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Nuova bioraffineria a Livorno: un investimento da 500 milioni per un futuro sostenibile e occupazione

Nuova bioraffineria a Livorno: un investimento da 500 milioni per un futuro sostenibile e occupazione - Bagolinoweb.it

La città di Livorno si prepara a diventare un polo innovativo nella produzione di biocarburanti grazie alla nuova bioraffineria Eni, che promette di produrre 500.000 tonnellate di carburante biologico all’anno. Da un incontro tenutosi in prefettura, il direttore della raffineria Eni di Livorno, Pietro Chèrié, ha illustrato il progetto che prevede un significativo intervento per il territorio, non solo sul piano ecologico, ma anche per l’occupazione.

I dettagli del progetto della bioraffineria

La nuova bioraffineria che sorgerà all’interno del sito di Eni a Livorno sarà focalizzata sulla produzione di HVO, ovvero il diesel di origine biologica. Questo tipo di carburante rappresenta una risposta immediata alle esigenze di sostituzione dei combustibili fossili, poiché può essere utilizzato subito nelle automobili senza necessità di modifiche ai motori a combustione interna. Chèrié ha specificato che il progetto è già stato condiviso con istituzioni a vari livelli, ottenendo l’autorizzazione Via all’inizio di settembre e mirano a entrare in operatività nel 2026.

Grazie all’uso di materie prime rinnovabili, i biocarburanti prodotti nella nuova bioraffineria garantiranno un’impronta carbonica tra il 65% e il 90% inferiore rispetto ai combustibili tradizionali, contribuendo a un significativo abbattimento delle emissioni. Questo approccio non solo promuove energia sostenibile, ma dimostra anche l’impegno della raffineria verso un futuro a basse emissioni di carbonio.

Impatto economico e opportunità di lavoro

Il progetto della bioraffineria comporterà un investimento superiore ai 500 milioni di euro, una cifra che sembra destinata a generare un forte impatto economico per il territorio. Pietro Chèrié ha confermato che, a regime, i livelli occupazionali rimarranno sostanzialmente inalterati, offrendo così garanzie di stabilità per i lavoratori già presenti. Durante la fase di costruzione, prevista per il 2025, si stima un incremento dell’indotto, con picchi occupazionali che potranno toccare le 1.000 unità. Questo rappresenta un’opportunità significativa non solo per i lavoratori del settore, ma anche per altre figure professionali coinvolte nei lavori di costruzione e nella realizzazione dell’impianto.

L’incontro ha visto la presenza di figure chiave, tra cui il prefetto Giancarlo Dionisi, il questore Giuseppina Stellino, il presidente della Regione Eugenio Giani, il sindaco Luca Salvetti e l’assessore Federico Mirabelli, tutti concordi sull’importanza di questo progetto per l’economia della città e per l’ambiente.

Innovazione e sostenibilità: un passo verso il futuro

La trasformazione della raffineria tradizionale in bioraffineria rappresenta un’importante evoluzione nel panorama energetico italiano. Eni non solo prevede la realizzazione di nuovi impianti, ma intende anche riutilizzare strutture esistenti, promovendo un’economia circolare che va di pari passo con lo sviluppo sostenibile. Le risorse umane già qualificate all’interno della raffineria saranno valorizzate e ulteriormente formate per affrontare le nuove sfide legate alla produzione di biocarburanti.

Questo progetto ambizioso pone Livorno al centro di una transizione energetica fondamentale, spingendo verso una crescita responsabile e sostenibile. Con l’occhio rivolto al futuro, la nuova bioraffineria non rappresenta solo un cambio nella produzione energetica, ma è anche un esempio di come l’innovazione può integrarsi con la sostenibilità, offrendo così un nuovo modello di sviluppo per le comunità locali.

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