In un contesto giudiziario complesso, la relazione del medico legale Valerio Mastroianni ha suscitato grande attenzione durante l’udienza della Corte di Assise di Avellino, presieduta da Gian Piero Scarlato. Al centro delle discussioni, l’omicidio di Roberto Bembo, avvenuto sotto circostanze ancora da chiarire completamente. I dettagli forniti dalla consulenza tecnica difensiva di Niko Iannuzzi e Luca Sciarillo sono fondamentali per comprendere la dinamica degli eventi.
La consulenza medica e i dettagli salienti
Durante il processo, la difesa ha presentato una relazione che analizza la schiena di Bembo, sottolineando l’importanza di determinate ferite ritenute cruciali per la ricostruzione della vicenda. In particolare, il medico legale ha evidenziato due colpi mortali, uno alla carotide e uno al torace, come elementi fondamentali per comprendere l’entità dell’aggressione. Questi aspetti sono stati al centro di numerose domande sia da parte del pubblico ministero Vincenzo Toscano, sia da parte dell’avvocato della parte civile, Gerardo Santamaria.
In un contesto di tensione e interrogativi, è emersa una richiesta specifica del pm riguardante la solidità della ricostruzione dei fatti, sollevando il tema della validità delle prove e dei documenti utilizzati per supportare la tesi difensiva. Santamaria, dal suo canto, ha cercato di approfondire la questione delle ferite sul corpo di Iannuzzi, ricevendo conferma del numero delle ferite da taglio: “tre in posizione dorsale e una al braccio destro“, come specificato dal consulente.
La dinamica dell’aggressione chiarita dal medico legale
Nella discussione, il consulente Mastroianni ha descritto il momento centrale della colluttazione, suggerendo che Bembo potrebbe aver avuto un vantaggio nella situazione. Secondo il medico, la fase in cui Bembo sovrastava Iannuzzi, bloccato a terra, è cruciale per comprendere la dinamica degli eventi, affermando che Iannuzzi era già stato vittima di un pestaggio e si trovava in una posizione di difesa.
Questa ricostruzione evidenzia l’intento aggressivo da parte di Bembo, mentre Iannuzzi avrebbe agito prevalentemente per difesa, impugnando l’arma con l’intento di intimidire piuttosto che di ferire. Mastroianni ha rimarcato che la “concreta attitudine lesiva” non può essere interpretata come una volontà di offendere, ponendo ulteriori interrogativi sulla natura dell’uso della lama nel corso della colluttazione.
Interrogatori e domande chiave durante il processo
Le domande poste dai legali coinvolti hanno delineato ulteriormente il quadro dell’analisi medico legale. Avvocati come Gaetano Aufiero e Stefano Vozzella hanno spinto il consulente a chiarire ulteriormente le sue osservazioni, specialmente in merito alla ricostruzione dell’atto lesivo. La posizione delle ferite sul corpo di Bembo, che includevano ferite anche sulla schiena, è stata oggetto di approfondimento da parte dell’avvocato Gerardo Santamaria, il quale ha cercato di contestare alcuni aspetti della difesa.
Mentre il perito continuava a fornire chiarimenti sulla dinamica e sulle ferite, la discussione ha messo in luce la complessità della situazione, evidenziando come ogni dettaglio potesse influenzare il destino giuridico degli imputati.
Aspetti processuali futuri e attesa per le prossime udienze
Il processo proseguirà con ulteriore attenzione nelle prossime udienze, programmate per l’11 dicembre 2024 e il 15 gennaio 2025. Gli sviluppi futuri potrebbero apportare ulteriori informazioni che possano contribuire a una più chiara comprensione dell’accaduto e delle rispettive responsabilità.
Il diritto di conoscere la verità in una questione tanto delicata impone una scrupolosa analisi dei fatti emersi, come è evidente dal dibattito in aula, dove ogni parola e ogni prova possono rivelarsi determinanti per l’esito finale.