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Nuove intercettazioni nel processo “Codice interno”: coinvolti noti esponenti della criminalità barese

Nuove intercettazioni nel processo "Codice interno": coinvolti noti esponenti della criminalità barese - Bagolinoweb.it

Le recenti udienze del processo “Codice interno” hanno portato alla luce intercettazioni significative riguardanti la criminalità organizzata a Bari. L’attenzione si concentra su un gruppo di 109 imputati in collegamento con le indagini condotte dalla Dda, che hanno rivelato intrecci tra mafia, politica e imprenditoria locale. Questo articolo esplora i dettagli delle intercettazioni e il coinvolgimento di personaggi chiave nell’inchiesta.

Le confessioni attese in aula da Giacomo Olivieri e i Parisi

Nella giornata di ieri, il tribunale di Bari ha sentito le richieste di chiarimento di vari imputati, tra cui Giacomo Olivieri e i membri della famiglia Parisi. Giacomo Olivieri, ex consigliere comunale e avvocato, è accusato di aver canalizzato i fondi da diversi clan mafiosi, tra cui i Parisi e i Montani, per favorire l’elezione della moglie, Maria Carmen Lorusso, nel 2019. La sua difesa, ormai da febbraio in carcere, solleva questioni sulla legittimità delle accuse per estorsione a danno dell’ex presidente della Banca Popolare di Bari, Gianvito Giannelli. Olivieri è atteso in aula per spiegare il suo ruolo di intermediario tra la politica e le organizzazioni criminali, sostenendo di voler chiarire la sua posizione e difendere la propria innocenza.

Anche Savinuccio Parisi, noto boss del quartiere Japigia, e il figlio Tommy hanno espresso l’intenzione di testimoniare. Entrambi sono stati accusati di associazione mafiosa, e il boss ha già negato di avere rapporti con Olivieri durante l’interrogatorio di garanzia. La famiglia Parisi sta cercando di ribaltare le accuse e chiarire gli aspetti controversi legati alla loro posizione nella criminalità organizzata barese. Gli sviluppi di queste testimonianze potrebbero rivelarsi decisivi per il prosieguo del dibattimento e per chiarire il panorama interregionale di relazioni mafiose.

L’importanza delle nuove intercettazioni depositate dai pm

I pubblici ministeri Fabio Buquicchio e Marco D’Agostino hanno recentemente presentato in aula nuove intercettazioni legate agli imputati del caso, destinate a suscitare grande attenzione. Si tratta di criptochat che gli indagati hanno utilizzato attraverso sim canadesi per rendere difficile la loro captazione da parte delle forze dell’ordine. Le intercettazioni sono emerse da un altro procedimento e sono state decryptate grazie all’intervento delle autorità francesi e olandesi.

Questo nuovo materiale investigativo potrebbe avere un impatto significativo sul processo in corso, in quanto dimostra l’organizzazione e la determinazione della criminalità organizzata di Bari a evitare l’intercettazione e il monitoraggio da parte delle autorità. La questione dell’ammissibilità delle intercettazioni sarà discussa nella prossima udienza, fissata per il 9 ottobre, e la loro introduzione nel dibattimento potrebbe influenzare notevolmente il giudizio finale.

Le implicazioni politiche e sociali dell’inchiesta

L’inchiesta “Codice interno” ha implicazioni ben più ampie rispetto ai singoli imputati. Le accuse di infiltrazioni mafiose nella politica locale hanno spinto il Viminale a nominare una Commissione di accesso per valutare l’eventuale scioglimento dell’amministrazione comunale di Bari. Questo sviluppo preoccupa non solo gli esponenti politici coinvolti, ma anche la cittadinanza, in quanto solleva interrogativi sulla sicurezza e sull’integrità della governance a livello locale.

La relazione della Commissione, completata di recente, rimane avvolta nel riserbo, lasciando in sospeso le sorti politiche della città. È evidente che il legame tra mafia e politica è un tema delicato. Le costituzioni di parte civile presentate da vari enti, tra cui la Regione Puglia e il Comune di Bari, evidenziano l’urgenza di affrontare il problema e il desiderio di garantire giustizia alle vittime dell’influenza mafiosa. Le prossime udienze del processo saranno cruciali non solo per il destino degli imputati, ma anche per l’orientamento futuro dell’amministrazione comunale e per la lotta contro le infiltrazioni criminali nel tessuto sociale e istituzionale di Bari.

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