Il caso di tentato omicidio che ha scosso la comunità di Rotondi nelle notti tra il 2 e il 3 giugno 2023 continua a evolversi nel Tribunale di Avellino. In aula si stanno alternando testimonianze e analisi tecniche in un processo che vede coinvolti Giuseppe Luciano, detenuto, e Concetta Esposito, agli arresti domiciliari. Entrambi sono accusati di un duplice tentato omicidio, ma la difesa sta cercando di dimostrare l’innocenza dei propri assistiti con prove scientifiche e testimonianze.
La testimonianza del medico legale e l’analisi della ferita
Tra i testimoni chiamati dalla difesa c’è il medico legale Pierluigi Vergineo, il quale ha descritto con particolare attenzione le modalità in cui sarebbe stata inflitta la coltellata alla vittima. Secondo Vergineo, il colpo è stato effettuato con una traiettoria dal basso verso l’alto, contrariamente a quanto sostenuto dai consulenti della Procura. Attraverso analisi cliniche e biomeccaniche, il medico ha affermato che, se il colpo fosse stato inferto da un’altra angolazione, avrebbe potuto colpire organi vitali diversi, evidenziando che la ferita era molto vicina al cuore.
Aggiungendo ulteriore peso alla sua testimonianza, Vergineo ha escluso l’ipotesi che la ferita avesse coinvolto il pericardio, il che avrebbe potuto portare a conseguenze più gravi per la vittima, inclusa la necessità di un intervento chirurgico immediato. Ciò ha permesso alla difesa di sostenere che non vi fosse volontà omicidiaria da parte di Luciano. Il medico ha sottolineato che, nelle dinamiche di aggressione analoghe, è raro che una sola coltellata causa un esito mortale, suggerendo invece un gesto di difesa piuttosto che di attacco premeditato.
Le testimonianze a sostegno della difesa
Gli avvocati Vittorio Fucci e Teresa Meccariello hanno chiamato in aula anche altri testimoni. Una collega di Concetta Esposito ha rivelato che la serata del duplice tentato omicidio era stata organizzata come una festa di compleanno. Questa informazione, sebbene apparentemente insignificante, potrebbe cambiare il contesto in cui si sarebbero svolti gli eventi. La difesa ha quindi messo in secondo piano l’idea di un agguato, tentando di ricondurre l’episodio a un confronto casuale tra amici.
In aggiunta, un familiare della compagna di uno dei feriti ha confermato in aula che il coltello usato durante l’incidente apparteneva a uno dei feriti. Questo ulteriore dettaglio ha dato alla difesa un importante argomento da utilizzare, suggerendo che Luciano ed Esposito non avessero un’intenzione maligna, ma fossero stati coinvolti in una situazione confusa e potenzialmente fraintendibile. La difesa ha richiesto un confronto tra questa testimonianza e quella della compagna della vittima, richiesta però rifiutata dai giudici, i quali hanno ritenuto sufficiente l’analisi già effettuata.
L’attesa per le prossime udienze e sviluppi futuri
Il processo proseguirà con l’interrogatorio degli imputati nella prossima udienza, dopo il quale ci saranno le discussioni finali da parte delle parti. Entro la fine di ottobre, il processo di primo grado dovrebbe chiudersi con una sentenza. Il caso continua a suscitare interesse tra i cittadini di Rotondi, un’atmosfera di attesa e tensione circonda le aule del Tribunale, dove si svolgono battaglie legali che non riguardano solo le vite degli imputati, ma anche il senso di giustizia della comunità.
L’andamento del processo e le decisioni dei giudici saranno seguiti con attenzione, poiché l’epilogo di questa drammatica vicenda potrebbe avere ripercussioni significative nella vita sociale della città di Rotondi.