L’edizione 2023 del Matiff – Matera International Film Festival si è conclusa in grande stile, accogliendo un pubblico entusiasta e presentando opere cinematografiche di alta qualità. La manifestazione, che ha celebrato il talento internazionale e locale, ha avuto momenti salienti durante la chiusura, tra cui la proiezione del videoclip di “Mediterraneo” di Pino Mango, realizzato da Alessandro Rak e Laura Valente. I Sassi di Matera, patrimonio dell’umanità, hanno fornito uno scenario suggestivo per la cerimonia di premiazione e le diverse proiezioni.
Il programma delle ultime giornate
Il festival ha aperto l’ultima giornata presso il cinema Il Piccolo con una serie di proiezioni di film provenienti da diverse parti del mondo. Gli spettatori hanno potuto godere di opere come “The end of the rivers” di Vasil Stepanov Barkov, “Pegasus” di Jean – Erasme Giudicelli, e “Loop” di Luigi Russo. E ancora “Deserters” di Guido Zanghi, “Anemos” di Vera Munzi e Caterina Savadori, fino ad arrivare a “Last kiss in Paris” di Damian Chapa. Ogni film ha portato un messaggio unico e ha contribuito all’arricchimento culturale del festival.
Nel pomeriggio, l’attenzione si è spostata in piazza San Pietro Caveoso, dove è stato presentato “Il lato grottesco della vita” di Federica Di Giacomo. Questo film, appositamente restaurato per il festival, ha permesso al pubblico di esplorare le sue tematiche attraverso uno sguardo critico e contemporaneo, ulteriormente valorizzando la location storica di Matera.
Celebrazione della musica e della causa sociale
Uno dei momenti più toccanti della giornata è stato il lancio del videoclip “Mediterraneo” di Pino Mango. Sul palco, oltre al regista Alessandro Rak, era presente Laura Valente, moglie del celebre cantautore lucano. Questo segmento ha sottolineato l’importanza della musica nella cultura locale, insieme al forte legame con le tradizioni artistiche.
Durante l’evento, sono stati promossi anche importanti temi di beneficenza. Rossella Tosto e Maria Merlino, rappresentanti del comitato della Basilicata di Komen Italia, hanno parlato della sesta edizione della Race for the Cure, una passeggiata e corsa benefica volta a sostenere la lotta contro il cancro. Questo impegno evidenzia una dimensione sociale che il festival non dimentica di affrontare, mostrando il cinema non solo come forma d’arte, ma anche come mezzo per propagare messaggi positivi e per il cambiamento.
La cerimonia di premiazione: i riconoscimenti della quinta edizione
La cerimonia di premiazione ha attirato un folto pubblico, con la partecipazione di figure di spicco del mondo del cinema, tra cui la Marchesa Maria Xenia Doria, Francesco Porcari della Lucania Film Commission e Christopher Coppola, nipote del celebre regista Francis Ford Coppola. Questi ospiti hanno contribuito a rendere la serata memorabile, aggiungendo prestigio all’evento.
La giuria ha assegnato diversi premi, conferendo riconoscimenti speciali e tecnici. “Io sono il vento” ha ricevuto il premio per la miglior sceneggiatura, mentre Marilisa Calò e Anna Maria Sorbo hanno trionfato come migliori sceneggiatrici per “L’Amica Americana”. “No Way Home” e “Girasoli” si sono distinti in diverse categorie, dimostrando il talento emergente e le narrazioni significative nel panorama cinematografico contemporaneo.
Tra i premi maggiori, “Phantom Pain” è stato incoronato miglior corto internazionale, mentre la miglior opera prima è andata a “The Last Child”. L’attore Giovanni Storti ha ricevuto il riconoscimento come miglior attore rivelazione per il suo ruolo in “154”, mentre Matilde Gioli è stata premiata come miglior attrice per “Anemos”.
Questa quinta edizione del festival ha delineato non solo una celebrazione dei talenti cinematografici, ma anche un’opportunità per riflettere sulle tematiche attuali e le storie che meritano di essere raccontate. Durante il festival, i Sassi di Matera hanno dimostrato ancora una volta di essere una cornice privilegiata per la cultura, l’arte e il cinema.