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Papa Francesco in Belgio: una visita segnata dal dialogo con la comunità cattolica e le sue sfide

Papa Francesco in Belgio: una visita segnata dal dialogo con la comunità cattolica e le sue sfide - Bagolinoweb.it

Papa Francesco ha di recente visitato il Belgio, toccando con mano la realtà di un’Europa secolarizzata e distante dalla religione, dove il numero di battezzati è in costante diminuzione. Durante l’incontro con la comunità cattolica nella Basilica del Sacro Cuore a Bruxelles, il Pontefice ha espresso una profonda preoccupazione, sottolineando che il cristianesimo, un tempo inserito in un contesto sociale favorevole, si è trasformato in una fede di minoranza, caratterizzata da un forte bisogno di testimonianza. Questa realtà è emersa in un ambiente affollato, dove la vita quotidiana della capitale belga è andata avanti senza sosta, persino in coincidenza con la visita papale.

La realtà cattolica in Belgio

Negli ultimi decenni, la Chiesa cattolica in Belgio ha affrontato una crisi di fiducia e credibilità, amplificata dagli scandali di abusi che hanno colpito la sua immagine. Il Papa ha notato che, mentre la Grande Place di Bruxelles era piena di turisti intenti a godere di un concerto pop, non vi erano segni tangibili della presenza papale, a differenza di eventi precedenti come la Gmg di Lisbona. La mancanza di bandiere e manifesti del Vaticano ha riflettuto la distanza tra la Chiesa e la società belga, dove molti, persino tra i cattolici, sembrano distaccarsi da Roma.

Le congregazioni religiose, come suore e frati, continuano a svolgere un ruolo importante, molte delle quali sostenute da religiosi immigrati. Tuttavia, la comunità cattolica locale ha manifestato un crescente scetticismo nei confronti di una Chiesa percepita come distante e non in sintonia con le esigenze contemporanee.

Le richieste di rinnovamento e inclusione

Pochi giorni prima dell’apertura del Sinodo in Vaticano, si è registrato un forte appello da parte della comunità e degli studenti dell’Université Catholique de Louvain, chiedendo una maggiore considerazione per il ruolo delle donne nella Chiesa e per l’accoglienza delle persone della comunità LGBTQ+. In un incontro diretto con gli studenti, Papa Francesco ha riconosciuto le ingiustizie esistenti, sottolineando che la Chiesa “non è una multinazionale”, ma una comunità di relazioni reciproche tra uomini e donne.

Una lettera dalla sede francofona dell’ateneo ha evidenziato non solo la necessità di affrontare questioni come l’emergenza climatica, ma anche il fatto che le donne continuano a essere “invisibili” all’interno delle strutture ecclesiastiche. Nonostante il riconoscimento delle criticità, il Papa ha mantenuto una posizione ferma riguardo alle sue convinzioni religiose, includendo la sua visione sull’aborto.

Un messaggio di speranza e responsabilità

Durante la visita, Papa Francesco ha reso omaggio alla memoria di re Baldovino, il quale nel 1990 decise di dimettersi piuttosto che firmare una legge sull’aborto. Questo gesto è stato visto dal Papa come un atto di coraggio e integrità, invitando i belgi a riflettere su un’epoca in cui leggi che possono essere considerate “criminali” si stanno diffondendo. La causa di beatificazione di Baldovino è stata sollecitata e sostenuta dallo stesso Pontefice.

In una nota importante, Papa Francesco ha anche riconosciuto le gravi ferite inflitte dagli abusi all’interno della Chiesa. Il Pontefice ha preso visione delle istanze dei sopravvissuti e ha espresso il suo impegno a fare chiarezza sulle responsabilità legate ai casi di violenza. Tuttavia, molti richiedenti giustizia vedono i risarcimenti come un passo necessario per il recupero della fiducia. La Chiesa in Belgio ha dunque la responsabilità di ripartire dal messaggio del Vangelo, dedicandosi con maggiore impegno a coloro che vivono ai margini della società.

Nell’ottica di un dialogo costruttivo, il Papa ha condiviso un momento di convivialità con un gruppo di senzatetto, accettando con umorismo una birra regalatagli come gesto di amicizia. Questo momento ha evidenziato la volontà di riscoprire le radici del servizio e della solidarietà nella comunità, in un periodo in cui la Chiesa deve riconciliarsi sia con le sue ferite interne che con quelle della società in cui è inserita.

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