Il governo italiano, guidato da Giorgia Meloni, ha delineato un piano dettagliato per affrontare le problematiche legate all’occupazione e al sostegno delle famiglie, con particolare attenzione a donne, giovani e soggetti vulnerabili. Questa iniziativa si inserisce all’interno del bilancio di medio termine recentemente presentato alle Camere, che contiene una serie di proposte destinate a migliorare la conciliazione tra vita personale e professionale. Di seguito, vengono analizzati i principali interventi previsti, che spaziano dall’assegno unico ai congedi parentali, passando per un potenziamento dei servizi per l’infanzia.
Potenziamento dell’assegno unico: misure e controversie
Uno dei punti cruciali nel nuovo piano di bilancio è il rafforzamento dell’assegno unico, un tema che ha fatto discutere anche in ambito europeo. Nei recenti anni, circa 9,6 milioni di bambini hanno beneficiato di questa misura, con un totale di 18,2 miliardi di euro erogati nel 2023, cifra destinata ad aumentare nel 2024. Secondo le stime dell’Inps, l’importo medio mensile è cresciuto da 147 euro a 175 euro per ciascun figlio, testimoniando un progressivo miglioramento del sostegno finanziario per le famiglie. La crescente adesione a questo beneficio ha raggiunto un tasso dell’89% tra gli aventi diritto, suggerendo una maggiore consapevolezza e accessibilità della misura.
In questo contesto, il governo sta valutando ulteriori modifiche, come l’ipotesi di escludere alcune voci dal calcolo dell’Isee, per non compromettere altri interventi di welfare. Si sta inoltre considerando la possibilità di estendere l’assegno a una categoria ristretta di lavoratori stranieri. Queste strategie intendono non solo garantire un sostegno maggiore alle famiglie, ma anche rispondere a critiche e richieste espresse a livello europeo per una maggiore equità nel sistema di welfare.
Investimenti per asili nido: obiettivi e sfide
Un altro capitolo fondamentale del piano è rappresentato dai servizi educativi per l’infanzia, in particolare gli asili nido. Il governo ha pianificato un investimento di 3,24 miliardi di euro per garantire l’attuazione del piano relativo agli asili nido, come stabilito nel Pnrr. Questo progetto prevede la creazione di oltre 150.000 nuovi posti per bambini da 0 a 2 anni e da 3 a 6 anni e mira ad incrementare il tasso di copertura dei servizi di prima infanzia, attualmente fermo al 26%.
Nel tentativo di ridurre le disuguaglianze territoriali, il governo ha già destinato 735 milioni di euro, prioritariamente ai comuni che faticano a raggiungere il 33% di copertura del servizio per gli asili nido. Questo intervento garantirà ben 31.600 nuovi posti negli asili nido per la fascia 0-2 anni, in 845 comuni, contribuendo a raggiungere sia l’obiettivo nazionale di copertura che quello europeo del 45% entro 2030. Tuttavia, permangono delle difficoltà in specifiche aree del paese, che richiederanno ulteriori attenzioni.
Congedi parentali: nuove indennità e opportunità
Il governo Meloni ha in programma anche una revisione dei congedi parentali, un’azione strategica per alleviare il carico di cura all’interno delle famiglie e incentivare la partecipazione delle madri nel mercato del lavoro. Attualmente, il quadro normativo consente ai genitori di astenersi dal lavoro fino a dieci mesi nei primi dodici anni di vita del bambino. Tuttavia, la nuova legge di bilancio per il 2024 prevede un aumento significativo dell’indennità connessa ai congedi parentali.
Per il primo mese, l’indennità sarà pari all’80% della retribuzione imponibile, per scendere al 60% nel secondo mese, mentre per i restanti periodi si manterrà a un livello del 30%. Questa modifica non solo sostiene le famiglie economicamente, ma contribuisce anche a equilibrare i carichi di cura, favorendo una maggiore partecipazione sia delle madri che dei padri nel fronteggiare le esigenze familiari.
Occupazione femminile: strategie per la valorizzazione
Un aspetto rilevante del piano di bilancio è la volontà del governo di rafforzare l’occupazione femminile. Sono previsti interventi specifici su tre fronti: il potenziamento degli strumenti di empowerment femminile, l’introduzione di incentivi volti a favorire un aumento della partecipazione delle donne sul mercato del lavoro, e il supporto alle madri con ruoli di cura.
Si prevede, tra l’altro, la conferma dello sgravio totale dei contributi per le donne lavoratrici con più figli, una misura che punta a facilitare il rientro nel mondo del lavoro dopo la maternità e a incentivare una maggiore partecipazione delle donne in ruoli professionali e formativi. Queste iniziative sono cruciali per costruire un contesto lavorativo più equo e inclusivo, in grado di valorizzare il potenziale di ogni individuo.