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Politica a Matera: le manovre del Pd per garantire l’elezione di Mancini alla presidenza della Provincia

Politica a Matera: le manovre del Pd per garantire l’elezione di Mancini alla presidenza della Provincia - Bagolinoweb.it

La politica a Matera si fa sempre più intricata. Il Partito Democratico sta cercando di garantire l’elezione di Mancini alla presidenza della Provincia, ma per farlo dovrà affrontare sfide significative e compiere scelte strategiche che potrebbero rivelarsi controverse. L’assegnazione di un “sostegno incondizionato” alla Giunta Bennardi, richiesto dal Movimento 5 Stelle, rappresenta un nodo cruciale che potrebbe influenzare il futuro della coalizione.

Le sfide del Pd e il sostegno alla giunta Bennardi

In questo scenario politico, la posizione del Pd è complessa e delicata. Molti membri del partito vedono il sostegno alla Giunta Bennardi come una mossa necessaria per garantire il consenso e l’appoggio al candidato Mancini. Tuttavia, l’accoglimento di tali condizioni sembra comportare rischi considerevoli. La richiesta di un sostegno totale da parte del Movimento 5 Stelle, infatti, non è una questione da prendere alla leggera, in quanto potrebbe essere percepita come un tradimento dei principi del centrosinistra.

Il sindaco Bennardi, da parte sua, appare in una situazione precaria. Nelle ultime settimane ha cercato di rafforzare la sua posizione, cercando alleanze che includono anche membri della Lega, come il consigliere Cinnella. Questo tentativo di allargare la giunta potrebbe rappresentare una strategia per evitare di cadere sotto la pressione del M5S o di altri membri del consiglio comunale, ma sembra più una mossa disperata che non una scelta strategica ponderata.

Mentre i colloqui e le trattative continuano, alcuni membri del Pd già esprimono preoccupazione per il potenziale fallout di un simile accordo. Il segretario locale, Lettieri, ha pubblicamente sostenuto Mancini, definendo la sua elezione un test cruciale per la tenuta del centrosinistra, ma ciò non ha alleviato le preoccupazioni di chi teme che l’alleanza con il Movimento 5 Stelle potrebbe infliggere un colpo mortale all’immagine del partito.

La campagna elettorale di De Filippi e il contrasto tra le diverse fazioni

Sul fronte opposto, il candidato sostenuto dalla destra, De Filippi, sta cercando di guadagnare terreno attraverso approcci diretti e una campagna elettorale mirata. De Filippi ha deciso di evitare l’etichetta di candidato del centrodestra per cercare di presentarsi come un’alternativa credibile rispetto a Mancini, promuovendo un’operazione di comunicazione diretta con i consiglieri comunali.

La strategia del candidato sembra puntare a un centro più vasto, cercando di attrarre consensi anche al di fuori delle tradizionali roccaforti della destra, con personalità influenti come Pittella che si schierano per sostenere la sua candidatura. Questa dinamica mette il Pd in una posizione ancora più difficile; se De Filippi riesce a consolidare il suo supporto, Mancini potrebbe trovarsi a fronteggiare un competitore più forte del previsto.

In questo contesto, le manovre politiche dell’assessore Latronico, che sta contattando direttamente vari consiglieri e sindaci, tra cui il sindaco di Pisticci Domenico Albano, sono indicativi di un impegno da parte della destra nel cercare di mantenere unite le fila per favorire l’elezione di De Filippi. L’assegnazione della presidenza dell’ANCI ad Albano, attualmente contesa, potrebbe diventare un elemento strategico decisivo nelle trattative in corso.

Le tensioni interne al Movimento 5 Stelle

Il Movimento 5 Stelle, da parte sua, sta attraversando un periodo di incertezze importanti. Mentre alcuni membri sono pronti a collaborare con il Pd, ci sono fratture interne che sembrano ostacolare una linea unitaria. La mancanza di fiducia nei confronti delle promesse del Pd si fa sentire, e vi è una parte del movimento che minaccia di votare contro Mancini, nonostante le affermazioni di quest’ultimo riguardo a trattative avanzate con il Movimento.

L’aspetto della possibile astensione da parte dei membri del Movimento rappresenta una spina nel fianco per il Pd e per Mancini, in quanto un’assenza di consensi, anche se non tesa a un voto contrario esplicito, potrebbe comportare conseguenze significative. L’ex sindaco De Ruggieri offre un ulteriore monito per il Pd: l’appoggio a lui, che poi ha portato a un tracollo del partito, è l’errore da evitare a tutti i costi in questa nuova fase critica.

Rimanere uniti per sostenere la candidatura di Mancini sembra essere un compito difficile, e la traiettoria futura del centrosinistra a Matera è tutt’altro che sicura. Le scelte strategiche che il Pd prenderà nelle prossime settimane non solo determineranno il destino della presidenza della provincia, ma definiranno anche la stabilità e la credibilità della coalizione in una fase di incertezze politiche.