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Parigi svela la moda primavera-estate 2025: dai designer alle nuove sperimentazioni

Parigi svela la moda primavera-estate 2025: dai designer alle nuove sperimentazioni - Bagolinoweb.it

Nella cornice della Fashion Week di Parigi, gli stilisti stanno dando forma alle tendenze della primavera-estate 2025, con una serie di collezioni che evidenziano come la creatività dei designer possa ancora predominare rispetto alle logiche commerciali. L’apertura della quarta giornata ha rivelato creazioni audaci e innovative, insieme a un chiaro richiamo alla leggerezza ed al movimento. Questi elementi hanno permesso di porre l’accento sulla silhouette, celebrando non solo l’eleganza, ma anche la funzionalità nel guardaroba contemporaneo.

Loewe e la silhouette curvilinea

Jonathan Anderson, direttore creativo di Loewe, continua a portare avanti un processo di radicale semplificazione nella sua visione moda. Le creazioni presentate sono caratterizzate da una silhouette chiaramente definita, sia essa corta o lunga, che gioca con l’idea di leggerezza attraverso l’uso di materiali innovativi come la crinolina. Ogni pezzo è concepito con l’intento di liberare il corpo da costrizioni superflue, offrendo abiti molto più simili a vere e proprie opere d’arte che a semplici indumenti.

La sfilata si svolge in uno spazio estremamente evocativo, dominato da un’installazione dell’artista Tracey Emin: un palo di metallo coronato da un uccellino. Questa scelta non è casuale; il design dello spazio accentua ulteriormente l’idea di libertà e leggerezza instillata nella collezione stessa. L’aspetto curvilineo degli abiti si traduce in forme scultoree, dove la leggerezza diventa un valore assoluto, rendendo ogni pezzo memorabile per la sua eleganza e semplicità.

Issey Miyake: un viaggio tra passato e futuro

Satoshi Kondo per Issey Miyake sta proseguendo in un percorso di innovazione che guarda al passato senza cadere nella nostalgia. La sua nuova collezione trae ispirazione da momenti iconici della storia della moda, reinterpretandoli con un approccio contemporaneo. Quest’anno, Kondo si concentra sull’uso della carta washi, tradizionalmente impiegata nella confezione di abiti, esplorando così forme aeree e voluminose.

Questa ruota attorno alla tematica del ““, termine giapponese che rappresenta lo spazio tra l’abito e il corpo. Il designer gioca con questo concetto, sfidando le convenzioni e invitando a vedere l’abito non solo come un indumento, ma come un’estensione del corpo stesso. Le sue creazioni presentano capi che sfidano la gravità e mantengono un’armonia con il movimento, portando un vento di freschezza e innovazione nel panorama della moda.

Giambattista Valli e la poesia della leggerezza

Giambattista Valli si allinea alla corrente di leggerezza che permea la stagione, trovando un equilibrio tra eleganza e semplicità. Le sue creazioni sono cariche di un’estetica che combina sensualità e delicatezza, rispecchiando una visione poetica della moda. A differenza di altre collezioni, il suo utilizzo di tessuti leggeri si sposa perfettamente con l’idea di un’interpretazione nuova del concetto di femminilità.

Yohji Yamamoto, altro nome emblematico della sfilata, continua a innovare pur mantenendo la sua signature estetica. Il designer giapponese si distingue per la sua abilità nel decostruire e reinventare, e questa stagione introduce l’uso del pizzo con forme evocative e inaspettate. Il passaggio dal nero e bianco a tonalità più audaci, come il rosso, pone l’accento sulla versatilità delle sue creazioni, regalando emozioni forti e memorabili al pubblico.

Le difficoltà di Vetements e Victoria Beckham

Non tutte le collezioni hanno riscontrato il favore del pubblico. Vetements, sotto la direzione di Guram Gvasalia, appare intrappolato in una spirale di rivalità familiare, mentre il suo approccio risulta ripetitivo e poco originale. Le critiche sono state indirizzate a una mancanza di novità e autenticità che si traduce in una proposta stilistica prossima all’insignificanza.

Victoria Beckham, dal canto suo, ha tentato di esplorare l’esposizione del corpo mediante una gamma di riferimenti estetici, ma le sue scelte hanno sembrato forzate e confusionarie. La ricerca di un linguaggio fresco e innovativo si è tradotta in una serie di creazioni che hanno faticato a colpire nel segno, perdendo l’appiglio con un pubblico sempre più esigente.

Questa edizione della Fashion Week di Parigi ci mostra un panorama variegato, nel quale l’innovazione e il ritorno alla leggerezza dominano il palcoscenico, segnando un possibile ritorno alla creatività pura nei processi di design. Anche se alcune collezioni non hanno raggiunto l’apice delle aspettative, il messaggio chiave resta chiaro: la moda è ancora un terreno fertile per l’arte e l’espressione personale.