Una complessa operazione delle forze dell’ordine ha portato alla luce una rete di traffico di sostanze stupefacenti attiva tra l’Olanda e il Ponente della Liguria. Gli agenti della squadra mobile di Imperia, coordinati dalla procura, hanno eseguito una serie di arresti e misure cautelari che hanno messo fine a un’attività di spaccio che utilizzava pacchi postali per distribuire cocaina, metanfetamine, hashish e marijuana nel territorio italiano. Il giro d’affari stimato dagli inquirenti è di circa centomila euro in tre anni, con un’operatività che ha messo a rischio la sicurezza delle comunità locali.
La rete di spaccio scoperta
L’inchiesta ha rivelato un’organizzazione ben strutturata che si occupava di importare droga dall’Olanda e rivenderla nelle piazze di Imperia e Albenga, in provincia di Savona. L’azione delle forze dell’ordine ha portato all’arresto di un cittadino egiziano, noto già per la sua latitanza nei Paesi Bassi, e di due suoi collaboratori, tra cui un italiano di 36 anni originario della provincia di Imperia. Entrambi sono stati arrestati ad Amsterdam il 18 settembre scorso, in esecuzione di un mandato di arresto europeo.
“Insieme a loro, è stato identificato anche un altro complice albanese di 28 anni, trasferitosi da tempo in Olanda,” ha dichiarato un portavoce delle forze dell’ordine. Il lavoro degli investigatori ha anche portato alla segnalazione di venti persone, accusate a vario titolo di partecipazione al traffico di droga. Le segnalazioni testimoniano un’operazione di spaccio che ha coinvolto un gran numero di attori, ognuno dei quali aveva un ruolo specifico nell’organizzazione.
Metodi di spedizione e vendita online
Un aspetto peculiare di questa rete di spaccio è stato il metodo utilizzato per la distribuzione della droga. Gli investigatori hanno scoperto che i pacchi contenenti stupefacenti venivano spediti in Italia tramite società di corriere come Sda e Poste Italiane, direttamente a domicilio di giovani residenti nell’Imperiese. Gli ordini venivano effettuati tramite piattaforme di messaggistica come Facebook Messenger e Telegram, canali che hanno consentito di pubblicizzare i prodotti e facilitare la vendita.
La modalità operativa era caratterizzata da un sistema di ordine e consegna molto efficace, permettendo all’organizzazione di sviluppare una rete di clientele non solo in Italia, ma anche in altri paesi europei come Germania, Spagna, Francia, Belgio, Svizzera e Gran Bretagna. Gli investigatori hanno confermato che centinaia di pacchi sono stati recapitati in Italia, aumentando notevolmente il rischio di diffusione delle sostanze stupefacenti nelle comunità locali.
Misure cautelari e sviluppo delle indagini
Con il procedere delle indagini, il gip di Imperia ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere contro un ragazzo marocchino, accusato di aver gestito la ricezione di un gran numero di pacchi contenenti sostanze stupefacenti. Questo evidenzia come la rete fosse ben articolata e capace di gestire attività illecite su vasta scala.
Al di là degli arresti effettuati, gli inquirenti stanno ora valutando ulteriori sviluppi e possibili collegamenti con altre reti di spaccio sia a livello nazionale che internazionale. L’approfondimento delle indagini è cruciale per distruggere definitivamente quella che si è rivelata essere una filiera ben organizzata e pericolosa, che ha approfittato delle vulnerabilità nei sistemi di controllo postali e nella sicurezza interna delle comunità liguri.