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Odissea di una Famiglia Migrante: La Nascita di Soujoud tra Solidarietà e Burocrazia a Milano

Odissea di una Famiglia Migrante: La Nascita di Soujoud tra Solidarietà e Burocrazia a Milano - Bagolinoweb.it

La storia di Soujoud, una neonata di quattro giorni, mette in luce le difficoltà vissute da una famiglia migrante tunisina in Italia. Nata giovedì presso la clinica Mangiagalli, Soujoud rappresenta non solo la continuità di una vita, ma anche le sfide che i suoi genitori, Mourad e Nassira, hanno affrontato per garantire un futuro migliore ai loro figli.

Il cammino della famiglia e l’arrivo a Milano

Il 19 settembre, Mourad, 35 anni, e sua moglie Nassira, 29, cominciano la loro giornata nei pressi della chiesa di Sant’Angelo, in via Moscova, con cinque grandi valigie e il loro bambino di un anno, Zin, in braccio. La famiglia, in cerca di un alloggio per la notte, si trova di fronte alla dura realtà della burocrazia e dell’accoglienza disordinata. Il sacrestano del convento locale chiarisce che non può offrire accoglienza, ma per fortuna un passante ascolta la conversazione e offre loro una notte in un hotel.

Il giorno seguente, dopo una visita in questura, i genitori di Soujoud tornano a Sant’Angelo. Qui vengono ascoltati da Isa Bonacchi, una volontaria che, colpita dalla loro storia, si offre di aiutarli. I genitori raccontano dell’odissea che ha portato la loro famiglia a Lampedusa, poi in Francia, dove è nato Zin, e infine di nuovo in Italia, con un foglio di via in mano. La barriera linguistica e la mancanza di risorse rendono la situazione ancora più difficile. Non parlano italiano e il loro francese è incerto, incrementando la loro vulnerabilità in un contesto già complesso.

La volontaria Bonacchi si impegna a trovare loro un posto dove pernottare, offrendo ulteriori tre notti in albergo. La sua dedizione non si ferma qui: si attiva per cercare assistenza adeguata, telefonando e guidando la famiglia tra vari centri di aiuto. Ma la risposta si rivela insoddisfacente e, a un certo punto, per il benessere di Nassira, decide di portarla a casa sua, prima di trovare una sistemazione.

La lotta contro la burocrazia e la ricerca di assistenza

L’erranza della famiglia si intensifica mentre cercano assistenza presso il centro comunale di via Sammartini. A causa della presenza del minore, vengono indirizzati a un altro centro, ma la risposta è nuovamente negativa: la struttura non offre supporto per la loro situazione. Nel frattempo, Isa Bonacchi continua a coordinare gli sforzi per garantire la sicurezza della famiglia. Dopo una serie di richieste e segnalazioni, ottiene di soggiornare presso un albergo, ma la loro strada verso la stabilità è lunga e tortuosa.

La famiglia decide infine di recarsi a Genova, da dove sono stati rimbalzati in Italia, nella speranza di ricevere assistenza in questura. L’attesa, però, presenta solo altro sconforto. Tornano a Milano senza alcuna soluzione, ma la signora Bonacchi non si arrende e riesce a organizzare altre due notti in una struttura cattolica per garantire un’assistenza temporanea. Con un stress crescente, il giorno del parto alla Mangiagalli si avvicina, assieme a mille preoccupazioni.

La generosità dei milanesi si manifesta in questo frangente: il marito di una compagna di stanza di Nassira offre due notti in una struttura privata, assicurando così un riparo temporaneo per Mourad e Zin. Quando Soujoud finalmente giunge al mondo, la gioia è offuscata dalla consapevolezza delle difficoltà che il suo ingresso nella vita comporterà.

La risposta delle istituzioni e il futuro della neonata

Dopo il parto, Isa Bonacchi presenta un esposto ai carabinieri per denunciare la carenza di risposte adeguate da parte della rete pubblica nei confronti di una situazione così delicata. La sua lodevole iniziativa mette in evidenza l’inefficienza dei servizi sociali milanesi, costretti a fronteggiare un numero sempre crescente di richieste senza le necessarie risorse.

Solo dopo una serie di tentativi, la famiglia trova finalmente un approdo in una struttura a Milano che offre consulenza legale e aiuto specifico per i nuclei familiari con minori. Il servizio LgNet del Comune è l’unica risposta concreta in un mare di vaghi indirizzamenti. Lamberto Bertolé, assessore ai Servizi sociali, sottolinea come il sovraffollamento del sistema di accoglienza governativo non faccia che amplificare la miseria esistente. Per le famiglie come quella di Mourad e Nassira, l’incertezza è un compagno costante.

Dopo le dimissioni, Soujoud e la madre saranno aiutate a raggiungere Bari, dove presenteranno richiesta di protezione internazionale. Con il suo arrivo nel mondo, la piccola affronta già una vita di sfide, mentre i genitori continuano a lottare per un futuro migliore per i loro figli in una realtà in cui la speranza è spesso oscurata dalla burocrazia.

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