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Morte misteriosa dopo intervento chirurgico: si indaga sulla tragedia di Graziella La Ferlita

Morte misteriosa dopo intervento chirurgico: si indaga sulla tragedia di Graziella La Ferlita - Bagolinoweb.it

La tragica scomparsa di Graziella La Ferlita, una donna di 69 anni, ha portato a una serie di polemiche e interrogativi riguardanti le procedure mediche e la responsabilità degli istituti sanitari. La signora, originaria della provincia di Catania ma residente a Vigevano, si era sottoposta a un intervento di bendaggio gastrico all’Istituto Clinico Beato Matteo, per alleviare un problema di obesità. A seguito di complicazioni inaspettate che hanno condotto al suo decesso pochi giorni dopo l’operazione, i familiari hanno richiesto chiarimenti sulle circostanze della sua morte e sull’eventuale responsabilità dei medici coinvolti.

Il percorso clinico di Graziella La Ferlita

Graziella La Ferlita ha affrontato il primo intervento di bendaggio gastrico il 18 settembre all’Istituto Clinico Beato Matteo, un centro medico riconosciuto per la chirurgia bariatrica, appartenente al Gruppo San Donato. Questo tipo di intervento, spesso considerato una soluzione efficace per la perdita di peso, viene effettuato regolarmente nell’ospedale. Tuttavia, dopo essere stata dimessa, Graziella ha continuato a lamentare malesseri, che non miglioravano col tempo. Preoccupata per la sua salute, ha deciso di tornare in clinica per ulteriori accertamenti.

Durante il secondo accesso, avvenuto il 24 settembre, sono state eseguite una radiografia e una TAC addominale, che hanno portato alla decisione di un nuovo intervento. Purtroppo, dopo la seconda operazione, Graziella ha subito un repentino deterioramento delle sue condizioni. Nonostante fosse già intubata per le complicazioni sorte, è deceduta nel reparto di Terapia Intensiva, lasciando i suoi cari nel dolore e nel caos di un evento inaspettato.

La richiesta di chiarimenti da parte della famiglia

Il tragico evento ha spinto i quattro figli di Graziella a fare un passo decisivo: il giorno della sua morte, hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Pavia. L’intenzione è chiara: capire se ci siano state responsabilità mediche nell’evoluzione degli eventi che hanno portato al decesso della madre. L’indagine, attualmente aperta con l’ipotesi di reato contro ignoti, ha il potere di svelare se esiste un legame diretto tra le operazioni chirurgiche subite e l’eventuale errore umano.

L’autopsia sulla salma di Graziella La Ferlita, programmata per lunedì, è una fase cruciale dell’inchiesta. Gli esami, condotti presso l’istituto medico legale di Pavia, saranno effettuati alla presenza di consulenti di parte, in modo da garantire la massima trasparenza e verità. I risultati autoptici potrebbero rivelare se ci siano state complicazioni legate all’intervento chirurgico o se ulteriori fattori abbiano contribuito alla sua morte improvvisa.

La posizione dell’Istituto Clinico Beato Matteo

In tutte le fasi di questo dramma, l’Istituto Clinico Beato Matteo ha mantenuto un profilo riservato e non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali. Il Gruppo San Donato, di cui la clinica fa parte, ha scelto di non commentare la vicenda, sottolineando che l’indagine della magistratura è ancora in corso. Questo silenzio, però, non fa che aumentare le paure e le incertezze suscitate dalla situazione, sia nel pubblico che nei familiari della vittima.

Il caso di Graziella La Ferlita porta in primo piano la necessità di una maggiore attenzione riguardo alle pratiche mediche e alla sicurezza dei pazienti, sollevando interrogativi critici sul sistema sanitario e sulle sue eventuali lacune. Con l’avanzamento delle indagini e i risultati dell’autopsia, si spera di fare chiarezza su una tragedia che ha colpito non solo una famiglia, ma anche una comunità intera.

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