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Politecnico di Torino: sigilli sulla ‘Saletta Det’ dopo l’occupazione studentesca del collettivo Cambiare Rotta

Politecnico di Torino: sigilli sulla 'Saletta Det' dopo l'occupazione studentesca del collettivo Cambiare Rotta - Bagolinoweb.it

Politecnico di Torino: sigilli sulla ‘Saletta Det’ dopo l’occupazione studentesca del collettivo Cambiare Rotta

Nella mattinata di oggi, gli agenti della Digos di Torino, in seguito a un’ordinanza dell’autorità giudiziaria, hanno sequestrato la ‘Saletta Det‘ del Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni del Politecnico. Questa azione ha chiuso un capitolo di proteste che ha visto l’occupazione della struttura da parte del collettivo Cambiare Rotta, iniziata lo scorso giugno durante manifestazioni a sostegno della causa palestinese.

Il contesto dell’occupazione

Le origini delle proteste

L’occupazione della ‘Saletta Det‘ è stata parte di un movimento più ampio che ha coinvolto studenti universitari in diverse città italiane. Il collettivo Cambiare Rotta ha partecipato attivamente a manifestazioni pubbliche contro le politiche del governo, con particolare attenzione alla questione palestinese. Le azioni di protesta sono iniziate nel mese di giugno e hanno trovato un ampio sostegno tra le fila degli studenti del Politecnico, determinati a far sentire la propria voce in merito a temi di rilevante importanza sociale e politica.

La durata dell’occupazione

L’occupazione della struttura si è protratta per 55 giorni, dal giugno fino a luglio, quando molti degli spazi occupati sono tornati alla normale gestione accademica. Durante questo periodo, gli studenti hanno trasformato la ‘Saletta Det‘ in un centro di attività, dibattiti e incontri, cercando di promuovere un dialogo su questioni sociali e politiche cruciali. Tuttavia, nonostante le intenzioni dichiarate dagli occupanti, l’università ha mantenuto una posizione ferma riguardo alla legalità degli spazi accademici.

Le reazioni dell’ateneo

Le dichiarazioni del rettore

Stefano Corgnati, rettore del Politecnico di Torino, ha espresso la propria posizione riguardo all’occupazione. In una nota, ha affermato di aver ricevuto la comunicazione dall’autorità giudiziaria e ha ribadito l’importanza della legalità nell’utilizzo degli spazi universitari. Secondo Corgnati, il Senato accademico ha sempre affermato la necessità di rispettare le procedure formali per la richiesta degli spazi, piuttosto che procedere con occupazioni illegali. Questa posizione sottolinea l’impegno dell’ateneo nella promozione di una coesistenza pacifica e democratica tra tutti gli studenti.

Le misure intraprese dall’università

Nel corso dell’occupazione, l’università ha denunciato diversi atti vandalici che hanno compromesso la sicurezza e l’integrità degli spazi. Tra le varie denunce presentate, una riguardava un’effrazione avvenuta a maggio, in cui erano stati danneggiati i motorini di un portone laterale. Si sono registrati inoltre imbrattamenti e danni ad altre strutture, rendendo evidente la tensione tra gli studenti e l’amministrazione. Questi eventi hanno spinto l’ateneo a riaffermare il proprio diritto nel mantenere l’ordine e la legalità all’interno dei propri spazi.

Le prospettive future

Implicazioni per il Politecnico di Torino

L’azione della Digos di oggi, che ha portato al sequestro della ‘Saletta Det‘, è un segnale forte delle conseguenze legali che possono derivare da occupazioni non autorizzate in istituti di alta formazione. Attraverso questo intervento, l’autorità cerca di ripristinare l’ordine e di ribadire l’importanza del rispetto delle normative vigenti.

I futuri sviluppi del dibattito studentesco

Sebbene l’occupazione sia stata chiusa, il dibattito sulle questioni connesse ai diritti degli studenti e alla libertà di espressione non si fermerà. Gli studenti del Politecnico e di altre università italiane potrebbero continuare a cercare nuove forme di protesta e di comunicazione per far sentire le proprie istanze. Sarà interessante osservare come l’ateneo risponderà a queste dinamiche e quali iniziative saranno intraprese in futuro per garantire un ambiente in cui il dialogo e la partecipazione siano sempre valorizzati.

L’attenzione sul tema continuerà a essere alta, mentre gli studenti cercano di coniugare le proprie aspirazioni con le normative vigenti in ambito accademico.