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Referendum sulla cittadinanza in Liguria: oltre 10mila firme raccolte per cambiare le regole

Referendum sulla cittadinanza in Liguria: oltre 10mila firme raccolte per cambiare le regole - Bagolinoweb.it

L’argomento della cittadinanza in Italia è tornato prepotentemente alla ribalta, e la Liguria si fa portavoce di una campagna nazionale che potrebbe portare a cambiamenti significativi nelle norme vigenti. Oltre 10.000 firme sono state raccolte online per sostenere un referendum che propone di ridurre il periodo di residenza necessario per ottenere la cittadinanza italiana da dieci a cinque anni. Questo importante passaggio è sostenuto da rappresentanti politici locali, come il consigliere comunale del Pd Simohamed Kaabour, e dalla rete di attivisti di origine straniera, Idem Network.

La campagna referendaria in Liguria

La campagna per il referendum sulla cittadinanza, che ha catturato l’attenzione del pubblico, ha visto un grande coinvolgimento da parte dei cittadini liguri. L’iniziativa non è solamente un tentativo di riformare una legge obsoleta, ma rappresenta un movimento più ampio volto a dare voce a una comunità che si sente parte integrante dell’Italia, ma che, al contempo, è ostacolata da regole che non rispecchiano la società contemporanea.

Simohamed Kaabour gioca un ruolo fondamentale in questo processo, essendo uno dei principali promotori del quesito referendario. La sua posizione come consigliere comunale a Genova e come rappresentante di Idem Network è cruciale per il dialogo tra le istituzioni e la comunità di immigrati. Kaabour ha sottolineato più volte l’importanza di raccogliere le firme necessarie per il referendum, puntualizzando il traguardo delle 500.000 firme a livello nazionale come una meta ambiziosa ma realizzabile.

La legge attuale e la necessità di cambiamento

La legge italiana sulla cittadinanza, in vigore dal 1992, è stata formulata in un contesto socio-culturale ben diverso da quello attuale. Con un’Italia che si è notevolmente trasformata negli ultimi decenni, è fondamentale riconsiderare le norme che regolano l’acquisizione di diritti fondamentali come la cittadinanza. La proposta di ridurre il periodo di residenza da dieci a cinque anni è vista come un modo per allineare la legislazione attuale con le realità moderne della società italiana.

Le parole di Kaabour risuonano come un appello per l’unità: “Siamo italiani, ma ancora privi del diritto di cittadinanza che ci spetta.” Questa affermazione pone l’accento su come una generazione di residenti stranieri, attraverso il lavoro, la cultura e la diversità, abbia già contribuito in modo significativo alla vita del Paese. Il cambiamento delle leggi migratorie e sulla cittadinanza non è solo una questione legale, ma anche un riconoscimento dei meriti di molte famiglie e individui che hanno scelto l’Italia come patria.

Il futuro del referendum e la mobilitazione cittadina

Il percorso verso il referendum non sarà semplice, e le parole di Kaabour evidenziano l’urgenza di una mobilitazione ampia per raggiungere l’obiettivo delle firme necessarie. “In primavera si tratterà di andare al voto,” ha dichiarato, evidenziando la necessità di sviluppare una campagna di sensibilizzazione che coinvolga il maggior numero possibile di cittadini.

Accanto a Kaabour, anche Presalba Lala, segretaria generale del Coordinamento Nazionale Nuove Generazioni Italiane , si è unita all’appello per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del referendum. Con un focus sull’inclusione e sulle opportunità, le due figure chiave del movimento stanno promuovendo l’iniziativa nella speranza di mobilitare le comunità locali e creare una rete di sostegno per tutti coloro che desiderano vedere un cambiamento nelle politiche di cittadinanza.

La campagna per la firma è solo il primo passo di un lungo cammino, ma con la determinazione dimostrata finora, molti in Liguria e in tutta Italia si preparano a svolgere un ruolo attivo in un processo che potrebbe riformare radicalmente il concetto di appartenenza e identità nazionale.