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Quindicenne armato di coltello: arrestato dai carabinieri in un episodio di violenza giovanile

Quindicenne armato di coltello: arrestato dai carabinieri in un episodio di violenza giovanile - Bagolinoweb.it

Un caso di violenza giovanile ha colpito il comune di Ruffano, nel Basso Salento. Un quindicenne è stato denunciato per aver brandito un coltello all’uscita di una scuola media. Già noto per comportamenti simili, il giovane era tornato alla ribalta della cronaca dopo un episodio di panico avvenuto meno di un mese fa, quando si era mostrato armato con una pistola giocattolo. Gli interventi tempestivi delle forze dell’ordine hanno evitato che la situazione degenerasse ulteriormente.

L’episodio dell’arma da taglio

Nella mattinata del 27 settembre, un quindicenne si è presentato all’uscita di una scuola media di Ruffano con un coltello, apparentemente intenzionato a “risolvere” un problema con un coetaneo. Subito allertati, i carabinieri sono intervenuti rapidamente per garantire la sicurezza degli studenti e del personale scolastico. Il giovane, alla vista delle forze dell’ordine, ha tentato di fuggire, ma è stato prontamente rintracciato e disarmato.

Il coltello è stato sequestrato e il ragazzo è stato denunciato alla Procura per i minorenni, con l’accusa di porto abusivo di armi da taglio. A seguito dell’intervento, i carabinieri hanno immediatamente proceduto a riaffidarlo ai genitori, una decisione che solleva interrogativi sulla gestione della sicurezza e della devianza giovanile nella zona.

Ungrave precedente: il panico in piazza

Questo nuovo episodio non è un caso isolato, ma si colloca in un contesto più ampio di comportamenti inquietanti da parte del quindicenne. Lo scorso febbraio, lo stesso ragazzo si era presentato al medesimo istituto scolastico munito di un coltello, creando preoccupazione tra alunni e genitori. In quell’occasione, il giovane aveva dichiarato di voler “fare un servizietto” a un compagno con cui aveva avuto un litigio.

In aggiunta, meno di un mese fa, il quindicenne era stato coinvolto in un episodio che aveva generato panico tra la popolazione locale. Si era aggirato in piazza a Ruffano con una pistola giocattolo, coperto da un passamontagna, terrorizzando i clienti dei locali circostanti. Quel gesto impulsivo era costato al ragazzo una denuncia per procurato allarme, segnalando un atteggiamento sempre più sconsiderato e pericoloso.

Implicazioni sulla salute mentale e sociale

La sequenza di eventi che ha visto coinvolto il quindicenne solleva questioni rilevanti sulla salute mentale dei giovani in queste aree. Di fronte a un aumento di comportamenti devianti, risulta cruciale non solo un intervento della polizia, ma anche un’analisi approfondita delle condizioni sociali, familiari e psicologiche che possono contribuire a tali comportamenti.

L’approccio per contrastare la devianza minorile richiede un coinvolgimento multidisciplinare, che non si limiti alla repressione ma che includa anche percorsi di recupero, educativi e terapeutici. Le istituzioni scolastiche e i servizi sociali sono chiamati a un ruolo attivo nel monitoraggio e nella prevenzione di comportamenti a rischio, creando una rete di supporto che possa intervenire prima che situazioni critiche abbiano luogo.

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