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Ricerca in corso per il 35enne scomparso sul Gran Sasso: attivi cani molecolari e tecnologie

Ricerca in corso per il 35enne scomparso sul Gran Sasso: attivi cani molecolari e tecnologie - Bagolinoweb.it

Ricerca in corso per il 35enne scomparso sul Gran Sasso: attivi cani molecolari e tecnologie

La scomparsa di Giorgio Lanciotti, un 35enne che non ha fatto ritorno da un’escursione sul Gran Sasso, ha mobilitato un’imponente operazione di ricerca. I soccorritori stanno coordinando le loro attività su due fronti principali: il monitoraggio delle comunicazioni del telefono di Lanciotti e l’uso di cani molecolari per setacciare la vetta Orientale. Le ricerche, iniziate dopo che i familiari hanno lanciato l’allerta, continuano senza sosta, nonostante le difficoltà dovute alle condizioni meteorologiche avverse.

Movimenti e situazione attuale delle ricerche

La scomparsa di Giorgio Lanciotti

Lanciotti ha intrapreso l’escursione sabato scorso, parcheggiando l’auto nella zona di Cima Alta, un’area elevata a circa 1.600 metri, nei pressi di un campeggio. È noto che l’uomo si stesse dirigendo verso la cima orientale, come dimostrano alcune tracce pubblicate sui suoi profili social. Dopo aver constatato che Giorgio non era tornato a casa, i familiari hanno immediatamente allertato le autorità locali, attivando così le operazioni di ricerca.

Le operazioni di soccorso

Le ricerche hanno preso avvio dai Prati di Tivo, situati nel comune di Pietracamela, in provincia di Teramo. Nonostante il clima avverso, che ha portato alla sospensione temporanea delle operazioni, i soccorritori si sono dati da fare per esaminare le aree circostanti. Diverse squadre, composte da Vigili del fuoco e specialisti del soccorso alpino, hanno operato coordinatamente con droni e un elicottero dei vigili del fuoco di Pescara. Tuttavia, nonostante l’impiego di risorse tecnologiche, il disperso non è stato ancora localizzato.

Tecnologie e metodi di ricerca

Accertamenti telefonici

Un aspetto fondamentale delle ricerche riguarda l’identificazione del segnale telefonico di Giorgio Lanciotti. I vigili del fuoco e le squadre di soccorso stanno eseguendo accertamenti tecnici per determinare se il suo telefono riesca a captare segnali di rete nelle zone circostanti. La localizzazione del dispositivo mobile potrebbe offrire indicazioni cruciali per restringere significativamente l’area di ricerca e tutelare la sicurezza dei soccorritori.

Utilizzo dei cani molecolari

Un altro punto focale delle ricerche è l’impiego di cani molecolari, che sono stati chiamati a supporto delle operazioni di ricerca. Questi animali altamente addestrati sono in grado di percepire odori e tracce lasciate sul terreno, aumentando così le possibilità di rintracciare Lanciotti. Il lavoro dei cani è affiancato da personale specializzato e da ulteriori risorse umane, tutte unite nell’obiettivo comune di ritrovare il 35enne scomparso.

Sfide e prospettive

Condizioni climatiche avverse

Le operazioni di ricerca sono complicate dalle condizioni meteorologiche nella zona. La fitta nebbia già costrinse i soccorritori a sospendere le attività domenica pomeriggio, rendendo difficile l’uso di droni e velivoli. La sicurezza dei soccorritori rimane una priorità e le decisioni sulle modalità operative sono fatte in modo da proteggere al meglio il team di ricerca.

Collaborazione tra enti

La situazione del soccorso sul Gran Sasso evidenzia l’importanza della cooperazione tra varie entità, tra cui i Vigili del fuoco, il CNSAS, il soccorso alpino della Guardia di finanza e i Carabinieri. Ogni gruppo porta con sé competenze e risorse specifiche, essenziali per affrontare una sfida complessa come quella dei dispersi in montagna. Col passare delle ore, si spera di poter raccogliere ulteriori informazioni che possano guidare i soccorritori verso il ritrovamento di Giorgio Lanciotti.

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