Menu
in

Nuove speranze nella lotta contro il glioblastoma: la vortioxetina, un comune antidepressivo, si rivela promettente

Nuove speranze nella lotta contro il glioblastoma: la vortioxetina, un comune antidepressivo, si rivela promettente - Bagolinoweb.it

Recenti ricerche condotte dai ricercatori del Politecnico Federale di Zurigo svelano che la vortioxetina, un antidepressivo già in commercio e a basso costo, potrebbe offrire una nuova opportunità nella lotta contro uno dei tumori cerebrali più aggressivi, il glioblastoma. Gli esperimenti effettuati su cellule in vitro e animali da laboratorio hanno mostrato risultati incoraggianti, aprendo la strada a futuri test clinici sull’uomo in collaborazione con l’Ospedale Universitario di Zurigo. Questo sviluppo potrebbe rappresentare una svolta significativa per una patologia finora considerata incurabile.

Il glioblastoma: caratteristiche e criticità nella terapia

Il glioblastoma è un tipo di tumore cerebrale altamente aggressivo che si sviluppa nelle cellule gliali del cervello. Questo tumore è famoso per la sua rapidità di crescita e la sua resistenza agli attuali approcci terapeutici. La diagnosi di glioblastoma è spesso devastante: statistiche mostrano che circa il 50% dei pazienti muore entro un anno dalla diagnosi. Le opzioni terapeutiche attualmente disponibili, come chirurgie, chemioterapia e radioterapia, possono prolungare l’aspettativa di vita, ma non garantiscono una cura definitiva.

Una delle sfide principali nel trattamento del glioblastoma è la difficoltà di molti farmaci antitumorali di attraversare la barriera emato-encefalica, una membrana che protegge il cervello da sostanze potenzialmente nocive. Questa caratteristica limita notevolmente la gamma di trattamenti praticabili, rendendo ancora più urgente la ricerca di nuove terapie che possano effettivamente raggiungere il tessuto tumorale.

La ricerca di nuove terapie: l’approccio dei ricercatori svizzeri

Sotto la direzione di Berend Snijder, il team di ricerca dell’ETH di Zurigo ha intrapreso una nuova strada, concentrandosi su sostanze neuroattive in grado di superare la barriera emato-encefalica. Partendo dall’idea che alcuni farmaci già approvati, come antidepressivi e quelli utilizzati per il trattamento del Parkinson, potessero avere effetti benefici sui tumori cerebrali, il team ha selezionato 130 molecole per i loro esperimenti.

Grazie a una piattaforma innovativa di screening chiamata farmacoscopia, i ricercatori hanno testato simultaneamente queste molecole su cellule tumorali prelevate da 40 pazienti affetti da glioblastoma. I risultati ottenuti sono stati promettenti e hanno suggerito che alcuni antidepressivi possono influire positivamente sulla crescita delle cellule tumorali. In particolare, la vortioxetina ha mostrato la performance migliore, attivando una serie di segnali cellulari che interferiscono con la proliferazione del glioblastoma.

Dallo studio animale alle sperimentazioni cliniche

Dopo aver ottenuto risultati significativi nei test preclinici, i ricercatori hanno proseguito testando la vortioxetina su modelli animali affetti da glioblastoma. I risultati hanno evidenziato che la vortioxetina, soprattutto quando utilizzata in combinazione con i trattamenti standard attuali, ha raggiunto una buona efficacia nel rallentare la crescita del tumore. Questo approccio combinato potrebbe rappresentare una strategia promettente per migliorare le possibilità di sopravvivenza dei pazienti.

Attualmente, due studi clinici sono in avvio. Nel primo trial, i pazienti con diagnosi di glioblastoma saranno trattati con vortioxetina in aggiunta al consueto trattamento standard, che comprende chirurgia, chemioterapia e radioterapia. Nel secondo studio, i partecipanti riceveranno una terapia personalizzata basata sulla selezione di farmaci realizzata attraverso la piattaforma di farmacoscopia, un approccio che potrebbe ottimizzare ulteriormente i risultati clinici.

Questo nuovo percorso nella ricerca sul glioblastoma rappresenta un’importante evoluzione nel tentativo di trovare trattamenti più efficaci per una malattia finora considerata letale. Il potenziale della vortioxetina come arma contro questo tumore potrebbe modificare radicalmente la gestione clinica della malattia, offrendo nuove speranze a pazienti e famiglie colpite da questa grave condizione.

Leave a Reply

Exit mobile version