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Protesta della Sanità: Oltre 27.000 operatori chiedono sospensione del decreto Concorrenza

Protesta della Sanità: Oltre 27.000 operatori chiedono sospensione del decreto Concorrenza - Bagolinoweb.it

Mercoledì, un importante sciopero nella sanità ha visto la partecipazione di rappresentanti di oltre 27.000 realtà sanitarie, unite nella richiesta di modifica di alcune leggi cruciali che riguardano il settore. La giornata di mobilitazione, che ha coinvolto numerosi sindacati e associazioni, è culminata in un corteo dal Teatro Brancaccio verso il Ministero della Salute. I manifestanti hanno sottolineato problematiche emergenti come il taglio delle tariffe di rimborso per le prestazioni specialistiche e la sicurezza negli ospedali, chiedendo attenzione alle condizioni di lavoro e salute dei cittadini.

La mobilitazione gremita al Teatro Brancaccio

La manifestazione ha raccolto migliaia di rappresentanti provenienti da una vasta gamma di associazioni e sindacati del comparto sanitario, che hanno affermato il loro forte dissenso verso le politiche attuali del governo. Tra i temi principali, emerge la preoccupazione per il taglio delle tariffe rimborsate per le prestazioni specialistiche, un provvedimento che, secondo i manifestanti, comprometterebbe non solo la qualità dei servizi sanitari ma anche la sostenibilità economica di molte strutture. Gli operatori del settore hanno messo in evidenza anche la necessità di garantire maggiore sicurezza all’interno degli ospedali, manifestando il timore crescente di aggressioni e violenze nei luoghi di lavoro.

Un altro punto significativo riguarda la responsabilità delle farmacie, in un contesto di crescente carenza di medici di base. La presidente dell’Unione Nazionale Ambulatori, Poliambulatori, Enti e Ospedalità Privata, Mariastella Giorlandino, ha dichiarato che l’intento della protesta non è solo salvaguardare il settore privato, ma garantire la tutela e l’efficienza del sistema sanitario pubblico, riconoscendo il ruolo fondamentale che entrambe le realtà ricoprono nella cura del cittadino.

Unionesi e richieste per una sanità responsabile

Fra le organizzazioni che hanno preso parte alla protesta, spiccano nomi come FederAnisap, Aisi, Confapi, e FederBiologi, solo per citarne alcuni. Questi gruppi hanno espresso una posizione chiara: “È necessario garantire la buona sanità, rispettando le norme e contrastando gli interessi privati”. Questo messaggio sottolinea l’importanza di preservare le regole e le procedure che guidano il settore sanitario, affinché possano essere tutelate le condizioni di salute della popolazione.

La richiesta di chiarezza sulle norme e il rispetto della legalità all’interno del sistema sono state richieste frequentemente nel corso della manifestazione. L’approccio condiviso dai sindacati è quello di sensibilizzare il governo a prendere in considerazione le istanze di chi opera quotidianamente nel settore e a intraprendere un dialogo costruttivo per affrontare le problematiche esistenti.

Le problematiche legate alle farmacie e al decreto Concorrenza

Un tema centrale emerso durante la protesta riguarda il Decreto Concorrenza, che ha sollevato forti preoccupazioni tra gli operatori. I manifestanti hanno chiesto che il decreto venga sospeso per almeno tre anni, al fine di ridefinire e chiarire i punti di adeguamento che devono essere affrontati in conformità ai requisiti richiesti dalle istituzioni europee. La posizione di Federlazio è stata chiara: “Non si può applicare il decreto in maniera indiscriminata alle 27.000 strutture sanitarie convenzionate, che costituiscono una parte fondamentale del tessuto assistenziale italiano”.

Alessandro Casinelli, presidente di Federlazio Salute, ha sottolineato l’importanza di non mettere a repentaglio i posti di lavoro di oltre 400.000 dipendenti nel settore, evidenziando come ogni azione che possa compromettere queste strutture avrà ripercussioni dirette sulla salute dei cittadini italiani.

La distinzione tra farmacista e medico: un punto cruciale

Un altro aspetto toccato durante la manifestazione è il ruolo delle farmacie nel sistema sanitario. Sono state espresse preoccupazioni riguardo all’adeguamento delle farmacie alle normative nazionali e regionali, specialmente dopo la parziale sospensiva da parte del Tar Sicilia della delibera sulle “farmacie dei servizi” del 2009. Attualmente, le farmacie operano con un’autorizzazione comunale per la vendita di prodotti, senza il rispetto di numerosi requisiti professionali e normativi che dovrebbero governare l’offerta di servizi sanitari.

Il dibattito si è concentrato sulla separazione netta dei ruoli: il medico è responsabile della diagnosi e della prescrizione, mentre il farmacista dovrebbe limitarsi all’erogazione del farmaco. Questo principio, affermato già nel regio decreto del 1934, evidenzia come una commistione tra le due professioni possa compromettere non solo la qualità del servizio offerto, ma anche la sicurezza dei pazienti.

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