria e delle politiche di sviluppo regionale.

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